Da Palermo, ieri 8 gennaio, un volantinaggio solidale davanti il palazzo di Giustizia di Palermo a simbolo per stare al fianco di Rosa nella giornata dell''udienza presso la Corte di Cassazione di Roma: nella prima sentenza di circa un anno fa, il violentatore di Rosa il militare Tuccia, è stato condannato a 8 anni ma già da circa sei mesi è ai domiciliari senza nessuna restrizione.
Ed è per questo che continueremo a stare a fianco di Rosa e di tutte le donne stuprate, offese con la denuncia, la controinformazione, la lotta in piazza, le azioni militanti davanti ai tribunali in cui spesso nelle aule le donne violentate da vittime vengono trasformate da avvocati difensori degli stupratori o dai giudici carnefici, in cui due donne che subiscono violenza si stuparno e si offendono doppiamente.
MA "...Per questo lottiamo e vogliamo una condanna esemplare dello stupratore! ma come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza sessuale, una lotta che non può che essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi! Perché non debba più accadere che le donne debbano dire: “sono stata violentata e uccisa una seconda volta dalle sentenze pro-stupratori e quelli che hanno stuprato o ucciso sono protetti da questa società”. (dal volantino distribuito)
In contemporanea al volantinaggio, nella sede dello Slai Cobas per il s.c., altre compagne con le lavoratrici, precarie in assemblea hanno voluto aprire la stessa con un pensiero forte a Rosa abbracciandola virtualmente... " la violenza di questo sistema è di classe e di genere e la nostra doppia ribellione e lotta è la risposta giusta e necessaria...", collegandosi anche alle iniziative solidali delle altre città da Milano con il volantinaggio all'Università a Roma con il presidio davanti al Tribunale di Cassazione.
Cettina Mfpr Palermo
Ed è per questo che continueremo a stare a fianco di Rosa e di tutte le donne stuprate, offese con la denuncia, la controinformazione, la lotta in piazza, le azioni militanti davanti ai tribunali in cui spesso nelle aule le donne violentate da vittime vengono trasformate da avvocati difensori degli stupratori o dai giudici carnefici, in cui due donne che subiscono violenza si stuparno e si offendono doppiamente.
MA "...Per questo lottiamo e vogliamo una condanna esemplare dello stupratore! ma come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza sessuale, una lotta che non può che essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi! Perché non debba più accadere che le donne debbano dire: “sono stata violentata e uccisa una seconda volta dalle sentenze pro-stupratori e quelli che hanno stuprato o ucciso sono protetti da questa società”. (dal volantino distribuito)
In contemporanea al volantinaggio, nella sede dello Slai Cobas per il s.c., altre compagne con le lavoratrici, precarie in assemblea hanno voluto aprire la stessa con un pensiero forte a Rosa abbracciandola virtualmente... " la violenza di questo sistema è di classe e di genere e la nostra doppia ribellione e lotta è la risposta giusta e necessaria...", collegandosi anche alle iniziative solidali delle altre città da Milano con il volantinaggio all'Università a Roma con il presidio davanti al Tribunale di Cassazione.
Cettina Mfpr Palermo
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