A JOY E A TUTTE LE IMMIGRATE RINCHIUSE NEI CIE.
Siamo al fianco di tutte le immigrate che nei campi di concentramento dei CIE si stanno ribellando, sviluppando rivolte; sosteniamo la coraggiosa battaglia di Joy ed Hellen che hanno denunciato il tentativo di stupro dell'Ispettore di polizia.
Siamo unite con le nostre sorelle immigrate nella lotta contro questo governo, questo stato fascista, razzista e di polizia che risponde al bisogno di vita, di libertà, con l'imprigionamento nei campi di concentramento dei CIE, le condizioni di vita disumane, insieme alle continue vessazioni, ricatti sessuali fino agli stupri della polizia; e risponde alla giusta ribellione contro tutto questo col carcere e deportazione, mandando coscientemente a morte nei loro paesi chi si è ribellata ai propri sfruttatori.
Essere al fianco delle immigrate significa per noi quindi prima di tutto lottare contro l'imperialismo italiano, responsabile diretto da un lato della condizione di miseria, oppressione, e guerra nei paesi di origine, e, dall'altro, attraverso leggi fasciste e razziste, delle condizioni di schiavitù, supersfruttamento di repressione/oppressione. Le immigrate in Italia subiscono non una ma una triplice oppressione, come immigrate e come donne, in cui l'oppressione patriarcale si intreccia all'oppressione moderno/imperialista del nostro paese che vuole imporre la sua "(in)civiltà" violentando il corpo e la testa delle donne.
La lotta delle donne immigrate è la nostra stessa lotta, per rovesciare questo sistema sociale, politico che usa verso le donne un'oppressione e violenza di Stato.
Ci impegniamo a sviluppare dovunque siamo e possiamo denuncia e mobilitazione:
Libertà per tutte le immigrate dai CIE;
Ottenimento del permesso di soggiorno;
No alle deportazioni nei paesi d'origine;
Vogliamo processi e condanne per l'Ispettore Adesso che ha violentato Joy e per i poliziotti stupratori.
ALLE LAVORATRICI, DISOCCUPATE, PRECARIE, LAVORATRICI IMMIGRATE IN LOTTA
L'assemblea manda un forte saluto di sostegno a tutte le lotte in corso in questi mesi.
In queste lotte le donne stanno esprimendo un grande coraggio e determinazione: non accettiamo di essere licenziate, non accettiamo di non trovare lavoro, non accettiamo che la precarietà ci stronchi vita; respingiamo gli attacchi al salario che vogliono portare sempre più in basso aumentando la nostra disuguaglianza salariale, gli attacchi ai nostri diritti (dalla maternità, alle pensioni delle donne, ecc.), come il doppio attacco razzista alle lavoratrici immigrate.
In alcune di queste lotte, soprattutto delle disoccupate invece che lavoro diritti abbiamo cariche della polizia e repressione, ma stiamo dimostrando di non avere paura e che la repressione aumenta la nostra ribellione.
Per noi donne l'attacco al lavoro, al salario si accompagna a forme pesanti di discriminazione sessuale da parte di padroni e di leggi che ci vogliono riportare indietro; Stato, governo, padroni stanno portando avanti un peggioramento generale della nostra vita, scaricando su noi il taglio dei servizi sociali, dalla scuola alla sanità, l'aumento del costo della vita, ricacciandoci in casa, in un ruolo sempre più subordinato nella famiglia, alimentando anche in questo modo un clima di oppressione, violenza sessuale, vecchie e nuove concezioni maschiliste.
A tutto questo noi lavoratrici, disoccupate, precarie, immigrate dobbiamo rispondere unendo le nostre lotte dal nord al sud, costruendo una rete tra le donne in lotta, unendo e aumentando le nostre forze.
L'assemblea lancia un forte appello a tutte le realtà in lotta a costruire insieme, con un rapporto diretto, dal basso, orizzontale uno SCIOPERO DELLE DONNE, uno sciopero PER IL LAVORO, IL SALARIO E CONTRO LA DOPPIA OPPRESSIONE.
Uno SCIOPERO DELLE DONNE è una novità, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo, e mondo sindacale.
Uno SCIOPERO DELLE DONNE perchè l'attacco è insieme di classe e di genere e noi abbiamo bisogno di fare una doppia lotta per rompere queste doppie catene.
Salutiamo il coraggio, la forza delle donne de L'Aquila.
Di fronte alla vostra dignità, si oppone la miseria degli sciacalli ridens, da Berlusconi ai padroni che ridevano, a Bertolaso.
Come dopo il terremoto, le donne, in prima fila, determinate hanno risposto alle morti dei propri cari, alle distruzione delle case, asciugandosi gli occhi, e portando avanti la lotta contro i veri responsabili di quei disastri, oggi continuano la battaglia per impedire che sulla ricostruzione si spengano altre vite in una città senza vita, che però gronda milioni di profitti, mentre tante oltre alla casa hanno perso il lavoro.
Noi sosteniamo la vostra battaglia contro una politica del governo fatta da un lato di abbandono, dall'altra di snaturamento della città che vuole distruggere memoria, socializzazione.
Per le donne tutto questo si tradurrebbe inevitabilmente in aumento dell'oppressione; sia se rinchiuse negli alberghi, sia se isolate nelle new town di Berlusconi, scientificamente insonorizzate, asettiche e fatte in modo da impedire ogni socializzazione.
Ma non ci stanno riuscendo!
Questa battaglia a L'Aquila deve diventare un simbolo per tutte le altre realtà in cui va avanti una politica di distruzione delle condizioni di esistenza. Un simbolo di lotta e resistenza delle donne.
Per questo nei prossimi mesi vogliamo venire a L'Aquila a realizzare un incontro per dare e ricevere forza.
L'assemblea delle donne, disoccupate, lavoratrici, precarie del 13/14 marzo a Taranto: “Bagagli per un viaggio delle donne in lotta”
info: Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
mfpr@fastwebnet.it
mfprpa@libero.it
3475301704 (margherita)
3408429376 (donatella)
In queste lotte le donne stanno esprimendo un grande coraggio e determinazione: non accettiamo di essere licenziate, non accettiamo di non trovare lavoro, non accettiamo che la precarietà ci stronchi vita; respingiamo gli attacchi al salario che vogliono portare sempre più in basso aumentando la nostra disuguaglianza salariale, gli attacchi ai nostri diritti (dalla maternità, alle pensioni delle donne, ecc.), come il doppio attacco razzista alle lavoratrici immigrate.
In alcune di queste lotte, soprattutto delle disoccupate invece che lavoro diritti abbiamo cariche della polizia e repressione, ma stiamo dimostrando di non avere paura e che la repressione aumenta la nostra ribellione.
Per noi donne l'attacco al lavoro, al salario si accompagna a forme pesanti di discriminazione sessuale da parte di padroni e di leggi che ci vogliono riportare indietro; Stato, governo, padroni stanno portando avanti un peggioramento generale della nostra vita, scaricando su noi il taglio dei servizi sociali, dalla scuola alla sanità, l'aumento del costo della vita, ricacciandoci in casa, in un ruolo sempre più subordinato nella famiglia, alimentando anche in questo modo un clima di oppressione, violenza sessuale, vecchie e nuove concezioni maschiliste.
A tutto questo noi lavoratrici, disoccupate, precarie, immigrate dobbiamo rispondere unendo le nostre lotte dal nord al sud, costruendo una rete tra le donne in lotta, unendo e aumentando le nostre forze.
L'assemblea lancia un forte appello a tutte le realtà in lotta a costruire insieme, con un rapporto diretto, dal basso, orizzontale uno SCIOPERO DELLE DONNE, uno sciopero PER IL LAVORO, IL SALARIO E CONTRO LA DOPPIA OPPRESSIONE.
Uno SCIOPERO DELLE DONNE è una novità, una rottura inaspettata da parte di padroni, governo, e mondo sindacale.
Uno SCIOPERO DELLE DONNE perchè l'attacco è insieme di classe e di genere e noi abbiamo bisogno di fare una doppia lotta per rompere queste doppie catene.
ALLE DONNE DELL'AQUILA IN LOTTA
Salutiamo il coraggio, la forza delle donne de L'Aquila.
Di fronte alla vostra dignità, si oppone la miseria degli sciacalli ridens, da Berlusconi ai padroni che ridevano, a Bertolaso.
Come dopo il terremoto, le donne, in prima fila, determinate hanno risposto alle morti dei propri cari, alle distruzione delle case, asciugandosi gli occhi, e portando avanti la lotta contro i veri responsabili di quei disastri, oggi continuano la battaglia per impedire che sulla ricostruzione si spengano altre vite in una città senza vita, che però gronda milioni di profitti, mentre tante oltre alla casa hanno perso il lavoro.
Noi sosteniamo la vostra battaglia contro una politica del governo fatta da un lato di abbandono, dall'altra di snaturamento della città che vuole distruggere memoria, socializzazione.
Per le donne tutto questo si tradurrebbe inevitabilmente in aumento dell'oppressione; sia se rinchiuse negli alberghi, sia se isolate nelle new town di Berlusconi, scientificamente insonorizzate, asettiche e fatte in modo da impedire ogni socializzazione.
Ma non ci stanno riuscendo!
Questa battaglia a L'Aquila deve diventare un simbolo per tutte le altre realtà in cui va avanti una politica di distruzione delle condizioni di esistenza. Un simbolo di lotta e resistenza delle donne.
Per questo nei prossimi mesi vogliamo venire a L'Aquila a realizzare un incontro per dare e ricevere forza.
L'assemblea delle donne, disoccupate, lavoratrici, precarie del 13/14 marzo a Taranto: “Bagagli per un viaggio delle donne in lotta”
info: Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario
mfpr@fastwebnet.it
mfprpa@libero.it
3475301704 (margherita)
3408429376 (donatella)
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