27/07/23
26/07/23
Una lavoratrice di Palermo sulla Formazione rivoluzionaria sull’opuscolo “Critica alle posizioni anti marxiste dell’accademica Silvia Federici”
LAVORATRICE - La formazione marxista per me è un approccio nuovo. Le cose che più mi sono sembrate interessanti come punto di arrivo sono quelle che parlano della prospettiva, del socialismo, del comunismo, in cui l'uomo, la donna possano realizzarsi, avere un ruolo nella realizzazione di sé, quindi nei compiti e nel lavoro. Questo secondo me è importantissimo.
Ora tutto il discorso fatto mi pone delle contraddizioni perché è come se questo discorso venisse fatto settorialmente, per gli uomini e per le donne. Inoltre, perché il lavoro domestico salariato? Sono d'accordo che pur ottenendo il salario al lavoro domestico, questo pone la donna nelle condizioni di dover comunque fare questo lavoro, benchè salariato. Ma questo non significa che la donna in questo lavoro, solo perché pagato, si può realizzare. E, quindi, come presupposto deve esserci il fatto che la realizzazione sia per l'uomo che per la donna non debba essere fare il lavoro in fabbrica e contemporaneamente fare entrambi il lavoro in casa. Secondo me questi due ruoli dovrebbero coesistere sia nell'uomo che nella donna. Ovviamente questo risulta un discorso utopistico in questo tipo di società e quindi è collegato strettamente al cambiamento della società.
Oggi gli uomini non sanno cosa è il lavoro in casa. Se l'uomo avesse il suo salario in fabbrica e un salario per il lavoro in casa, e se questa cosa avvenisse sia per l'uomo che per la donna il problema non si porrebbe. Il problema nasce dal momento in cui sia per il lavoro in fabbrica sia per il lavoro domestico salariato, comunque, in un sistema capitalista sempre di sfruttamento si parlerebbe; e quindi è come “il cane che si morde la coda”.
Le obiezioni che fa la Federici le trovo fuori dalla dimensione di un cambiamento reale.
Io penso che una donna debba realizzarsi perché partecipe della società, non solo all'interno di una casa, ma anche in una fabbrica, in qualsiasi tipo di lavoro che potrebbe darle indipendenza innanzitutto.
MFPR: Per rovesciare questo sistema di sfruttamento, di oppressione, di disumanità, di brutalità, serve avere il potere per costruire una nuova società. Questa battaglia rivoluzionaria è comune. Ma le donne in questa battaglia hanno degli aspetti specifici importanti.
Il peso del lavoro domestico è opprimente, viene scaricato al 90%, a parte alcuni casi purtroppo rari di condivisione, sulla donna, come la crescita dei figli, l'assistenza, spesso dei genitori anziani, ecc. È un lavoro importante che però, non ha valore per questo sistema, per il capitale. E allora, le donne è come se avessero più lotte da fare rispetto agli uomini.
In questo le battaglie delle donne devono essere non solo appoggiate, in particolare dal proletariato, dagli operai più avanzati, ma anche portate nel loro programma e fatte agire, cosa che purtroppo non succede. Non succede, soprattutto perché i sindacati nelle fabbriche, nei posti di lavoro non le portano assolutamente, anzi a volte sono anche responsabili delle concezioni maschiliste, sessiste presenti tra gli stessi operai. E’ chiaro anche che fintanto che non cambia la società è difficile cambiare le idee, le idee sono il prodotto di questo sistema, puoi un pò modificarle, ma non cambiarle radicalmente se non cambi l'intero sistema borghese.
L'altro problema è che il lavoro domestico così come è oggi, non è eterno. Il lavoro domestico si può effettivamente ridurre di molto, anche come peso ideologico per le donne.
Il lavoro domestico è un lavoro eccessivo, degradante, faticoso, umiliante, anche se lo facessero insieme donne e uomini. La nostra battaglia è perché in una società in cui al centro non c'è lo sfruttamento, il profitto, e il lavoro domestico come produttore di forza-lavoro per il capitale e ora per la guerra, questo lavoro debba essere ridotto, sia attraverso l'industrializzazione di una parte di esso, sia attraverso l’abolizione di aspetti di questo lavoro. Perché il lavoro domestico ha effetti negativi anche nella testa delle donne. Scusate, ma chi l’ha detto che i figli devono essere sempre controllati, devono essere tenuti fuori dalle contraddizioni, dai problemi pratici? Chi l’ha detto che i figli li devi tenere nella “bambagia”? Poi ci sono anche lavori domestici inutili, tipo tenere la casa sempre ordinata e pulita, ecc. ecc. Quindi una parte del lavoro domestico può essere eliminata, può non farsi più; un'altra parte può essere industrializzata, cioè collettivizzata, socializzata; e resterebbe solo una parte, in cui l'aspetto principale sia il piacere.
Questo è possibile perché c'è uno sviluppo delle forze produttive tale che rende possibile liberare tempo, perché le donne hanno bisogno di tempo. Ecco, a livello di sviluppo delle forze produttive noi, tutti, potremmo lavorare due ore. Non è possibile oggi perché siamo in questo sistema capitalista in cui la divisione del lavoro impone una divisione dei ruoli; ma in una nuova società, in cui tutti possiamo lavorare e quindi lavorare solo due ore, in cui viene a cadere questa divisione del lavoro, potremmo fare solo quel lavoro domestico che ci aggrada, e poi nel resto della giornata… come scrivono Marx ed Engels ne “L’ideologia tedesca”: “nella società comunista, in cui ciascuno non ha una sfera di attività esclusiva ma può perfezionarsi in qualsiasi ramo a piacere, la società regola la produzione generale e appunto in tal modo mi rende possibile di fare oggi questa cosa, domani quell’altra, la mattina andare a caccia, il pomeriggio pescare, la sera allevare il bestiame, dopo pranzo criticare, cosí come mi vien voglia; senza diventare né cacciatore, né pescatore, né pastore, né critico”.
25/07/23
Ora la Formazione rivoluzionaria delle donne su spotify - 1° "Per una critica alle posizioni antimarxiste di Silvia Federici"
1) - Queste riunioni di lettura in comune di testi sono utili. E’ chiaro che noi possiamo leggerli individualmente e ragionarci individualmente, però non sempre questo è scontato, non solo perché come donne siamo sobbarcate da mille cose, ma anche per alcune resistenze ideologiche. Quindi questo tipo di riunioni sono una bella forzatura, che ci porta a leggere e ragionare insieme.
Dobbiamo diventare più padrone dell’analisi critica di certi argomenti, anche perché sappiamo bene che nel mondo del femminismo, soprattutto piccolo borghese, anche quello che si reputa più radicale, sono presenti, e noi dobbiamo armarci teoricamente non fare solo la lotta pratica, perchè noi siamo brave nella pratica, ma dobbiamo diventare brave anche da un punto di vista teorico, perché la battaglia si fa anche in questo senso. Non dimenticando che siamo in questa società, e non stiamo parlando in maniera astratta. Quindi le questioni che affrontiamo anche con questo lavoro di formazione le dobbiamo vedere inserite in questa società e nella prospettiva a cui noi aspiriamo.
Bisogna conoscere, avere delle basi. Questo lavoro ci aiuta a capire meglio determinate posizioni di femministe borghesi, come la Federici, che a volte utilizzano anche un linguaggio difficile, strumentale per certi versi, per ingannare, per allontanare le donne, in particolare le donne proletarie, le lavoratrici o anche alle compagne, dalla lotta necessaria, la lotta rivoluzionaria per una vera liberazione sociale.
Anche dalla lettura di questo opuscolo si capisce che la sostanza delle concezioni della Federici, mettendo al centro la questione del salario al lavoro domestico è proprio quella di deviare la lotta rivoluzionaria delle donne. La Federici critica Marx per negare, liquidare il ruolo scientifico della classe operaia, che comunque non è un ruolo che cade dal cielo ma determinato storicamente. La Federici nega l'aspetto progressivo della produzione industriale.
Marx adotta il metodo scientifico, e chi è serio da un punto di vista scientifico non può non fare come ha fatto Marx.
E’ chiaro che il capitalismo, rispetto al feudalesimo, è stato all'inizio progressivo, ha rotto i vecchi rapporti feudali che ormai erano delle catene rispetto allo sviluppo delle forze produttive. La borghesia prende il potere e “taglia la testa al Re” e Marx dice che sicuramente questo è un elemento progressivo da un punto di vista sociale, dello sviluppo della società, dell'organizzazione sociale, dell'umanità e del rapporto che c'è tra le lo sviluppo delle forze produttive e i rapporti di produzione.
Poi, proprio come fa uno scienziato in un laboratorio, analizza, sempre all’interno dello sviluppo storico, che il capitalismo è progressivo anche per la nascita della classe operaia. E Marx analizza il ruolo storico e scientifico di questa classe che man mano che cresce viene sfruttata, subisce tutto, ma è l'unica classe che sarà il becchino di questa società borghese/capitalista. Non c'è affatto un giudizio moralista ma c'è un un'analisi seria, scientifica di che cos'è il capitalismo. Un'analisi quasi spietata, ma senza moralismo.
Nella Federici c'è anche una "malafede", in tal senso è un arrampicarsi sugli specchi perché lei non è più una rivoluzionaria. Se all'inizio forse è stata una filosofa marxista rivoluzionaria, adesso non lo è più. Le sue tesi sono all'interno di questa società, in cui trovare qualche piccolo spazio per migliorarla, quindi “la Banca del tempo”, “i giardini…”, eccetera. Così si soffoca, si annulla la teoria rivoluzionaria e la conseguente azione rivoluzionaria. La questione opprimente del lavoro domestico – di cui scrive Lenin - noi l'abbiamo vista anche durante la pandemia. Che cosa ha significato per le donne? Essere ricacciate a casa. Anche il lavoro “smart working” abbiamo analizzato che cosa ha significato. Se prima le donne lavoravano 20 ore su 24, poi hanno lavorato 24 ore su 24 ore; ancora di più si sono viste incatenate alla casa, in cui fare sia il lavoro pagato che il lavoro domestico. Sarebbe questa liberazione per le donne: avere uno salario anche per il lavoro domestico?
In questa società capitalistica non è fattibile eliminare la pesantezza del lavoro domestico. E’ chiaro che le battaglie anche per alleggerire la condizione quotidiana delle donne le dobbiamo fare, e noi le abbiamo poste nella piattaforma dello sciopero delle donne, ma quella piattaforma ha una prospettiva rivoluzionaria, perché anche per ottenere quelle cose ci vuole una rivoluzione.
Nelle esperienze rivoluzionarie, vedi la rivoluzione in Russia, ma ancor di più nella rivoluzione cinese, soprattutto nella Grande rivoluzione culturale proletaria si sono fatte esperienze di collettivizzazione del lavoro domestico.
2) - Questo tipo di incontro lo trovo importante perché permette di assimilare meglio, in mondo più approfondito le nozioni che da sole facciamo fatica.
Voglio tornare su questo concetto della malafede, perché l'impressione, a furia di frequentare certi ambienti o di fare certi tipi di lettura, è di una contraffazione della realtà. Cioè un lavoro, fatto apposta, di controrivoluzione. Quindi la teoria ci serve per capire bene, per non farci fregare da questo tipo di intellettuali e per poter usare meglio quello che comprendiamo affinchè nella prassi di lotta siamo più determinate e più chiare.
Oggi, anche all'interno di Non una di meno, viene fatta una specie di somma dei problemi. Ad esempio, la lotta contro qualsiasi tipo di discriminazione, però tutte le volte viene fuori come una somma di questioni senza mai arrivare al nucleo, al centro della lotta. Questo disarma non solo le donne, ma chiunque abbia voglia di lottare. Questo è da smascherare, sì con la pratica, ma soprattutto con la teoria.
Non è solo la Federici parla nei termini che abbiamo sentito, anche se lei è quella più esplicita, più chiara, che argomenta, ma c'è tutta una letteratura che si basa su un elenco di problemi ma senza porre una effettiva prospettiva. Anzi si contesta la rivoluzione, il concetto di classe. E non si capisce che se non si inquadra bene l'argomento, se non si arriva al punto determinante, si fanno delle lotte ma sono lotte inutili.
3) - All'inizio sembra che tutti prendano Marx a riferimento ma per superarlo, come dice la Federici, oppure in generale per poi stravolgerlo e cancellarne fondamentalmente la prospettiva rivoluzionaria.
Noi l'abbiamo visto anche con Cristina Morini, sul cui ultimo libro "Vite lavorate" abbiamo fatto un lavoro di lettura e di decodificazione; anche lei sembra prendere a riferimento Marx, cioè ne afferma il metodo, per poi arrivare alle conclusioni della Federici, facendo riferimento alla “cura reciproca”. Questa della "cura" ha preso molto campo, l’abbiamo visto con la pandemia. E per femministe, come la Morini, diventa un assunto a cui progressivamente sono arrivate e stanno consolidando.
Nuova vergognosa sentenza maschilista, se sei bruttina e in sovrappeso puoi essere molestata anzi devi pure essere grata delle sporche attenzioni
23/07/23
"Fa caldo... Governo ladro" - Non si possono "uccidere" anche così i lavoratori e lavoratrici
Anni fa nei movimenti era in voga uno slogan, un pò satirico ma che dava il senso della denuncia contro un sistema causa di tutti i mali: "Piove... Governo ladro".
Oggi non è satirico riprenderlo cambiandolo in "Fa caldo... governo ladro", e non è neanche tanto per dire... Qui ci troviamo effettivamente a un caldo impossibile in cui sono chiarissime le cause e le responsabilità dirette di questo sistema capitalista/imperialista che per i suoi profitti, per il massimo dello sfruttamento della natura, e degli uomini, sta distruggendo l'ambiente, l'intera terra, le forze produttive; e oggi, nella sua fase di ultimo stadio, diventa più avido e feroce.
E dire che questa condizione di lavoro sta anche uccidendo non si esagera affatto: sono almeno 5, per quelli che sono arrivati alle cronache, finora i lavoratori morti a causa del caldo.
“L’ultimo da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione”. Una, giusta e sacrosanta, risposta al fascio/razzista Salvini, che condividiamo
Risposta di Gabriele
innanzitutto mi presento, sono Gabriele, il marito di Feliciana.
Da un pò, causa “vicissitudini familiari”, ho deciso di sospendere il mio unico account social (facebook), motivo per cui mi sono fatto “prestare questo spazio” dagli amici della libreria Zaum (che ringrazio di cuore). Sto già attraversando il periodo più buio della mia vita, in più, leggere articoli “giornalettistici” su mia moglie, come quelli pubblicati sul web dal Messaggero, Leggo, L’edicola del sud, Gazzetta del Mezzogiorno, Telebari, Il nuovo quotidiano di Puglia, Il giornale di Puglia (probabilmente ce ne saranno anche altri simili che non ho letto) è come girare il coltello nella piaga… Roba da sadici e/o cacciatori di like…
Metà del tuo post, è un virgolettato che riprende le “grandi” testate succitate, le quali (come te o il tuo “web staff”) hanno avuto poca cura nello scegliere le “fonti”, o peggio ancora, le “grandi” testate hanno voluto “romanzare” appositamente la cosa per qualche click in più…
Allora :
1) Mia moglie ha scoperto “la cosa” solo dopo aver partorito la nostra secondogenita.
2) si è sempre sottoposta a tutte le cure previste
L’amore di mia moglie era, ed è immenso, verso i nostri figli, verso di me e verso gli “ultimi”, i più sfortunati, tipo quelli che si imbarcano perché hanno 2 alternative :
a) morire a casa propria di fame/stenti/guerra
b) imbarcarsi (essendo anche al corrente dei rischi del viaggio) nel tentativo di “svoltare” e cambiare vita.
Noi (io e la mia famiglia), siamo il tuo OPPOSTO, bianco/nero, nord/sud, destra/sinistra, salato/dolce.
Per cui, se mai dovessimo stilare un elenco di persone da cui non vogliamo abbracci/pietà/compassione, non te la prendere, ma il tuo nome sarebbe sicuramente sul podio.
Un’ultima cosa, sai la bambina da voi citata come si chiama?
CAROLA.
Nome ispirato da 3 guerriere, le due nonne (Carmelina/Laura) e Carola Rackete !!!
Te la ricordi, vero…???
Vado, devo ricomporre i pezzi…
Gabriele»
22/07/23
In Manipur due donne costrette a sfilare nude tra centinaia di uomini - In risposta grandi manifestazioni e forti azioni guidate dalle donne!
21/07/23
Alziamo la guardia - A settembre nuova Assemblea Donne/Lavoratrici
Gli avvenimenti che ci stanno e che continueranno ad esserci anche in questo periodo estivo da parte dei padroni e del governo non permettono di abbassare la guardia.
OPERAIE DELLA EVOCA (BG): SCIOPERO SLAI COBAS SC IMPROVVISO PER IL CALDO, CONTRO LO SFRUTTAMENTO CHE NON DA TREGUA
UN PRIMO GRUPPO DI OPERAIE HA REAGITO LASCIANDO LE LINEE
Evoca, i programmi per alzare la produttività sulle linee sono bollenti quanto la temperatura nei capannoni
30,1 gradi, 74.4% di umidità ma non una macchina in meno
ritmi e disciplina. Niente pausa aggiuntiva, persino l'acqua messa a disposizione per il caldo (gratis) viene razionata, max 2 bottigliette, poi si paga!
delegati e sindacalisti collaborazionisti sono più preoccupati che si raggiungano i parametri dei loro premi che della condizione delle operaielo sciopero di oggi è stata una aperta ribellione, una pausa al clima rovente 'che ti fa arrivare a sera disrutta', conquistata con soddisfazione
Operaie e operai come carne da macello
basta!
Tutto lo dimostra in fabbrica
il forte aumento della temperatura, oltre che previsto, è da giorni che mette operaie e operai in difficoltà.
Per l’azienda il centro è sempre la produzione, il profitto. I ritmi non si possono
20/07/23
Asili: aumenta il servizio, ma la condizione di lavoro delle lavoratrici dell'ausiliariato e pulizie resta sempre al di sotto di ogni minima condizione dignitosa
Da Corriere di Taranto
"Più servizi negli asili nido comunali - Il
ministero dell’Interno ha approvato la riprogrammazione richiesta
dall’amministrazione comunale, rispetto al rafforzamento dei servizi
educativi offerti dagli asili nido comunali. Grazie a questo risultato,
da settembre a dicembre prossimi sarà esteso l’orario di servizio, dal
lunedì al venerdì, sino alle 17:00/17:30 per almeno 5 asili nido
comunali, oltre alla disponibilità di un ulteriore supporto alle
fragilità grazie al maggior numero di educatrici destinate alle attività
di sostegno.
«Con questo intervento – ha dichiarato l’assessore ai
Servizi Educativi Fabiano Marti – rinforziamo ancora la prospettiva di
crescita dei servizi all’infanzia degli asili nido comunali, per l’anno
educativo 2023/2024. Stiamo lavorando ininterrottamente affinché i
nostri bambini possano usufruire di ulteriori opportunità, andando
incontro alle esigenze delle famiglie. Nelle prossime settimane verranno
approvati gli atti necessari a concretizzare le attività proposte».
Gli orari si allungano negli asili, si fanno nuove assunzioni di educatrici, si accrescono i servizi per i bambini... E il Comune alle 68 lavoratrici e lavoratori che garantiscono tutti i tanti e vari servizi di ausiliariato e pulizia cosa aumenta? Appena mezz'ora al giorno l'orario di lavoro, che da settembre quindi passerà dalle 3 ore attuali a 3 ore e 30 minuti! TUTTO QUA!!
Chi garantirà il servizio fino alle 17:30?
Scordatevi
che questo dovrà avvenire con un sovraccarico di lavoro, con aumento
dei turni per le lavoratrici e lavoratori di ausiliariato e pulizia, che
continuano a prendere una miseria di salari, con un salario orario di
7,73 euro, molto al di sotto del cosiddetto "salario minimo". Così,
chiaramente, impediremmo qualsiasi tentativo di far convivere più
appalti per lo stesso servizio.
Lo Slai cobas aveva proposto da subito il passaggio ad almeno 4 ore, per poi arrivare a 5 ore al giorno. Ma su questo c'è un netto NO da parte del Comune/assessorato Pubblica Istruzione (anche nel recente incontro del 17 luglio con l'assessore Marti), tricerandosi dietro norme e mancanza di fondi che lo impedirebbero.
Nello stesso modo, scordatevi che i lavoratori di ausiliariato e pulizia continueranno a fornire un servizio di qualità per i bambini spccandosi la schiena, le braccia, le ginocchie, perchè continuano a lavorare con scope e stracci, senza alcuna attrezzatura elettrica, meccanica, nonostante prevista dall'appalto, e ricevendo in cambio il danno e la beffa: le delegate Rsa e Rls dello Slai cobas che hanno denunciat, durante un'iniziativa di lotta proprio per l'aumento dell'orario e del salario, queste condizioni di lavoro che mettono a rischio anche salute e sicurezza, hanno ricevuto pure provvedimenti disciplinari.
Noi chiediamo aumento di orario, di salario, salute e sicuerezza.
Questa giusta, necessaria lotta la porteremo fin dal 1° settembre (se fino ad allora non ci saranno risposte).
Il fatto che l'approvazione al "rafforzamento dei servizi educativi" discenda dal Ministero degli Interni, quindi da una programmazione nazionale (ma cosa c'entra il Ministero degli Interni in questa materia?...) - rafforzamento dei servizi di asili-nido la cui motivazione non risponde ad un diritto sociale, ma è soprattutto interna alla campagna di questo governo di appello alle donne a "fare figli" - pone la necessità di portare questa lotta anche a livello nazionale, insieme alle altre realtà di lavoratrici di altre città.
18/07/23
Chivasso, donna licenziata dopo la fecondazione assistita - Padroni e governo uniti contro i diritti delle donne, se operaie ancora peggio
17/07/23
Solidarietà da parte dell'USI alle lavoratrici degli asili di Taranto
Un forte saluto
Per Lavoratrici Slai cobas asili Taranto
Enza e le altre
Per le lavoratrici degli asili nido esternalizzati del Comune di Taranto, per Rsa e Rls aderenti a SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE, presso la cooperativa Servizi Integrati.
da segreteria nazionale collegiale nazionale Cuneo Rimini Caserta Roma dell'Unione Sindacale Italiana in sigla Usi 1912 ricostituita - 16 LUGLIO 2023
Esprimiamo la nostra solidarietà alle lavoratrici in lotta da molti mesi al Comune di Taranto nei servizi educativi scolastici degli asili nido esternalizzati e alle Rsa Rls aderenti e organizzate con lo SLAI COBAS per il sindacato di class, sottoposte a vari tentativi di repressione e intimidazione per farle recedere dalle mobilitazioni, sfociate con 4 provvedimenti disciplinari inflitti alle delegate sindacali e alla sicurezza nel corso dell'ultimo mese. Conosciamo la tenacia e la combattività delle lavoratrici e delle compagne sindacalizzate, anche nelle battaglie contro le discriminazioni e disparità di genere, oltre alle vicende di lotta sindacale, per avere certezza che, non solo non si faranno intimidire, ma anzi rafforzeranno ancora di più la combattività e la compattezza delle loro iniziative.
Alla fine padroni e padroncini, con l'avallo delle amministrazioni committenti nei servizi in appalto e il silenzio complice di sindacati firma-tutto e di peggio concertativi se non "collaborazionisti", utilizzano sempre gli stessi schemi e gli stessi metodi di sempre, nella speranza in diversi casi vana, che certe pratiche possano ammorbidire le organizzazioni sindacali, colpendo delegate sindacali e rappresentanti su salute e sicurezza (uno dei punti deboli di tutti i padroni, pubblici, privati, multinazionali o cooperative che siano) nei conflitti in corso o che possano allontanare le lavoratrici, lasciano isolato il sindacato "cattivo".
Oltre alle difese tecniche sui procedimenti e provvedimenti disciplinari, per smontare gli impianti accusatori, siamo convinti che la RESISTENZA ATTIVA e la solidarietà che si aggregherà per le vostre giuste rivendicazioni (che seguiamo da tempo), sarà uno degli strumenti che permetterà, allo SLAI COBAS per il sindacato di classe, come in altre occasioni, alle delegate e attiviste, di rompere il tentativo di isolamento e e di non cadere nella spirale lotta-repressione-lotta alla repressione, divergendo dagli scopi e piattaforme originarie.
Un saluto e teneteci aggiornate-i sugli sviluppi, se non li leggiamo già per i canali alternativi di informazione. LA VOSTRA LOTTA DIVENTA PURE LA NOSTRA LOTTA, per gli obbiettivi comuni che collegano le nostre iniziative a livello nazionale e in chiave internazionale.
trasmette per segr. gen. naz. collegiale di Usi 1912 ricostituita - Roberto Martelli
(saluti anche da Giuseppe, Paola, Enzo, Paoletta, Claudia, Antonietta, Dorina e le altre compagne che avete incrociato nelle manifestazioni di questi anni)
16/07/23
Formazione rivoluzionaria delle donne - registrazione dell'incontro/reading del 6 luglio sull'opuscolo su Silvia Federici
15/07/23
Massimo appoggio alla giusta protesta di 'Non una di meno' a Milano contro La Russa - ‘El violador eres tu’, cioè ‘Lo stupratore sei tu’. Da Mfpr Milano
I
La Russa jr, flash mob di Non Una di Meno a Milano
stupratore, figlio di La Russa.
Abbiamo deciso di esserci e di portare la nostra solidarietà e le nostre parole d'ordine riportate in
un cartello molto fotografato ed apprezzato. Mfpr milano
14/07/23
Su maternità surrogata - Nel dibattito su Il Manifesto questa volta siamo d'accordo con alcune argomentazioni della femminista Lea Melandri
Lea Melandri scrive su Il Manifesto un articolo di cui riportiamo solo alcuni stralci che condividiamo:
"...Dietro le argomentazioni di facile impatto emotivo - dice la Melandri - con cui si vorrebbe iscrivere la criminalizzazione della pratica della gravidanza per altri nella violazione di diritti umani – riduzione delle donne in schiavitù, e dei bambini in merce di acquisto – è evidente che la finalità prima è la difesa della famiglia considerata «naturale», formata da un uomo e da una donna... (ns nota 1)
...Più ascolto dibattiti e più aumenta l’indignazione per commenti che sono un’offesa, per non dire una violenza, contro non solo il diritto dei figli/e di essere riconosciuti/e, ma anche nei confronti delle donne di decidere del loro corpo, fossero anche scelte che non ci piacciono...
...l’«alienazione» che le donne hanno fatto e fanno del loro corpo non si combatte criminalizzandole. (ns nota 2).
Non è certo scoperta di oggi la mercificazione del corpo femminile e neppure, come sembra vedere con scandalo qualcuna, la sua istituzionalizzazione. La donna è stata da sempre una «merce di scambio» tra uomini...
...Al presente la Gpa purtroppo è un’arma che parte del femminismo sta regalando al peggiore dei governi di destra. Impedire il riconoscimento dei figli di coppie omogenitoriali è un atto crudele per la loro crescita e la loro formazione. E a proposito del business a cui darebbe adito la Gpa, vorrei ricordare che le donne per bisogno di sopravvivenza hanno fatto di tutto. Non si tratta di impedirglielo, ma lottare perché non debbano averne bisogno. (ns nota 3)
...Che oggi a invocare i diritti delle donne e dei bambini, a volgere a proprio uso parole nate dalle pratiche del femminismo, come «autodeterminazione», «autonomia», sia lo stesso movimento Pro Vita che abbiamo visto manifestare con violenza davanti alle cliniche dove si praticava l’aborto, dovrebbe quanto meno suscitare qualche sospetto sul fatto che la preoccupazione principale siano la vita della donna e quella del bambino. Quante donne sono state costrette, per imposizione esterna o moralmente interiorizzata, a partorire figli che non desideravano? (ns nota 4). Siamo sicuri che a far crescere e ad educare figli siano solo genitori biologici e non adulti, di un sesso e dell’altro che li hanno desiderati e amati?..."(ns nota 5).
Contro queste, di buon senso, argomentazioni, tale Silvia Niccolai scrive, invece, sempre su Il Manifesto:
"..il femminismo di ogni tempo lotta contro la subalternità delle donne, ma che cosa significa essere “subalterne”? Farsi dettare l’agenda, sia pure per reazione, dalla politica dei partiti, ecco la vera subalternità…
Di questa subalternità dà prova chi… accusa di dare argomenti alla destra le molte donne di ogni età e di ogni paese che, del tutto indipendentemente da chi è, è stato, o sarà al governo, sono da sempre contrarie alla surrogazione di maternità… quale sarebbe lo spazio di un’autonoma presa di parola femminile se dovessimo ogni volta preoccuparci di modulare questa presa di parola a seconda di chi governa?… A vantaggio di chi? Certo non della Costituzione che pure, a colpi di Bella ciao, di tanto in tanto si ama invocare contro il governo “fascista”.
È in nome della Costituzione che la giurisprudenza, in un percorso complesso, tanto impegnativo quanto luminoso, ha riconosciuto che la gpa contrasta coi valori di dignità e libertà della persona umana (i più alti consessi internazionali, penso tra molti esempi a una dichiarazione del Consiglio Onu per i diritti dei bambini del 2018, la definiscono senz’altro un mercato dei bambini). Per questo non è possibile in quei casi trascrivere in modo automatico e integrale gli atti di nascita...
...In particolare, a me sembra che, con le cose messe in chiaro sulla gpa, ora siamo a un passo dal riconoscere l’evidenza: tutte le famiglie sono generate da una donna, ed è questa la “essenziale funzione familiare della donna” di cui parla la Costituzione, con un vasto guadagno per tutte (non sta forse qui il vero superamento della “famiglia tradizionale”?)...".
*****
Su queste affermazioni di Niccolai non abbiamo, non vogliamo spendere molte parole, non ne vale la pena. Per questa signora alle donne non deve importare chi ci governa, ergo: nessuna lotta contro questo governo Meloni e i suoi ministri/ministre che in maniera ancora più spudorata e usando le armi della repressione stanno facendo una campagna oscena sulle donne, perchè facciano soprattutto figli su figli, una campagna che tra non molto arriverà ad un attacco chiaro istituzionale contro il diritto d'aborto. Niccolai chiede "A vantaggio di chi?", ma del governo, della sottospecie di Ministri, come Roccella, Lollobrigida, Salvini, ecc!
E proprio come questi osceni personaggi la Niccolai sostiene che è giusto che i figli di coppie omogenitoriali non siano registrati o registrati a metà, siano una sorta di "desaparecidos".
Stendiamo poi un velo pietoso sull'ultima affermazione: "essenziale funzione familiare della donna", che è appunto quello che vogliono governi, padroni, Chiesa.
Note da scritti del Mfpr sull'argomento
(NOTA 1)
Governo, partiti in parlamento, varie forze denunciano la maternità surrogata in nome di posizioni e concezioni di destra, familiste, del ruolo della donna come riproduttrice al servizio della "sacra famiglia: "donna, uomo, bambino" e del sistema del capitale.
(NOTA 4)
(NOTA 5)
Non siamo d'accordo con alcune argomentazioni sul No alla maternità surrogata, che vengono dal fronte del femminismo borghese e piccolo borghese. Queste argomentazioni esprimono una concezione moralista e/o idealista della maternità, che, lo si voglia o no, fanno da altra faccia della “mistica della maternità” conservatrice/cattolica.