Nella capitale ha sfilato anche Djamila Bouhired, 84enne combattente della guerra di liberazione algerina, molto apprezzata per la sua integrità: non ha mai goduto dei privilegi spettanti ai moujahidin.
Anche ieri la loro massiccia presenza tra la marea di gente che ha manifestato contro la candidatura di Bouteflika per la quinta volta alle presidenziali è solo una nuova dimostrazione della partecipazione delle donne agli eventi storici dell’Algeria.
Ieri i loro youyou sono risuonati nei cortei in segno di buon auspicio: non c’è ancora motivo di festeggiare, il sistema che si vuole abbattere è ancora al potere, ma inizia a mostrare crepe in tutte le istituzioni che finora l’hanno sorretto: dall’organizzazione dei moujahidin a quella dei figli dei martiri, ai partiti e al sindacato.
È IL TERZO VENERDÌ di manifestazioni e la partecipazione continua ad aumentare.
L’ingente dispositivo messo in campo dalle forze dell’ordine è stato annientato dalla massiccia presenza di manifestanti e qualche lancio di lacrimogeni non ha provocato reazioni scomposte. La parola d’ordine che vuole la mobilitazione pacifica resiste, e questa è la forza dell’intifada algerina. Non era facile da immaginare, nel 2011 gli algerini non avevano seguito le rivolte degli altri paesi arabi, qualche manifestazione era stata bloccata sul nascere dalle forze antisommossa.
Anche ieri la loro massiccia presenza tra la marea di gente che ha manifestato contro la candidatura di Bouteflika per la quinta volta alle presidenziali è solo una nuova dimostrazione della partecipazione delle donne agli eventi storici dell’Algeria.
Ieri i loro youyou sono risuonati nei cortei in segno di buon auspicio: non c’è ancora motivo di festeggiare, il sistema che si vuole abbattere è ancora al potere, ma inizia a mostrare crepe in tutte le istituzioni che finora l’hanno sorretto: dall’organizzazione dei moujahidin a quella dei figli dei martiri, ai partiti e al sindacato.
È IL TERZO VENERDÌ di manifestazioni e la partecipazione continua ad aumentare.
L’ingente dispositivo messo in campo dalle forze dell’ordine è stato annientato dalla massiccia presenza di manifestanti e qualche lancio di lacrimogeni non ha provocato reazioni scomposte. La parola d’ordine che vuole la mobilitazione pacifica resiste, e questa è la forza dell’intifada algerina. Non era facile da immaginare, nel 2011 gli algerini non avevano seguito le rivolte degli altri paesi arabi, qualche manifestazione era stata bloccata sul nascere dalle forze antisommossa.
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