09/08/22

Alma, la sua storia di staffetta partigiana diventa una graphic novel per la tesi della pronipote


A 93 anni ispira ancora una giovane donna che ha voluto raccoglier e le sue memorie e presentarle con un mezzo artistico insolito
Le memorie sono briciole di pane che si seminano sapendo che, prima o poi, saranno raccolte dalla persona giusta che ne farà il giusto uso.
E’ quanto accaduto ad Alma Passarino, classe 1928, originaria di Rocca d’Arazzo, una vita passata a fare la sarta e una giovinezza nelle fila dei partigiani, con il ruolo di staffetta.
Alma, per i suoi 77 anni, si è fatta un regalo: ha deciso di mettere nero su bianco, in un diario, i ricordi di quegli anni partigiani, raccontando con grande linearità cosa l’avesse spinta a diventare staffetta, le persone conosciute, i suoi ricordi di quegli anni così importanti per la Storia italiana. Ricordi di una vita quotidiana e di atti minimi ma eroici se visti con gli occhi di oggi.
Il diario lo aveva scritto per le sue nipotine, perché avessero memoria di quello che aveva vissuto. Una pronipote, Letizia Veiluva, 23 anni, fin dalla nascita aveva sentito parlare della zia Alma da sua madre e prima del Covid l’aveva anche intervistata per il concorso sulla Resistenza indetto dal Polo900 di Torino. Parole illuminanti che, associate ai ricordi riportati dal diario, hanno fatto strada nella creatività di Letizia fino a prendere forma nella sua tesi di laurea in Pittura e Illustrazione alla Libera Accademia Novalia.
Perché la particolarità di questo intreccio di memorie è che la storia di Alma si è trasformata in un racconto per immagini, una graphic novel in cui Letizia ha fatto convivere tre diversi piani di narrazione: la storia personale della prozia, la Storia che ha attraversato l’Europa in quegli anni e un rimando continuo alla fiaba, Cappuccetto Rosso nella fattispecie, con il lupo rappresentato dai fascisti e dai tedeschi.
«La mia prozia era l’ultima di 7 fratelli e diventò staffetta perché uno di loro era un partigiano. Altri fratelli erano soldati nell’esercito regolare, il padre si fingeva zoppo per non dover partire, un altro fratello ancora si nascose in un pozzo per non essere arruolato – racconta Letizia – Leggendo il suo diario, vi è proprio il racconto della sua trasformazione da bambina a donna sempre fatto con l’impagabile dono dell’ironia e di una freschezza che si mantiene nonostante l’età e la tragicità dei ricordi».
Alma racconta il lutto in casa quando uno dei fratelli, Fiorenzo, venne dato per disperso ma poi ritornò perché era invece stato fatto prigioniero. Racconta della sua vita di tutti i giorni, dei suoi desideri e dei suoi sogni di ragazzina che nemmeno la guerra ha potuto calpestare. Racconta, soprattutto, di quell’amore tragico con Flavio Badella, partigiano con il nome di battaglia “Tarzan”, morto il 25 Aprile, giorno della Liberazione.
La storia di Alma è stata condensata in tavole illustrate che sono valse un bel 110 e lode a Letizia (relatore Giancarlo Marzano e corelatrice Lorena Canottiere) e che non possono restare lì, ma diventeranno una pubblicazione integrata da altre tavole realizzate in stile pittorico.

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