L'MFPR (Movimento femminista proletario rivoluzionario) aderisce, firma e invita a firmare questo appello.
Appello
“Non userete le donne per giustificare il genocidio in Palestina”.
Nelle scorse settimane a livello internazionale e nazionale sono state diffuse notizie e appelli che, utilizzando le donne come mezzo, sono volte a giustificare lo sterminio del popolo palestinese da parte di Israele.
Abbiamo pertanto deciso di controbattere a questa bieca strumentalizzazione, ribadendo il nostro supporto incondizionato alla resistenza palestinese, contro il genocidio in atto a Gaza.
Di seguito il testo dell’appello, per il quale chiediamo a tutte e tutti di firmare e di dargli massima diffusione. A seguire, le prime – più di cento – firme raccolte e le traduzioni in arabo, inglese, spagnolo e francese.
NON IN NOSTRO NOME
Non userete le donne per giustificare il genocidio in Palestina
Le donne da sempre sono un campo di battaglia: sono oggetti da campagna elettorale, mezzi da sfruttare nella società del profitto, strumenti nello scontro di civiltà per l’Occidente “libero e democratico”.
Per questo, quando la campagna mediatica e politica a difesa di Israele si è tinta di rosa non abbiamo provato nessuno stupore, solo rabbia.
Israele è dipinto come baluardo di democrazia e di salvaguardia dei diritti delle libere soggettività e delle donne in Medio Oriente contro l’avanzata dei barbari palestinesi e arabi, accusati dei peggiori crimini, finanche di “femminicidio di massa”.
Una narrazione mediaticamente forte e “facile” in un paese come il nostro, scosso dalla violenza di genere.
Una storiella, la loro, che utilizza le donne per giustificare il genocidio e la pluridecennale occupazione israeliana dei territori palestinesi.
Una retorica che ha il sapore della “antica” missione civilizzatrice bianca, oggi anche “femminista”, che opera una distinzione tra donne di serie A (le nostre, le occidentali, le bianche, le israeliane) e donne di serie B (le altre).
Per questo diciamo: non in nostro nome.
Come donne, uomini, libere soggettività, militanti, collettivi e organizzazioni, prendiamo parola per ribadire pubblicamente e a chiare lettere che:
siamo contro il colonialismo genocida di Israele e il suo regime di apartheid: crediamo nel diritto all’autodeterminazione e alla legittima resistenza anticoloniale del popolo palestinese, per una pace giusta;
siamo contro il pinkwashing e il femminismo bianco e coloniale: non può esistere liberazione femminile e di genere senza spezzare le catene del colonialismo, dell’imperialismo, del razzismo, delle guerre e dei suoi orrori;
siamo contro la strumentalizzazione degli eventi del 7 ottobre, delle donne e delle lotte contro la violenza di genere per giustificare lo sterminio del popolo palestinese da parte di Israele: non saremo libere e liberi fino a che non lo sarà anche il popolo palestinese!
Per aderire all’appello scrivere a donnedeborgata@gmail.com o in DM su Instagram e Facebook.
Firmatarie/i:
Donne de Borgata
Le attiviste e gli attivisti pro Palestina costretti a tacere perché censurati e posti sotto ricatto
Layla Khaled – Popular Front for the Liberation of Palestine
Meryem Abu Daqqa – Palestinian femminist activist
Nehaya Barqawi – Jordanian Women Association
Claudia De la Cruz – Party for Socialism and Liberation (USA)
Maya Issa – movimento studenti palestinesi
Assemblea Sororas di Torino
MES – Colectiva Feminista Menstrual Escuela Sorora – Colombia
Annalina Ferrante – Autrice
Tiziana Barilla – Giornalista
Enrica Majo – Giornalista
Coordinamenta Femminista e Lesbica
Collettivo Le Streghe di Roma
Comitato Palestina nel cuore
BDS Torino
Centro Culturale Handala Ali
Progetto Palestina
Plam – Plataforma Progressista Latinoamericana-Roma
Colectivo Jodete – Colombia
Comunità Palestinese di Puglia e Basilicata
Marta Collot – Portavoce nazionale di Potere al Popolo!
Viola Carofalo – Ricercatrice e coordinatrice di Potere al Popolo!
Vijay Prashad – direttore di Tricontinental: Institute for Social Research
Bassam Saleh – Comunità palestinese di Roma e del Lazio
Comitato Pace e non più Guerra
ANTIFA!nzine
Red Star Press
All Reds Rugby di Roma
Radio Città Aperta
Chiara Colasurdo – Avvocata
Ilenia Rossini – Ricercatrice
Elisabetta Canitano – Ginecologa
Francesca Anna Perri – Medico
CSOA Corto Circuito di Roma
CSOA Macchia Rossa di Roma
Blanca Clemente
Francesca Duca
Sara Nardini – Psicosessuologa
Ana Boris
Anna Milada Grossi – Educatrice
Sabrina Cresci
Daniela Santini – ginecologa
Sofia Laconi
Valeria Bruno – pedagogista
Camilla Volpato – studentessa Unibo
Emidia Papi – USB
Paola Palmieri – USB
Rita Martufi – Direttrice del CESTES USB
Cinzia della Porta – USB
Comitato Pietralata Unita di Roma
Cambiare Rotta – Organizzazione Giovanile Comunista
OSA – Opposizione Studentesca d’Alternativa
RdC – Rete dei Comunisti
Michela Flores – USB
Francesca Pulice – USB
Stefania Ruggeri – USB
Micaela Marchi – Rappresentante d’istituto Liceo Argan di Roma
Sofia Cocullo – rappresentante d’istituto del Liceo Ripetta di Roma
Alida Baldari – rappresentante di consulta del Liceo Ripetta di Roma
Riabitiamo Mirafiori
Collettivo teoria e prassi
V Zona – APS – Roma
Circolo Arci Concetto Marchesi di Roma
Laboratorio Politico Iskra – Napoli
Alkemia Laboratori Multimediali
Maria Vittoria Molinari – Asia USB
Elena Casagrande – USB
Costanza Ciafrei – rappresentante di consulta del Liceo Cavour di Roma
Irene Napolitano – studentessa Liceo Giordano Bruno di Roma
Ludovica Proietti – rappresentante d’istituto Liceo Primo Levi di Roma
Federica
Raffa – studentessa Liceo Aristotele
Eva
Olivero – Rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà di
Lettere e Filosofia, La Sapienza
Lorenza Masi – Rappresentante degli studenti in Consiglio di Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, La Sapienza
Carlotta Olivieri – presidentessa della commissione Antifascismo e Memoria storica della Consulta Provinciale di Roma
Celeste Caporizzi – rappresentante d’istituto del Liceo Russel di Roma
Collettivo Piazzetta Rossa di Roma
Collettivo Levi Civita di Roma
Collettivo Argan di Roma
Collettivo Roberto Rossellini di Roma
Giorgio Cremaschi
Giuliano Granato – portavoce nazionale di Potere al Popolo!
Luciano Vasapollo – Professore universitario La Sapienza
José Nivoi – Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali
Soumaila Diawara
Francesco Dall’Aglio
Enrico Calamai – Diplomatico
Marco Santopadre – giornalista
Diego Reynoso – rappresentante d’istituto del Liceo Plauto di Roma
Sam Alicandro – rappresentante di consulta del Liceo Plauto di Roma
Rosa Maria Coppolino
Adelaide Rossi
Annamaria Bini
Marica Lava
Roberta Frabottaro
Maria Rita Antonini
Anna Organo
Silvia Marzoli
Sara Femiamo
Sara Longobardi
Caterina Ferraro
Anton Ilin – rappresentante di consulta del Liceo Plauto di Roma
Damiano Fusà – rappresentante d’istituto del Liceo Cavour di Roma
Riccardo Ciadini – rappresentante d’istituto dell’istituto Giordano Bruno di Roma
Enrico Alexitch
Iosè Maria Tarallo
David Angelelli
Massimo Maroni
Flavio Novara
Mirca Garuti
Leonardo Cusmai – Rappresentante degli studenti in Consiglio di Dipartimento e in Consiglio di Area Didattica di Filosofia, La Sapienza
Movimento Permanente Infermieri
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
NOTA E LOCANDINE
Stampa e TV, giornalisti servi di Israele e del governo imperialista italiano stanno schifosamente usando anche le donne per attaccare la giusta resistenza del popolo palestinese, di cui le donne palestinesi sono parte attiva, e per cui hanno mille ragioni per volere una Palestina libera dai neonazisti israeliani, dalla feroce loro oppressione, e dalla loro soldataglia che tante lacrime, prigioni, torture e lutti ha dato alle donne.
Dobbiamo denunciare anche chiaramente e senza alcuna ambiguità il governo Meloni pienamente complice del genocidio di Israele. Nella grande manifestazione del 25 novembre forte è stato il sostegno della resistenza del popolo palestinese e delle donne palestinesi, uno dei cuori pulsanti della lotta di questo popolo. Questo aspetto bello, solidale e forte ha fatto saltare i nervi alla borghesia al potere, che ha strillato dai Salvini alla Roccella che ha definito la manifestazione “troppo ideologica, politica... un’occasione persa”.
Invece NO! Ci dispiace per voi, ma questa manifestazione è stata una grande occasione per la lotta delle donne in questo paese, in uno spirito internazionalista. A Roma giornalisti o televisioni più asservite al governo e di destra, hanno attaccato in modo strumentale la solidarietà alle donne palestinesi facendo domande tendenziose per criminalizzare di fatto chi apertamente e chiaramente esprimeva la solidarietà "senza se e senza ma"; alcuni li abbiamo letteralmente cacciati. Occorre schierarsi, prendere posizione in senso classista sfidando e lottando contro il governo e tutti i suoi apparati...