Questa assemblea delle operaie, che non delegano, che prendono nelle loro mani la loro organizzazione come lavoratrici e come donne, che affermano l'autonomia delle donne perchè sia reale il loro protagonismo diretto, è davvero una novità nel panorama sindacale di classe e nel movimento delle donne, una tappa importante di un percorso iniziato da circa due anni con la positiva esperienza dell’Assemblea donne /lavoratrici.
(ANNUNCIAMO CHE LA PROSSIMA ASSEMBLEA DONNE/LAVORATRICI NAZIONALE IN FORMA TELEMATICA SI TERRA' IL 23 FEBBRAIO ORE 17, ALL'0DG SOPRATTUTTO LA PREPARAZIONE DELL'8 MARZO DELLE DONNE PROLETARIE)
Oggi questa strada è necessaria a maggior ragione a fronte del nuovo nero governo Meloni della destra più reazionaria della borghesia al potere.
La lotta delle operaie della Beretta (iniziata da vari mesi, fino a quella più recente del 1 febbraio) incoraggia altre lavoratrici e riguarda diritti fondamentali delle donne lavoratrici, il diritto alla maternita', alla sicurezza, contro le discriminazioni che sfruttano anche la condizione di immigrate di queste operaie, per imporre peggiori condizioni di lavoro, di salario, lavoratrici di serie A e di serie B, anche se fanno lo stesso lavoro.
L'assemblea operaie pone sul piatto anche la questione della marcia in più delle donne proletarie, delle operaie, delle lavoratrici, cioè delle donne che quando si organizzano e lottano, anche se queste lotte partono da aspetti che possono essere immediati - il salario, le ore, la salute e sicurezza - inevitabilmente si rivestono di tutta la condizione che ci riguarda come donne, e quindi inevitabilmente c’è un intreccio tra il lavoro che facciamo dentro la fabbrica e il lavoro di cura che ci viene scaricato totalmente fuori la fabbrica, in famiglia.
Quindi questa marcia in più è necessaria, in particolare in questa fase, per contrastare il governo dei padroni che si è insediato e che ha in agenda tra le diverse questioni, contro le lotte dei lavoratori, contro gli immigrati, nella tendenza generale della borghesia al moderno fascismo, quella di avanzare nell’attacco contro le donne proletarie, le operaie da sfruttare sempre più in fabbrica per il profitto dei padroni capitalisti. Solo per fare un accenno, uno dei ministeri, il Mise, Ministero dello sviluppo economico, è diventato Ministero delle imprese, cioè dichiaratamente al servizio dei padroni (in senso nazionalista e corporativo); mentre ci sarà il ministero della famiglia, natalità, pari opportunità. Ma quale famiglia, natalità, pari opportunità, se poi le operaie vengono attaccate in diritti basilari come la maternità, mentre dall’altro lato si preparano ad attaccare l’aborto/ il diritto alla libertà di scelta di noi donne?
Noi sole non dobbiamo restare, questo è quello che vogliono i padroni, che per attaccarci e opprimerci tendono sempre a dividerci, isolarci, metterci le une contro le altre, indebolirci, soffocare le lotte, reprimerle in ogni forma quando mettono in discussione la loro produzione, cioè quella del profitto che li arricchisce.
Quindi questa assemblea che parte dalla lotta delle operaie della Beretta di Trezzo, non è solo, quindi, di Trezzo, è un’assemblea che ci riguarda tutte.
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