06/06/13

Turchia: il regime fascista turco uccide ancora, ma la piazza non smobilita

Centinaia di migliaia in piazza Taksim e nel resto del paese, nonostante la repressione. Successo dello sciopero generale. Attesa per le decisioni del premier Erdogan. La diretta
19.00 - In corso diverse manifestazioni in diverse piazze e spazi verdi del centro di Istanbul, per ora l'atmosfera è abbastanza tranquilla e non si segnalano ancora scontri neanche a Besiktas, sulla sponda del Bosforo, da giorno teatro di violenti incidenti tra polizia e manifestanti che assediano gli uffici del primo ministro Erdogan.

17.00 - Le autorità turche hanno deciso l'immediata espulsione di alcuni studenti e studentesse Erasmus arrestati nella giornata di ieri. Secondo il regime di Ankara sarebbero esponenti di "servizi segreti stranieri" non meglio identificati.
16.40 - La Borsa di Istanbul ha reagito negativamente alle dichiarazioni di nuovo aggressive sulla protesta in corso in Turchia del premier Recep Tayyip Erdogan che, oggi a Tunisi, ha denunciato il coinvolgimento di ''terroristi'' fra i

16.30 - Da Ankara purtroppo è arrivata la notizia della morte di un altro manifestante. Si tratta di un lavoratore di una ditta di pulizie che è stato stroncato da un attacco di cuore provocato dalla respirazione di gas lacrimogeni o spray urticanti utilizzati in quantità smodata dalle forze di sicurezza agli ordini dell'Akp di Erdogan.
16.00 - Dopo le inaccettabili dichiarazioni da parte del premier Erdogan sul fatto che il movimento di contestazione nei suoi confronti è manovrato da forze terroristiche in alcuni casi provenienti dall'esterno i coordinamenti di lotta di

15.00 -
  Il premier turco Erdogan rincara i toni. Dalla Tunisia afferma che tra chi manifesta da una settimana contro di lui ci sono membri di organizzazioni terroristiche. "Tra chi protesta ci sono estremisti, alcuni sono implicati nel terrorismo (...), e appartenenti a questa organizzazione terroristica erano presenti in piazza" Taksim, ha detto Erdogan secondo una traduzione in arabo delle sue parole fornita a Tunisi. Il premier ha anche fatto riferimento all'attentato all'ambasciata Usa ad Ankara a febbraio, rivendicato da un gruppo di estrema sinistra. Poco dopo le autorità hanno affermato che l'arresto di 7 stranieri durante gli scontri di ieri "dimostra che dietro la rivolta ci sono forze esterne che puntano a destabilizzare il paese".

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14.40 - Nonostante le proteste di centinaia di migliaia di turchi da una settimana in piazza contro il suo progetto di coprire il centro di Istanbul sotto una colata di cemente Recep Tayyp Erdogan andrà avanti con il progetto di eliminazione del parco Gezi e con le altre 'grandi' opere già programmate. Lo ha detto il primo ministro turco conversando con i giornalisti a Tunisi, dove si trova in visita ufficiale.

13.50 - 
Quasi tutti i manifestanti arrestati a Smirne e accusati di sedizione per avere pubblicato messaggi su twitter sono stati rilasciati. Dei 34 giovani arrestati complessivamente ieri e oggi e interrogati dalla polizia, 33 sono stati per ora rilasciati per decisione della procura di Smirne, riferisce Hurriyet online. Non è chiaro se siano stati o meno denunciati.

13.00 - Solidarietà dal Centro Sociale il Cantiere di Milano: https://www.youtube.com/watch?v=2psAeF-baz8
12.30 - La stampa turca non governativa esprime condanna e stupore per la retata anti-twitter della polizia ieri a Smirne, dove 29 giovani sono stati arrestati e accusati di attività sediziose per aver mandato messaggi di appoggio ai manifestanti. Altri 8 ragazzi sono ricercati dalla polizia. Il quotidiano di sinistra Sozcu pubblica la foto di un poliziotto che strattona per i capelli una ragazza che cammina sul lungomare di Smirne, prima di prenderla a manganellate. ''Ora è chiaro che mandare questa foto ad altri è 'un crimine organizzato' '' denuncia il quotidiano. Aver inviato ad altri su twitter questa foto sarebbe alla base di uno dei capi d'accusa rivolti agli arrestati. Il quotidiano moderato indipendente Taraf pubblica una lista di messaggi incriminati: ''Incontriamoci a Piazza Gundogu alle 19:30'', ''Non andare a Piazza Losanna, c'é la polizia'', ''Non venire a Gundogdu, sono stati sparati i lacrimogeni'' o ''Ci stanno prendendo a manganellate''. ''Ecco che cosa significa democrazia avanzata'' in Turchia, ironizza Sozcu, ricordando che il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu si é risentito perché all'estero il paese é considerato una ''democrazia di seconda categoria''. Il quotidiano Milliyet riferisce che mentre i ragazzi arrestati a Smirne sono stati accusati di avere fomentato disordini 'twittando', ad altri ad Ankara é stata contestata l'accusa di avere voluto ''rovesciare il governo''. Se formalmente incriminati rischierebbero una condanna all'ergastolo.
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12.00 - 
Un poliziotto turco é morto a causa delle ferite riportate ieri dopo essere caduto da un ponte mentre inseguiva dei manifestanti a Adana, nel sud-est del paese. Lo riferisce oggi Hurriyet online. Mustafa Sari era caduto ieri da un viadotto alto 5 metri. Stava inseguendo un gruppo di manifestanti antigovernativi. E' morto dopo essere stato ricoverato in ospedale
11.30 - manifestanti, riferisce la Tv privata Ntv. Il listino è crollato improvvisamente quasi dell'8%.

Piazza Taksim hanno deciso di annullare il grande evento musicale previsto per questa sera sulla grande spianata. Per non fornire il fianco all'opera di criminalizzazione che il governo sta tentando di portare avanti nei confronti di alcuni settori della contestazione che vengono distinti dalle 'pacifiche' manifestazioni in corso nel centro di Istanbul. Gli artisti - alcuni di gran fama - parteciperanno quindi ad un simbolico corteo verso Taksim ma non ci sarà nessun concerto, perchè non c'è nulla da festeggiare e perché le immagini della 'festa' del centro della metropoli non vengano utilizzate dai media per metterle in contrapposizione con eventuali immagini di scontri in altri quartieri o in altre città. Affinché media compiacenti e governo non possano dire che "mentre a Taksim si canta altrove agiscono i terroristi".
11.00 - Ieri manifestazioni di solidarietà con la rivolta turca si sono svolte a Firenze e Livorno: 
10.45 - Ieri sera per la prima volta membri del partito Akp del premier Erdogan sono scesi in piazza a difesa del regime a Rize, città portuale sul Mar Nero nel nordest della Turchia, ed anche città natale di Erdogan. E lo hanno fatto aggredendo fisicamente gli attivisti che manifestavano contro la repressione e la svolta liberista e autoritaria del governo, in particolare accanendosi contro le donne. Naturalmente la polizia, pur presente in forze, non è intervenuta per bloccare l'aggressione. Gli assaliti sono riusciti a rifugiarsi all'interno di un edificio letterlmente assediato da una folla inferocita che solo l'intervento del sindaco è riuscito a far desistere.

10.20 - Questa sera la protesta a Gezi Park sarà all'insegna della musica. Lo riporta il quotidiano Hurriyet, spiegando che numerosi artisti si troveranno alle 19 ora turca (le 18 in Italia) davanti al Liceo Galatasaray, che si trova sul Viale Istiklal a circa un chilometro da Piazza Taksim: prima di procedere con la serata musicale faranno un piccolo corteo per protestare contro il governo e dare solidarietà ai manifestanti. Un mix di protesta e musica, che vedrà esibirsi nomi più importanti, con grande attesa in particolare per Sezek Aksu, diva incontrastata della scena musicale turca, che ha fatto pervenire la sua solidarietà ai manifestanti fin dai primi giorni della protesta.

10.00 - Mentre l'associazione dei medici turchi continua a fornire cifre abbastanza precise sul numero dei feriti causati dalla repressione delle forze di sicurezza, altrettanto non si può dire del numero di manifestanti arrestatati nell'ultima settimane, che sulla base dei dati parziali forniti nei giorni scorsi dovrebbero essere alcune migliaia. Tra questi ci sono anche undici cittadini stranieri, arrestati durante la giornata di ieri. Lo riferisce il quotidiano progressista turco 'Radikal', precisando che gli arrestati sono quattro cittadini americani, due britannici, due iraniani, un indiano, un francese e un greco. 'Radikal' ha precisato che  quattro sono studenti che si trovano in Turchia per frequentare il programma 'Erasmus'.

9.50 - La cronaca della notte: 

 

9.45 -  Il presidente turco, Abdullah Gul, potrebbe non firmare la controversa nuova legge sull'alcol, se riterrà che comporti elementi in contrasto con la costituzione. Lo ha riferito ieri sera Hurriyet online. La legge, fortemente voluta dal premier Tayyip Erdogan, introduce un serio giro di vite sul consumo delle bevande alcoliche nel Paese. La legge anti-alcol, approvata con corsia preferenziale il 24 maggio dal Parlamento, nel quale il partito islamico Akp di Erdogan ha la maggioranza assoluta, ne vieta fra l'altro la vendita e il consumo nel raggio di 100 metri da qualsiasi moschea o struttura educativa, come pure fra le 22 e le 6. La normativa mette al bando inoltre la pubblicita' per le bevande alcoliche, non consente di esporre le bottiglie in vetrina e vieta l'alcol in film e produzioni tv, imponendo l'oscuramento di bicchieri e bottiglie nelle opere gia' in circolazione. L'opposizione accusa Erdogan di volere re-islamizzare il Paese e imporre per legge cambiamenti nella sfera privata della popolazione turca.

9.30 - Un gruppo di una trentina di 'musulmani anticapitalisti' é stato applaudito ieri sera dai manifestanti al parco Gezi di Istanbul dopo aver letto alcuni versetti del Corano e aver criticato il governo islamico-liberista turco. Una giovane con il velo ha letto alcuni versetti, in arabo e poi in turco, per celebrare la notte santa dei Miracoli, l'Ascensione del Profeta Maometto in cielo insieme con l'angelo Gabriele. Dopo una breve preghiera in memoria dei morti negli scontri tra manifestanti e polizia, i militanti del piccolo gruppo che si definiscono 'musulmani anticapitalisti'' hanno intonato slogan: ''Allah, del pane e libertà" e poi "mano nella mano contro il fascismo". ''Ci dicono di non venire qui perchè ci sono vandali (...), ma è lo stato a essere vandalo'', ha detto Ihsan Eliacik, il capo del gruppo, riferendosi al premier Erdogan che aveva definito i manifestanti ''un gruppo di vandali''.

Il bilancio della giornata di ieri

C’è forte attesa per il messaggio che il premier Erdogan invierà oggi al rientro dal suo viaggio di tre giorni nei paesi del Maghreb. Sperando che non sia quel ‘si tratta al massimo di 4 o 5 vandali’ che aveva scatenato la rabbia e la fantasia dei manifestanti. Manifestanti che hanno subito ritorto contro il 'sultano' la denominazione loro affibbiata, impossessandosi del termine "çapulcuya" che da ora contraddistingue gli occupanti di Piazza Taksim.

In assenza del capo del governo il capo dello stato Abdullah Gul e il vice premier Bulent Arinc hanno tentato di calmare le acque imponendo l'avvio di un dialogo con i manifestanti che al governo hanno chiesto di licenziare i capi della polizia delle maggiori città, di liberare gli arrestati, di cessare la repressione e di annullare i progetti di speculazione edilizia a Gezi Park.
Mentre il vicepremier incontrava i rappresentanti della protesta, le forze di sicurezza hanno continuato senza sosta la repressione brutale delle manifestazioni in tutto il paese, lasciando però relativamente tranquilli coloro che ininterrottamente occupano da giorni Piazza Taksim. Ieri sera l’enorme spianata al centro dei quartieri di Istanbul sulla sponda europea era gremita come non mai: centinaia di migliaia di manifestanti affluiti nel giorno che ha visto uno storico sciopero generale convocato non solo dai sindacati di sinistra Kesk e Disk, ma anche dalle organizzazioni di categoria di Ingegneri e Avvocati e da numerose associazioni studentesche. Mentre i riflettori dei media internazionali illuminavano Taksim, la brutale repressione contro lavoratori e giovani andava però in scena di nuovo nel contiguo quartiere di Besiktas, nel cuore di Ankara, a Smirne e ad Antiochia. In questa città, a pochi chilometri dal confine con la Siria, molte decine di migliaia di persone hanno partecipato in un clima tesissimo ai funerali di un ragazzo ucciso dalla polizia martedì.

Le cifre della repressione sono incredibili: secondo l'associazione dei medici turchi i manifestanti feriti in otto giorni di proteste in tutto il paese sono 4.177, 43 di loro in condizioni gravi e gravissime. Stride assai il bilancio ufficiale del governo che parla di poco più di 300 feriti, per lo più poliziotti, e sorvola sui morti.

Basterebbe una dichiarazione sprezzante di Erdogan - di quelle che il premier ha già diffuso nei giorni scorsi – per attizzare di nuovo una fiamma che non si è spenta. E la notizia di ieri dell’arresto di 25 persone a Smirne – altre 14 sono ricercate – accusate di incitare alla violenza tramite dei messaggi postati su twitter la dice lunga sulle reali intenzioni del regime liberal-islamista del Partito della Giustizia e dello Sviluppo.


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