29/07/10

Al fianco di Faith

Ancora due pesi e due misure per le donne immigrate che denunciano i loro stupratori: sta suscitando solidarietà, il moltiplicarsi di appelli e riscuotendo risonanza la vicenda che, questa volta, vede protagonista Faith una ragazza nigeriana che è stata espulsa dall' Italia dopo aver denunciato un tentativo di stupro. In Nigeria era stata condannata per l'omicidio del suo datore di lavoro che aveva tentato di violentarla. Uscita su cauzione, si era rifugiata in Italia, ora rischia la pena di morte. Dal comunicato di EveryOne: "Secondo le leggi nigeriane e considerato il potere economico e politico della famiglia dell'uomo che aveva tentato lo stupro, Faith potrebbe essere condannata a morte.."
Ancora una ragazza nigeriana, dopo Joy, ancora donne che rischiano la vita
nel loro Paese.
Negli stessi giorni in cui è emersa questa ennesima odiosa tripla violenza, la Corte Costituzionale si è espressa in merito al DL sulla violenza sessuale, meglio noto come Carfagna. La Corte Costituzionale ha definito incostituzionale l'automatismo per cui gli indagati per violenza sessuale, atti sessuali con minorenni e prostituzione minorile fossero custoditi in carcere in attesa del giudizio, affidando al singolo giudice la possibilità di decidere per misure alternative. Una decisione "giustificazionista, lontana dal sentire dei cittadini e che allontana dalla strada verso il rigore e la tolleranza zero contro i crimini sessuali che questa maggioranza ha deciso di intraprendere sin dall'inizio legislatura", così ha commentato l'onorevole Carfagna. L'on. Carfagna da un lato, "dimentica" che questo governo ha usato strumentalmente le violenze sessuali contro le donne -italiane- per far passare il pacchetto sicurezza che, proprio per le donne immigrate è fonte di soprusi, grandi sofferenze e, paradossalmente, non permette loro o, perlomeno, rende molto più difficile denunciare i propri stupratori e portare avanti le denunce: lo abbiamo visto per Joy e, oggi, per Faith, dall'altro si guarda bene dal reclamare la "tolleranza zero" per i crimini sessuali nei confronti delle immigrate. Ma, dall'altro lato, questa pronuncia della Corte Costituzionale deve allertarci quando parla di "affidare al singolo giudice la possibilità di decidere per misure alternative": non vorremmo si intenda riproporre la strada seguita per i "bravi ragazzi" di Montalto di Castro.

La vicenda di Joy ha mostrato che solo la mobilitazione, lo schierarsi chiaramente al fianco in primis delle donne, delle femministe può permettere di "inceppare" i meccanismi perversi che, per le immigrate, prevedono carcere-CIE-espulsioni, nega loro di poter portare avanti le denunce

Crediamo che anche gli appelli e forme di mobilitazioni che sta suscitando la vicenda di Faith siano frutto anche e, in primis, della lotta di Joy e delle sue compagne e, poi, delle femministe, degli antirazzisti che attivamente e coerentemente l'hanno sostenuta, fatta conoscere in maniera ampia con campagne di denuncia, controinformazione, sino al presidio dell'8 giugno davanti al Tribunale di Milano. La lotta paga e anche con questa lotta le donne, le lavoratrici, le femministe si stanno rafforzando e imparando a cambiare lo stato di cose esistente.

Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario - Milano, 28 luglio 2010

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