Milano, 7 gennaio: volantinaggio all'università
Palermo, 8 gennaio: assemblea delle lavoratrici precarie in lotta e volantinaggio davanti al Tribunale
Roma, 8 gennaio: attacchinaggio striscioni e presenza al processo per le delegazioni di L'Aquila e Roma
CON ROSA E CON TUTTE LE DONNE CHE OSANO DENUNCIARE STUPRI E VIOLENZE, CHE LOTTANO ANCHE PER NOI
Si
terrà l’ 8 gennaio 2015, presso la Corte di Cassazione, l’udienza a
Francesco Tuccia, ai tempi militare in servizio a L’Aquila
nell’operazione “strade sicure”, condannato in Appello ad appena 8 anni
per lo stupro efferato su “Rosa” una studentessa universitaria presso
una discoteca di Pizzoli nella notte del 12 febbraio 2012. “Rosa” fu
brutalmente violentata, seviziata e abbandonata sulla neve seminuda e
sanguinante, fino a rischiare di morire.
Una
violenza emblematica, che racchiude diversi aspetti della violenza
sulle donne. In primis, ogni processo per stupro si trasforma in un
processo alle donne che denunciano, sin dalle prime battute del processo
l’ avvocato di Tuccia ha provato ad usare gli argomenti misogini che
spesso vengono usati in tribunale o dai mass media "in fondo se succede le donne se la sono cercata", fino a parlare di "rapporto amoroso consensuale" o che la "ragazza dovrebbe spiegare":
gli stessi argomenti che sta usando nel ricorso in Cassazione: “Tra i
due ragazzi vi fu consenso esplicito. Se vi fu dissenso quando si
manifestò e se vi fu dissenso fu percepito da Tuccia?”. Linguaggio
doppiamente odioso: perché presuppone consenso, perché vuol alludere ad
una “normale” relazione tra “ragazzi”.
Ogni
stupro dovrebbe essere considerato in sé un tentato omicidio, invece, a
fronte di uno stupro efferato - il ginecologo che l’ha curata dichiarò
di non aver mai visto niente di simile - con lesioni gravissime e
abbandono della ragazza sanguinante, in mezzo alla neve, ci troviamo di
fronte ad una condanna in Appello che esclude il tentato omicidio.
“Strade
sicure?, per le donne sicure da morire!” Le politiche securitarie, con
la militarizzazione delle città, dei territori, sono parte del problema
per le donne perché creano città invivibili e desertificate, in cui sono
bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le
persone, spingendo a una concezione individualista, antisociale della
vita, compagna di strada della sopraffazione, di una ideologia comunque
reazionaria, razzista e fascista che nei confronti delle donne si
esprime sempre come maschilismo e violenza...".
Interventi
dei governi a “favore” delle donne o, meglio, della famiglia?
Licenziamenti, in primis, di lavoratrici, carovita, tagli a scuola,
sanità, servizi sociali, allungamento dell’età pensionabile e
peggioramento dell’ assegno di pensione: ricacciano le donne tra le mura
domestiche, condannandole al continuo ricatto, ad un futuro senza
prospettive di emancipazione e di liberazione dalla violenza domestica,
rafforzano il ruolo della famiglia come puntello di questo sistema
sociale.
Per
questo lottiamo e vogliamo una condanna esemplare dello stupratore!
come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro
questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza
sessuale, una lotta che non può che essere rivoluzionaria, volta a
rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere
in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi! Perché non
debba più accadere che le donne debbano dire: “sono stata violentata e
uccisa una seconda volta dalle sentenze pro-stupratori e quelli che
hanno stuprato o ucciso sono protetti da questa società”.
STUPRATORE NON LO DIMENTICARE LA FURIA DELLE DONNE DOVRAI SCONTARE!
PER OGNI DONNA UCCISA STUPRATA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA!
LA VITA DELLE DONNE NON SI DEVE SPEZZARE, TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
LA VIOLENZA SULLE DONNE SI DEVE FERMARE, QUESTO SISTEMA SI DEVE ROVESCIARE!
PER OGNI DONNA UCCISA STUPRATA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA!
LA VITA DELLE DONNE NON SI DEVE SPEZZARE, TUTTA LA VITA DEVE CAMBIARE!
LA VIOLENZA SULLE DONNE SI DEVE FERMARE, QUESTO SISTEMA SI DEVE ROVESCIARE!
Movimento femminista proletario rivoluzionario
Nessun commento:
Posta un commento