TORINO: Verso il
licenziamento donne che hanno un’età che va dai 25 ai 50 anni. Posti della cooperativa a rischio: sciopero e presidio alla Iveco«Iveco deve
internalizzarci».
A dirlo sono i lavoratori della Cooperativa Meridiana che, nell’appalto con Khuene+Nagel lavorano per il comparto logistico di Iveco Group. In una ventina, ieri mattina, si sono presentati di fronte ai cancelli del polo di strada San Mauro aperto a dicembre 2021 e dove «da Lungo Stura Lazio 19 ci dovremo spostare anche noi». Sul tavolo però ci sono 15 esuberi che inizialmente sarebbero dovuti essere 40 e che si sono protratti e ridotti «anche grazie alle proteste delle lavoratrici e dei lavoratori», spiegano dal sindacato Si Cobas che ha organizzato il presidio... «Tutte donne che hanno un’età che va dai 25 ai 50 anni – spiega Mariana Iuliana Nanci, delegata Si Cobas della Meridiana -. Riteniamo che questo sia discriminatorio, anche perché ci è stato comunicato che il carico dei materiali sarà superiore agli 8 chilogrammi. È vero che nel corso degli ultimi tempi il volume di lavoro è cambiato e si è ridotto, ma il lavoro c’è sempre stato. Per questo chiediamo a Iveco di farsi carico dell’assunzione delle 15 lavoratrici che, secondo quanto apprendiamo, rischiano di restare a casa dai primi giorni di febbraio».
A TARANTO: le lavoratrici di pulizie/ausiliariato degli asili comunali verso lo sciopero: "Noi non ce la facciamo più: il carico di lavoro aumenta e le ore e i salari sono pochi".
L'incontro con il Comune assessorato Pubblica Istruzione del 23 gennaio fatto con Slai cobas e Usb non è andato bene.
In particolare su aumento subito dell'orario di lavoro quotidiano e del salario, non c'è nessun passo in avanti.
L'assessorato
ci ha confermato di aver proposto tale aumento di ore, ma bene che vada
può avvenire solo nel nuovo appalto, quindi tra circa due anni, a
fronte di una condizione lavorativa OGGI pesantissima, di pretesa di
tante mansioni da parte anche delle dirigenti scolastiche e della Ditta,
che richiede subito un incremento di ore.
Cosi' sulla situazione
di tutela delle condizioni di salute e sicurezza, in risposta alle
forti e dettagliate segnalazioni fatte nell'incontro in particolare
dalle RLS Slai cobas, su come si lavora male e a rischio e sulle
inadempienze storiche della Ditta su attrezzature, materiali idonei,
corsi di formazione/aggiornamento, ecc, la risposta di fatto è stata:
vedetevela con la Ditta...; quando loro, Comune, su questo devono controllare e non lo hanno
mai fatto, nonostante la ditta violi anche il capitolato d'appalto.
Non abbiamo altra strada
per far pesare il nostro lavoro e le nostri bisogni che lo sciopero (che
mostrera' quanto pesa il nostro lavoro se viene a mancare).
Questo sciopero è sia verso l'Amministrazione comunale sia
verso la Servizi Integrati che anche recentemente sul fronte di avviare
una contrattazione aziendale (prevista dalla normativa sindacale) per un
aumento della retribuzione (che sta da anni sempre ferma, a fronte oggi
anche di carovita, aumento di tutto) continua a dire NO e NO.
Lo sciopero avra' quattro punti fondamentali:
aumento subito (e non nel prossimo appalto) dell'orario quotidiano di lavoro, per arrivare almeno a 5 ore al giorno, fine di ogni sospensione estiva
Internalizzazione a fine appalto in corso.
Su quest'ultimo punto registriamo una recente novita' positiva. Dopo tutte le nostre istanze, pressioni, incontri di questi anni, finalmente l'ipotesi di internalizzazione è stata votata in Consiglio comunale, come atto di indirizzo politico, che poi Giunta e direzione del Comune dovrebbero concretizzare quando scade l'appalto in corso. Noi seguiremo questo iter perchè non resti solo una mozione/foglio di carta. Ma, è chiaro, che anche questo passo avanti è frutto solo della nostra battaglia. I sindacati confederali sono stati sempre contrari all'internalizzazione.
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