26/01/20

NOTE IN CORSO D'OPERA SULLE ELEZIONI IN EMILIA ROMAGNA - Info a cura di Mfpr


Le elezioni in Emilia Romagna sono abbastanza decisive per il futuro del governo e per il futuro del paese - l'avanzata del moderno fascismo in salsa salviniana può tornare ad essere travolgente.

Senza le Sardine e i loro leader emersi, la vittoria di Salvini era certa - il discredito del PD e lo scioglimento di fatto del M5stelle portava all'astensionismo di una parte e al passaggio a Salvini del resto - la ribellione e la buona ed efficace campagna di boicottaggio di Salvini delle Sardine in Emilia Romagna hanno bloccato la deriva e reso forse incerto il voto... ma solo forse.
Il vantaggio accumulato da Salvini, prima dell'ingresso delle Sardine, va valutato dell'ordine del 20%.

Le Sardine, con base di classe piccolo e medio borghese e di taglio giovanile, moderati nel pensiero e nella prospettiva, in Emilia Romagna, si sono mossi meglio che i cosiddetti "compagni" delle varie aree della "sinistra", allevati nel marginalismo, movimentismo, economicismo - vedi sindacati di base, anche quelli più attivi nella zona- e/o nell'autoreferenzialità - come, purtroppo, anche aree femministe; questi non intendono realmente la partita in gioco. Per non parlare delle inutili presentazioni rappresentate da Potere al popolo, Eurostop e sedicenti PC.

Le Sardine hanno mostrato nei fatti che significa in campagna elettorale contrapporsi luogo per luogo al nemico principale, mobilitare masse democraticamente, creare polarizzazione, mettere in campo partecipazione e alternativa visibile, nei limiti di classe e di orientamento che pure hanno.
Hanno messo in campo un reale visibile boicottaggio attivo. Boicottaggio che alternativamente può scegliere il non voto o il voto o la presentazione secondo le circostanze che esistono e che si determinano agendo.

Purtroppo le Sardine tendono anch'essi al partitino nazionale - assolutamente inutile. E altrove le Sardine non rappresentano per ora niente. Fuori dalla contrapposizione al fascio populismo sono ben poca cosa.

Chi oppone a questo "le lotte" è politicamente un idiota ed un economicista. Le lotte durante le elezioni si trasformano in partito politico di combattimento agente, anche con le lotte, ma con il cuore e la mente, la tattica e la capacità di rappresentare una alternativa politico, sociale e ideale.

Marx, Engels (leggere in particolare Engels su questo), Lenin, Mao degli scritti filosofici, ci insegnano questo.

In Emilia Romagna Bonaccini è meglio del PD, ma il suo amministrativismo senza ideali, senza storia è perdente. Salvini e i suoi citofoni, le sue sparate, il suo andare posto per posto, finanche casa per casa, sono il messaggio e il contenuto ideale e di massa del fascio populismo incarnato e praticato; sostenuto e amplificato naturalmente dallo Stato borghese, dalle forze dell'ordine, con la stampa e Tv o allineati o in preda alla logica dell'audience.

Chi conosce bene e approfonditamente la storia del nostro paese e del fascio-nazismo nel mondo e nella storia in genere sa bene che è così.

proletari comunisti/PCm Italia
26 gennaio 2020

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