05/10/20

La piattaforma delle donne/lavoratrici approvata dall'assemblea di Bologna


La piattaforma delle donne/lavoratrici scaturita dall'assemblea telematica del 17/9: "La furia delle donne scateniamo", è stata accettata dall'assemblea nazionale di Bologna del 27 settembre delle 'lavoratrici e lavoratori combattivi', che ha visto la partecipazione di circa 500 lavoratori/lavoratrici avanguardie di lotte, ed è approvata nella mozione finale.
Questo risultato è importante, e niente affatto scontato. In prima linea sono state le lavoratrici Slai cobas sc ed Mfpr a dire nelle altre assemblee del Patto d'azione che non si poteva ridurre la grande questione delle donne a una frase "questione di genere" nei comunicati, o a un punto della piattaforma generale; ma che si doveva assumere la voce, la battaglia e la piattaforma delle donne proletarie, ponendo nello stesso tempo la necessità dell'unità/collegamento delle lavoratrici.


Le ragioni di questo sono state spiegate nell'intervento a Bologna dalla compagna/lavoratrice dello Slai cobas sc di Palermo - di cui riportiamo stralci:

"...sulla questione delle lavoratrici. Si è parlato di tripla oppressione, oppressione di classe, oppressione nella società, oppressione in casa..., le lavoratrici, le operaie, le proletarie, le disoccupate, le migranti, durante la pandemia sono state una avanguardia di lotta, sono state quelle che hanno gridato al governo fortemente un NO, che non volevamo stare a casa, e anche se in maniera sparpagliata e frastagliata comunque hanno lottato durante la pandemia proprio per contrastare questo fatto che non ci vogliamo rinchiudere in casa. E queste lotte sono continuate e stanno continuando e stanno portando avanti il messaggio forte che noi non vogliamo il bonus casalinghe del governo, noi non lo vogliamo, non vogliamo l’incentivazione dello smart working perché così il governo ha risolto la questione conciliazione lavoro fuori e lavoro di cura. Tutta questa lotta e denuncia è venuta anche fuori nell’assemblea telematica delle lavoratrici che si è fatta il 17 settembre scorso promossa dall’mfpr e dallo slai cobas. Un’assemblea che ha portato da un lato la denuncia non solo dell’amplificazione della doppia oppressione e del doppio sfruttamento delle donne dovuto alla pandemia e che ha toccato tutti gli aspetti: lavoro non lavoro, salario non salario, precarietà, la questione della violenza, dei femminicidi, la questione dell’aborto; ma dall’altro anche la risposta forte della lotta e della necessità di lottare. Da questa assemblea è venuta fuori la necessità di costruire all’interno del fronte più generale che si vuole costruire di classe, un fronte specifico delle donne proletarie, perché c’è la necessità di collegare, unire le lotte delle lavoratrici per rafforzarle, perché vi è uno stretto intreccio della lotta di classe con la lotta di genere. C'è la necessità forte di questo fronte anche per contrastare l’egemonia nel movimento delle donne della piccola borghesia che invece durante il lockdown, rappresentata essenzialmente dal movimento Non una di meno, ha accettato di restare a casa e non ha ascoltato le istanze delle lavoratrici e l’urlo di ribellione delle lavoratrici. Da questa assemblea è venuta fuori una piattaforma che è vuole essere il concentrato delle istanze e dei bisogni delle lavoratrici, una piattaforma che non è assolutamente statica, che è in aggiornamento, che vuole stabilire cos’è più urgente oggi per le lavoratici e cosa non lo è, che naturalmente oggi noi presentiamo a questa assemblea perché vogliamo che questa assemblea la faccia propria.
Questa piattaforma vuole essere il segno che per noi lavoratrici, è chiaro che dobbiamo lottare ogni giorno e mettere in campo battaglie quotidiane, però se queste battaglie quotidiane non si inseriscono in una prospettiva che veda il rovesciamento di questo sistema che fa della doppia oppressione e del doppio sfruttamento delle donne la sua base, non hanno quella efficacia che devono avere".

Info MFPR

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