La decisione di fare
di questa giornata un omaggio a tre donne rivoluzionarie kurde è di
primaria importanza. Questa solidarietà dimostra che le organizzazioni
di donne sanno riprendere la bandiera di chi ha lottato e si è
sacrificata per la loro giusta causa.Il dominio maschile, le forze
dominanti hanno avuto paura dei valori che rappresentavano. Con la loro
eliminazione pensavano di sradicare la passione delle donne kurde e del
popolo kurdo per la libertà. Ma si sono sbagliati. A milioni sono scesi e
scendono in starda trasformando la loro collera in esigenza di verità e
giustizia, divenendo noi stesse le voci di Sara, Rojbin e Ronhai.
Sakine Canzis aveva conosciuto il vero volto dello stato turco nelle
galere e sui banchi di tortura delle prigioni di Diyarbakir. Ha
conosciuto le politiche di negazione, di distruzione e di assimilazione
contrarie al popolo kurdo. Per cancellarle la sua identità e privarla
del suo carattere, i carnefici le hanno inflitto ogni specie di tortura
disumana. Di fronte a queste torture ha sceto ha scelto la resistenza e
non il pentimento. Da allora questa linea di esistenza iniziata da
questa grande militante continua a vivere attraverso una tradizionedi
resistenza trasmessa di generazione in generazione.
Fidan esprimeva il desiderio delle donne kurde in esilio di tornare
nella propria terra d’ origine. Lei era il nome della lotta per la
liberazione del popolo kurdo ma anche per il ritorno vittorioso in terra
libera. Disgraziatamente Rojbin è tornata nel suo paese in una bara. Ma
dopo di lei migliaia di donne hanno ripreso la lotta per la librazione
delle donne kurde e di tutto il mondo.
Leyla era il nostro futuro era espressione di una lotta entusiasta in vista di giorni migliori.
Ci hanno privato di tre donne rivoluzionarie ma la loro lotta, il loro pensiero continuano a vivere in milioni di persone.
Gli
assassini non troveranno mai pace: essi si nascondono per codardia ma
sono rimasti disorientati dalle donne e dal popolo. Di conseguenza il 9
gennaio resterà la giornata in cui chiediamo il conto ai loro madanti
così come alle forze che li proteggono, oggi è un giorno di lotta.
Oggi
le politiche neoliberali nel mondo e le nuove forme del capitalismo
rendono la vita delle donne sempre più impossibile. Facendo parte di
queste nuove forme di colonizzazione sviluppate dal sistema capitalista,
siamo le prime vittime di tutti gli attacchi schiavistici di questo
sistema di sfruttamento. La nostrarivendicazione per la libertà e l’
uguaglianza è sempre stata una minaccia per il sistema capitalista. Di
giorno in giorno numerosi attacchi sono perpetrati nei nostri confronti
per costringerci a diventare schive di questo sistema. Questa situazione
riesce nei paesi dove i valri democratici sono deboli o trascurati.
Differenti mezzi sono usati per frapporre ostacoli allo sviluppo della
lotta delle donne.
Nessun commento:
Posta un commento