18/08/22

Usa l'attacco al diritto di aborto si estende - Ma si estendono anche le proteste

Proteste in Idaho

Dal 25 agosto n
ell'Idaho via libera alla legge che "vieta" l'aborto
La Corte suprema dell'Idaho, massimo organo giuridico dello Stato americano, ha dato l'ok al provvedimento che introduce un bando quasi totale all’interruzione di gravidanza. "È un divieto di fatto"
Dal 25 agosto, nello stato americano si potrà abortire solo in caso di stupro, incesto e per salvare la vita della donna. 
Ma l'organizzazione Pro-choice sostiene che nel provvedimento le eccezioni mediche sulla salute della donna sono scritte in modo così restrittivo da essere impossibili da seguire.
La Corte non ha dunque accolto la richiesta avanzata tramite petizione da Planner Parenthood, la più grande organizzazione negli States di consultori e centri medici per la salute riproduttiva, che cercava di bloccare l'entrata in vigore del provvedimento.
Oltre a quella di Planned Parenthood, il 2 agosto il procuratore generale degli Stati Uniti, Merrick Garland, ha annunciato un'altra causa contro l'Idaho, sostenendo che la misura "criminalizza i medici" e impedisce loro di praticare liberamente l'interruzione di gravidanza quando la salute della donna è a rischio. Il Dipartimento di Giustizia ha citato in giudizio l'Idaho per aver violato la legge federale sulle cure mediche d'emergenza e sul lavoro, nel tentativo di proteggere i medici che devono intervenire quando l'aborto è "un trattamento medico necessario per stabilizzare le condizioni mediche d'emergenza di un paziente". Si tratta della prima azione dell'organo  contro uno Stato da quando la sentenza "Roe contro Wade" è stata rovesciata. 

Dal 15 settembre nell'Indiana sarà vietato l'aborto fin dal concepimento
Anche qui viene infatti proibita quasi totalmente l'interruzione di gravidanza, eccetto i casi di incesto, stupro, problemi gravi al feto o quando la vita della donna è a rischio. 
Finora l'interruzione era autorizzata fino alla 22esima settimana. 
Secondo il disegno di legge, gli aborti possono essere praticati solo in ospedali o centri ambulatoriali di proprietà di ospedali, il che significa che tutte le cliniche abortive perderanno la licenza. Stessa sorte per tutti i medici che praticano un aborto illegale o che non presentano i rapporti richiesti.
La senatrice Sue Glick, tra i promotori delle nuove restrizioni, ha detto che non pensa che "tutti gli Stati arriveranno allo stesso punto".

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