"DONNE PERICOLOSE"
Questa è stata la frase che ha caratterizzato questa mattina, 8 marzo, la mobilitazione di circa trenta Disoccupate Organizzate, lavoratrici precarie delle pulizie dello slai cobas e compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario a Taranto.
Siamo scese in piazza dicendo "La lotta è dura, ma abbiamo deciso di alzare la testa!". E questo ha trovato subito conferma, quando davanti al Comune, anche oggi, abbiamo trovato schierati decine e decine di poliziotti, camionette e auto della polizia, a "protezione" del Comune, dalle "donne pericolose", quelle che da mesi chiedono lavoro e una vita dignitosa, che da mesi lottano, anche scontrandosi senza paura con la polizia.
A questo punto abbiamo detto: ebbene sì, siamo e vogliamo essere "donne pericolose", perchè tutta la vita deve cambiare!
E mettendo proprio davanti al Palazzo comunale lo striscione "tremate, tremate, le streghe son tornate", si è alzata una forte denuncia del Sindaco Stefano che oggi invece di aprire il Comune alle donne, come noi avevamo chiesto, ha deciso di fare del Comune una "casa chiusa".
Alle 11 le disoccupate e lavoratrici sono andate a p.zza della Vittoria, anche questa assurdamente presidiata da poliziotti e carabinieri, e si sono impossessate, salendovi tutte, del palco usato per i comizi elettorali. E dal palco le disoccupate hanno fatto vari interventi per denunciare e raccontare la loro vita sempre più di negazione di diritti, di peggioramento di condizioni di vita, di oppressione; ma nello stesso tempo hanno ribadito la loro determinazione a lottare fino in fondo. Le Disoccupate Organizzate, le lavoratrici, stanno lottando per tutte le donne a cui questo Stato, governo, i padroni negano lavoro, salari decenti, ma anche dignità, diritti; loro vogliono che noi restiamo a casa per scaricare su di noi tutto il peso della famiglia e dei servizi sociali sempre più tagliati e peggiorati. Mentre questo governo, questo sistema sempre più marcio ci offende e violenta, arrivando ad usare il corpo delle donne per il piacere del "re" Berlusconi o come tangenti per i loro sporchi affari.
Durante l'iniziativa abbiamo ricordato con affetto CARMELA, 13 anni morta nel 2007, violentata da un branco e suicidata da istituzioni che invece di aiutarla l'hanno rinchiusa e riempita di psicofarmaci - per questo continueremo a sostenere la battaglia dei genitori per una giustizia che ancora non arriva.
Abbiamo ricordato anche FILOMENA la donna che viveva alla stazione di Taranto, anche lei come Carmela non solo violentata e uccisa da un uomo ma anche dall'indifferenza dello Stato.
Per questo, pure invitate, non andremo oggi pomeriggio ad una iniziativa alla stazione di Taranto, organizzata da Comune, associazioni, rappresentanti di partiti, che ipocritamente dedicheranno poesie a Filomena e un "tour" di vergognoso sapore turistico/elettorale nei posti in cui si accampava Filomena, mentre nulla hanno fatto e fanno quando Filomena, Carmela e tante altre sono in vita.
Le disoccupate e le lavoratrici si sono date, quindi, appuntamento per il 13 e 14 marzo 2010, in cui vi sarà una Due giorni di discussione, riflessione, elaborazione, socializzazione, organizzata dal Movimento Femminista proletario Rivoluzionario, con la presenza di rappresentanti di donne da altre realtà nazionali di lotta: di immigrate, insegnanti precarie in lotta contro la Gelmini, le donne in lotta de L'Aquila, ecc.
Disoccupate e lavoratrici slai cobas per il sindacato di classe
compagne del MFPR - Taranto
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