La Beretta sta portando avanti in queste settimane nello stabilimento di Trezzo (MI) una sorta di guerriglia individuale verso le operaie e delegate dello Slai cobas per il sindacato di classe.
Una guerriglia fatta di cambi improvvisi di turni, di orari che mette le operaie in grande difficoltà soprattutto per la gestione di figli piccoli, fatta di trasferimenti affatto giustificati, di cancellazione di ferie poche ore prima, costringendo a annullare viaggi familiari, col ricatto che se non ti presenti al lavoro sei licenziata, ecc. ecc.
E' un attacco che ha effetti ancora più pesanti di un attacco collettivo, col chiaro scopo di mettere più in difficoltà per una risposta collettiva.
Ma questa risposta di lotta collettiva c'è e continua anche in questi giorni, vi è stato un nuovo sciopero e c'è resistenza in ogni modo ad ogni azione dell'azienda.
Con questa repressione fatta di una tattica divisiva l'azienda vuole cercare esplicitamente - lo hanno detto chiaramente dei capi in alcune loro dichiarazioni - di mettere a tacere, spegnere il focolaio di lotta che si è acceso in questa fabbrica, con l'azione dello Slai cobas sc e la determinazione di una parte coraggiosa di operaie, la maggioranza immigrate.
Ma è un focolaio che non si può spegnere e può solo estendersi!
Perchè la Beretta, con gli accordi dei compiacenti sindacati confederali, in primis la Uil, sta cancellando diritti fondamentali delle donne, come la maternità, un salario che sia un diritto uguale per tutte non dipendente da assenze legittime per maternità, infortunio; così come impone condizioni di lavoro differenti pur nello stessa attività lavorativa, ecc.
Si tratta di attacchi che possono creare un precedente anche in altre fabbriche, verso le donne, le immigrate, strappando da un giorno all'altro anche leggi, Statuto dei lavoratori; con uno Stato, governi, Istituzioni che da un lato portano avanti sempre più minacce al diritto d'aborto, dall'altro colpevolizzano la maternità.
Verso le operaie della Beretta, la loro mobilitazione è incominciata una importante solidarietà, soprattutto da parte di altre lavoratrici, altre fabbriche, sindacati di base combattivi, in particolare Si.cobas, compagne, radio popolari. Questa solidarietà deve continuare, perchè è un'arma importante perchè le operaie resistano: "Lotta una lottano tutte!".
A settembre lo Slai cobas sc chiama a due importanti iniziative:
- un’assemblea alla fabbrica Beretta, a cui lo Slai cobas sc chiama le realtà solidali, le altre lavoratrici a sostenerla, per affermare l'unità delle donne/lavoratrici;
- l'assemblea del 17 settembre a Roma, organizzata dall'Assemblea proletaria anticapitalista.
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