L'8 marzo vogliamo essere una importante trincea d’avanguardia, di opposizione unitaria, forte, visibile delle donne contro i padroni, il governo reazionario che abbiamo, clerico-fascista, con al suo interno personaggi dichiaratamente sessisti. Questo lo abbiamo gia' fatto il 26 novembre, ma l'8 marzo è sciopero! E con lo sciopero, a partire dai posti di lavoro, diciamo chiaro che si tratta di una lotta di classe, di uno scontro tra la barbarie di questo sistema sociale e il nostro bi/sogno che tutta la nostra vita deve cambiare. E in questo noi donne, che siamo doppiamente sfruttate, doppiamente oppresse, quando lottiamo abbiamo una marcia in più, perchè vogliamo non dei miseri e oggi sempre più impossibili miglioramenti ma vogliamo la rivoluzione!
Il governo della Meloni ha rialzato la nera bandiera di “Dio, patria, famiglia”... e figli, perchè le donne vanno "pesate" e possono ricevere delle elemosine solo in base al numero di figli che hanno e che fanno per il capitale e oggi per la guerra imperialista, e si prepara ad attaccare pesantemente l'aborto, che accompagna sempre la doppia oppressione e il moderno medioevo per le donne. Oggi questa nera bandiera è l'ideologia utile per imporre miseria, guerra, attacco al lavoro, con l'inevitabile aumento dei femminicidi.
Per questo questo 8 marzo, in questi sciopero delle donne dobbiamo dire chiaro per cosa lottiamo. Noi non vogliamo una "trasformazione radicale del sistema produttivo capitalista", noi vogliamo il suo rovesciamento! Non possiamo chiedere equita', transizione ecologica rispettosa dell'ambiente e delle nostre esistenze, equa distribuzione, ecc. ecc. a chi ogni giorno al massimo nei convegni, nelle assise fa "bla, bla, bla" (come dice Greta) e poi nei fatti ci toglie la vita.
Dobbiamo portare e lottare per una piattaforma che scaturisce dalle lotte stesse delle operaie, delle lavoratrici precarie, delle disoccupate, donne dei quartieri. Questa è la piattaforma che noi proponiamo anche in questa assemblea (nota)
Oggi le lavoratrici dicono che non ce la fanno più per il carico di lavoro, le pesanti condizioni sul lavoro e fuori dal lavoro, nelle case. E alcune stanno gia' trasformando questa grido in sciopero, lotta. Un esempio importante, anche per le altre lavoratrici, sono le operaie della Beretta, che organizzando loro direttamente una assemblea a fine ottobre, un'assemblea diversa, gestita direttamente dalle operaie, lanciano un messaggio di protagonismo, unita', non delega, verso le altre donne, lavoratrici.
E il 23 febbraio vi sara' una nuova assemblea, questa volta telematica, per organizzare sui posti di lavoro lo sciopero dell'8 marzo, a cui chiamiamo tutte ad esserci.
MFPR
Informiamo che lo Slai cobas per il sindacato di classe ha gia' indetto formalmente lo sciopero delle donne, aperto a tutti i lavoratori, dell'8 marzo. Questa indizione copre sindacalmente tutte le lavoratrici, anche iscritte ad altri sindacati o non iscritte.
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