8 marzo è … la nostra lotta contro sfruttamento, precarietà, licenziamenti, disoccupazione, discriminazioni, oppressione
Con questo grande striscione 50 tra lavoratrici della scuola, comunali, precarie ex Pip e delle cooperative sociali organizzate nello Slai cobas per il sindacato di classe hanno manifestato e protestato ieri pomeriggio alla Rai a Palermo.
Presenti anche un gruppo di lavoratori che hanno sostenuto con forza le ragioni delle lavoratrici e precarie.
“ Noi non siamo solo lavoratrici, precarie, ma anche donne che lottano” , “Governo, padroni, istituzioni ci attaccano ogni giorno doppiamente ma doppia è la nostra rabbia e lotta contro di loro e non ci fermeremo”,
“Basta discriminazioni, basta minacce di licenziamento, basta lettere di dimissioni in bianco…!”
Questi alcuni degli slogans che sono stati lanciati per tutta la durata del presidio che inizialmente le forze dell’ordine hanno tentato di limitare cercando di imporre alle donne di non stare sul marciapiede attiguo alla Rai ma di “sostare a debita distanza”. Non sono riusciti nell’intento perché le lavoratrici con prontezza e determinazione hanno imposto la loro presenza ai cancelli della Rai dove hanno iniziato anche a protestare contro l’atteggiamento dei giornalisti che chiamati dai vigilantes si sono dichiarati “non disponibili momentaneamente per un’intervista perché molto impegnati in altri servizi per l’8 marzo”
Quali altri servizi??? Forse quelli sui vari congressi, conferenze e false passerelle della tante assessore “alle pari opportunità” e “grandi signore istituzionali “così indaffarate a parlare e ragionare di donne” ma solo per un giorno! perché poi gli altri 364 giorni dell’anno si dimenticano delle donne quelle vere, quelle in carne e ossa che ogni giorno devono lottare, quelle che come dice la famosa canzone “non sono signore con tutte stelle nella vita, ma donne per cui la guerra non è mai finita…”
Lavoratrici e precarie non si sono date per vinte: armate di striscione, bandiere, megafono e volantini hanno iniziato ad attraversare molto lentamente la strada antistante la Rai abbastanza trafficata, bloccando per una buona mezz’ora il passaggio delle automobili, parlando con gli automobilisti, dando il volantino, spiegando il perché della protesta, invitando alla due giorni che ci sarà a Taranto il 13 e 14 marzo “ Bagagli per il viaggio delle donne in lotta” organizzato dalle compagne del mfpr, ma denunciando anche con forza i mass media al servizio del “regime Berlusconi” e minacciando di invadere i locali della Rai se passata la mezz’ora non si fosse fatto vivo nessuno.
A quel punto le lavoratrici e le precarie sono state avvisate dalla Digos che un giornalista e un cameramen erano improvvisamente “interessati” a fare un servizio.
Durante l’intervista che è seguita le lavoratrici e le precarie tutte a gran voce e applaudendo hanno espresso la solidarietà alle altre donne in lotta in questi mesi dal nord al sud, dalle operaie della Fiat e Italtel, alle lavoratrici dell’Omsa e Triumph, dalle precarie dell’Omnia e dei call center di Trapani alle lavoratrici delle pulizie e disoccupate di Taranto… “un filo rosso ci unisce, la lotta!”. Il servizio su ieri è stato mandato in onda oggi.
Forti saluti di lotta a tutte
Lavoratrici e precarie organizzate nello Slai cobas per il sindacato di classe
Palermo, 09/03/2010
Presenti anche un gruppo di lavoratori che hanno sostenuto con forza le ragioni delle lavoratrici e precarie.
“ Noi non siamo solo lavoratrici, precarie, ma anche donne che lottano” , “Governo, padroni, istituzioni ci attaccano ogni giorno doppiamente ma doppia è la nostra rabbia e lotta contro di loro e non ci fermeremo”,
“Basta discriminazioni, basta minacce di licenziamento, basta lettere di dimissioni in bianco…!”
“Anche la precarietà e la disoccupazione sono violenza!”
“Un governo che usa/abusa del potere contro le donne deve essere cacciato!”
“Un governo che usa/abusa del potere contro le donne deve essere cacciato!”
Questi alcuni degli slogans che sono stati lanciati per tutta la durata del presidio che inizialmente le forze dell’ordine hanno tentato di limitare cercando di imporre alle donne di non stare sul marciapiede attiguo alla Rai ma di “sostare a debita distanza”. Non sono riusciti nell’intento perché le lavoratrici con prontezza e determinazione hanno imposto la loro presenza ai cancelli della Rai dove hanno iniziato anche a protestare contro l’atteggiamento dei giornalisti che chiamati dai vigilantes si sono dichiarati “non disponibili momentaneamente per un’intervista perché molto impegnati in altri servizi per l’8 marzo”
Quali altri servizi??? Forse quelli sui vari congressi, conferenze e false passerelle della tante assessore “alle pari opportunità” e “grandi signore istituzionali “così indaffarate a parlare e ragionare di donne” ma solo per un giorno! perché poi gli altri 364 giorni dell’anno si dimenticano delle donne quelle vere, quelle in carne e ossa che ogni giorno devono lottare, quelle che come dice la famosa canzone “non sono signore con tutte stelle nella vita, ma donne per cui la guerra non è mai finita…”
Lavoratrici e precarie non si sono date per vinte: armate di striscione, bandiere, megafono e volantini hanno iniziato ad attraversare molto lentamente la strada antistante la Rai abbastanza trafficata, bloccando per una buona mezz’ora il passaggio delle automobili, parlando con gli automobilisti, dando il volantino, spiegando il perché della protesta, invitando alla due giorni che ci sarà a Taranto il 13 e 14 marzo “ Bagagli per il viaggio delle donne in lotta” organizzato dalle compagne del mfpr, ma denunciando anche con forza i mass media al servizio del “regime Berlusconi” e minacciando di invadere i locali della Rai se passata la mezz’ora non si fosse fatto vivo nessuno.
A quel punto le lavoratrici e le precarie sono state avvisate dalla Digos che un giornalista e un cameramen erano improvvisamente “interessati” a fare un servizio.
Durante l’intervista che è seguita le lavoratrici e le precarie tutte a gran voce e applaudendo hanno espresso la solidarietà alle altre donne in lotta in questi mesi dal nord al sud, dalle operaie della Fiat e Italtel, alle lavoratrici dell’Omsa e Triumph, dalle precarie dell’Omnia e dei call center di Trapani alle lavoratrici delle pulizie e disoccupate di Taranto… “un filo rosso ci unisce, la lotta!”. Il servizio su ieri è stato mandato in onda oggi.
Forti saluti di lotta a tutte
Lavoratrici e precarie organizzate nello Slai cobas per il sindacato di classe
Palermo, 09/03/2010
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