Gli ultimi drammatici avvenimenti che riguardano Faith e Ngom, ci confermano, se mai ce ne fosse stato bisogno,della necessità per noi femministe e lesbiche di occuparci e di impegnarci contro e per la chiusura di tutti i CIE.
Faith continua a subire violenze di genere e la polizia,travalicando i propri compiti,prende una decisione che non le spetta e rimanda la donna in Nigeria,
dove è stata condannata a morte per aver ucciso chi ha tentato di violentarla.
Ngom che è scappata da un marito violento, rischia di essere rimandata in Senegal, dove può essere facilmente rintracciata dal persecutore con le conseguenze che questo comporta.
Joy, Faith, Ngom sono alcune, ma non sono e saranno purtroppo le sole.
La violenza che hanno subito e subiscono con l'internamento nei CIE e con la deportazione e che si intreccia indissolubilmente con quella di genere,ci coinvolge profondamente perchè la violenza fatta a una donna è fatta a tutte le donne.
Colpisce,anche se non sorprende,il silenzio delle donne nelle istituzioni e dei centri antiviolenza.
Non è un problema ideologico,ma se queste non possono e/o non vogliono intervenire in queste situazioni, si smontano tutte le argomentazioni circa l'utilità della loro presenza nelle istituzioni e l'utilità dell'accettazione dei contributi pubblici.
I CIE ,introducendo la detenzione amministrativa, di fatto,sanciscono,in termini giuridici,la possibilità di associare la reclusione a qualsiasi condizione o scelta di vita che non sia conforme al circuitare vertiginoso delle merci e dei capitali,alla morale codificata e al perbenismo benpensante socialmente riconosciuto ed accettato.
I CIE sono una modalità molto importante attraverso cui il sistema sta modificando i termini teorico-giuridici dell'azione punitiva applicabile a fatti materialmente rilevanti e rilevati,arrogandosi sempre più il diritto di codificare i comportamenti di ognuna/o in termini di legge.
Noi,in quanto femministe e lesbiche, ci sentiamo soggetti a rischio per la nostra collocazione ,per la nostra lettura della natura patriarcale di questa società, per il diritto che rivendichiamo, esplicitiamo e pratichiamo di libertà di scelta e autodeterminazione.
Per noi non c'è nessuna differenza fra le donne con permesso di soggiorno e irregolari, non conta il colore della pelle e non le dividiamo fra" brave" o di "malaffare".
Tutte le donne vittime della violenza degli uomini e delle istituzioni ci troveranno sempre dalla loro parte.
Aderiamo al Presidio per Faith e Ngom a Bologna il 2 agosto alle 12 in piazza Roosevelt
Donne-Femministe-Lesbiche contro i CIE
Roma
Faith continua a subire violenze di genere e la polizia,travalicando i propri compiti,prende una decisione che non le spetta e rimanda la donna in Nigeria,
dove è stata condannata a morte per aver ucciso chi ha tentato di violentarla.
Ngom che è scappata da un marito violento, rischia di essere rimandata in Senegal, dove può essere facilmente rintracciata dal persecutore con le conseguenze che questo comporta.
Joy, Faith, Ngom sono alcune, ma non sono e saranno purtroppo le sole.
La violenza che hanno subito e subiscono con l'internamento nei CIE e con la deportazione e che si intreccia indissolubilmente con quella di genere,ci coinvolge profondamente perchè la violenza fatta a una donna è fatta a tutte le donne.
Colpisce,anche se non sorprende,il silenzio delle donne nelle istituzioni e dei centri antiviolenza.
Non è un problema ideologico,ma se queste non possono e/o non vogliono intervenire in queste situazioni, si smontano tutte le argomentazioni circa l'utilità della loro presenza nelle istituzioni e l'utilità dell'accettazione dei contributi pubblici.
I CIE ,introducendo la detenzione amministrativa, di fatto,sanciscono,in termini giuridici,la possibilità di associare la reclusione a qualsiasi condizione o scelta di vita che non sia conforme al circuitare vertiginoso delle merci e dei capitali,alla morale codificata e al perbenismo benpensante socialmente riconosciuto ed accettato.
I CIE sono una modalità molto importante attraverso cui il sistema sta modificando i termini teorico-giuridici dell'azione punitiva applicabile a fatti materialmente rilevanti e rilevati,arrogandosi sempre più il diritto di codificare i comportamenti di ognuna/o in termini di legge.
Noi,in quanto femministe e lesbiche, ci sentiamo soggetti a rischio per la nostra collocazione ,per la nostra lettura della natura patriarcale di questa società, per il diritto che rivendichiamo, esplicitiamo e pratichiamo di libertà di scelta e autodeterminazione.
Per noi non c'è nessuna differenza fra le donne con permesso di soggiorno e irregolari, non conta il colore della pelle e non le dividiamo fra" brave" o di "malaffare".
Tutte le donne vittime della violenza degli uomini e delle istituzioni ci troveranno sempre dalla loro parte.
NON CI AVRETE MAI COME VOLETE VOI!
SOLIDARIETA' CON FAITH E NGOM!
CHIUDERE TUTTI I CIE!
CHIUDERE TUTTI I CIE!
Aderiamo al Presidio per Faith e Ngom a Bologna il 2 agosto alle 12 in piazza Roosevelt
Donne-Femministe-Lesbiche contro i CIE
Roma