FEMMINICIDIO
DI FEDERICA - IL MODERNO MEDIOEVO CONTRO LE DONNE A TARANTO HA
ANCHE LA FACCIA DI UNO SCHIFOSO PRETE CHE DEVE ESSERE CACCIATO!
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Taranto - Quasi santificato nella vergognosa omelia di don Tonino Nisi ai funerali di Luigi Alfarano il feroce assassino di Federica e del figlioletto!
Il
parroco: «Colpa del demonio" se ha ucciso moglie e figlioletto.
«Il
demonio si è messo in mezzo perché il demonio non vuole la nostra
gioia. Con gli occhi della fede vedo
Luigi con una mano che tiene la sua sposa e con l'altra
abbraccia il suo bambino». Così don Tonino Maria Nisi,
dell'Ordine dei Frati minori della parrocchia don Pasquale Baylon,
ha concluso l'omelia per i funerali di Luigi Alfarano, di 50 anni,
dipendente amministrativo dell'Associazione nazionale tumori, che
martedì sera ha ucciso la moglie Federica De Luca di 30 anni e il
figlioletto Andrea di 4 e poi si è tolto la vita. Don Tonino
conosceva personalmente le vittime ed ha avuto parole di conforto
e di tenerezza nei confronti di Maria Letiza Zavatta Prete,
presidente dell'Ant di Taranto, mamma di Luigi Alfarano. «Dona
l'eterno riposo a questa famiglia - ha detto il parroco
rivolgendosi al Signore - asciuga le lacrime di dolore di Maria
Letizia e concedi a noi la forza per avere tanta fede». Don Tonino ha
sottolineato che avrebbe preferito una messa unica per le tre
vittime. «Non stiamo celebrando un processo - ha aggiunto - ma
il ricordo di tre persone. Qualche
ombra abbiamo tutti noi da presentare alla Misericordia di Dio». Ogni defunto, ha
osservato don Tonino, «ci dà una lezione straordinaria perché ci
ricorda che noi siamo di passaggio su questa terra, ma nasciamo
per andare in paradiso». In seguito il frate ha ricordato
l'attività svolta in vita da Luigi
Alfarano, dicendosi certo che fosse «una persona buona. Con il lavoro che faceva,
stando anche a contatto con i malati terminali, aveva certamente
le carte in regola per entrare in paradiso». Il 50enne non era né
medico né infermiere e organizzava le attività promozionali
dell'associazione. «Nessuno
- ha sostenuto ancora don Tonino - si può permettere di fare una
graduatoria di buoni e cattivi. Il Signore sa».
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