massima solidarietà dal mfpr
Giovedì 22-7 dalle ore 16 alle 18, davanti alla sede ATM di Foro Buonaparte 61 (MM1 Cairoli) presidio di solidarietà con Jessica Capozzi per ottenere il suo reintegro all'ATM di Milano. PARTECIPATE IL PIU' POSSIBILE.
Jessica Capozzi è stata licenziata da ATM. Finito il contratto a termine, non l'hanno più rinnovato. Jessica ha perso il lavoro, la casa, la possibilità di pensare al proprio futuro. Da allora vive e protesta in macchina di fronte al deposito ATM di via Palmanova.
E' stata licenziata nonostante le ore di straordinario all'ATM siano senza fine, nonostante ci sia necessità di più autisti e più mezzi. Jessica Capozzi condivide la sorte di tutti gli altri precari, il ricatto continuo di dover chinare la testa e subire umiliazioni per paura del mancato rinnovo di quel contratto di schiavitù che è il precariato, l'impossibilità di costruirsi un futuro senza la garanzia di un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Poco importano le motivazioni pretestuose che hanno portato al mancato rinnovo del contratto. La vera colpa di Jessica è quella di non aver accettato passivamente la situazione durante il periodo di lavoro, e, soprattutto di aver osato alzare la testa e rivendicare i propri diritti dopo il licenziamento.Riportare Jessica al posto di lavoro non è semplicemente una soluzione di un caso individuale, ma un atto concreto di contrasto contro la precarizzazione di tutti i lavori, un tassello di una lotta più generale per ottenere
Comunicato SI cobas Milano
Giovedì 22-7 dalle ore 16 alle 18, davanti alla sede ATM di Foro Buonaparte 61 (MM1 Cairoli) presidio di solidarietà con Jessica Capozzi per ottenere il suo reintegro all'ATM di Milano. PARTECIPATE IL PIU' POSSIBILE.
Jessica Capozzi è stata licenziata da ATM. Finito il contratto a termine, non l'hanno più rinnovato. Jessica ha perso il lavoro, la casa, la possibilità di pensare al proprio futuro. Da allora vive e protesta in macchina di fronte al deposito ATM di via Palmanova.
E' stata licenziata nonostante le ore di straordinario all'ATM siano senza fine, nonostante ci sia necessità di più autisti e più mezzi. Jessica Capozzi condivide la sorte di tutti gli altri precari, il ricatto continuo di dover chinare la testa e subire umiliazioni per paura del mancato rinnovo di quel contratto di schiavitù che è il precariato, l'impossibilità di costruirsi un futuro senza la garanzia di un posto di lavoro a tempo indeterminato.
Poco importano le motivazioni pretestuose che hanno portato al mancato rinnovo del contratto. La vera colpa di Jessica è quella di non aver accettato passivamente la situazione durante il periodo di lavoro, e, soprattutto di aver osato alzare la testa e rivendicare i propri diritti dopo il licenziamento.Riportare Jessica al posto di lavoro non è semplicemente una soluzione di un caso individuale, ma un atto concreto di contrasto contro la precarizzazione di tutti i lavori, un tassello di una lotta più generale per ottenere
LAVORO STABILE, SALARIO, DIRITTI
per tutti i lavoratori, italiani e immigrati
una piccola delegazione del mfpr ha partecipato al presidio per la riassunzione di Jessica, a cui è stata portata la solidarietà delle compagne, delle precarie e disoccupate in lotta di Taranto, Palermo.
Jessica ha accolto con grande commozione, stupore e contentezza la solidarietà da realtà e città diverse.
La lotta è ancora lunga e difficile. Tanti cartelli a sottolineare il sostanziale maschilismo dell' ATM "licenziata perchè donna". Durante il presidio l'azienda ha concesso un incontro-ma senza la partecipazione di Jessica- in cui sostanzialmente non ha proposto nulla di nuovo: un contratto a termine, in mansioni diverse, con stipendio più basso etc, in cambio la rinuncia ad avanzare "pretese", cioè l'assunzione a tempo indeterminato come autista, nei confronti di ATM.
E pensare che, in pompa magna, per l'8 marzo "..con il sostegno di sindaco e consiglieri di tutti i partiti.." era stata lanciata la proposta del nido anche in ATM per migliorare la condizione delle lavoratrici (sic!)
per tutti i lavoratori, italiani e immigrati
una piccola delegazione del mfpr ha partecipato al presidio per la riassunzione di Jessica, a cui è stata portata la solidarietà delle compagne, delle precarie e disoccupate in lotta di Taranto, Palermo.
Jessica ha accolto con grande commozione, stupore e contentezza la solidarietà da realtà e città diverse.
La lotta è ancora lunga e difficile. Tanti cartelli a sottolineare il sostanziale maschilismo dell' ATM "licenziata perchè donna". Durante il presidio l'azienda ha concesso un incontro-ma senza la partecipazione di Jessica- in cui sostanzialmente non ha proposto nulla di nuovo: un contratto a termine, in mansioni diverse, con stipendio più basso etc, in cambio la rinuncia ad avanzare "pretese", cioè l'assunzione a tempo indeterminato come autista, nei confronti di ATM.
E pensare che, in pompa magna, per l'8 marzo "..con il sostegno di sindaco e consiglieri di tutti i partiti.." era stata lanciata la proposta del nido anche in ATM per migliorare la condizione delle lavoratrici (sic!)
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