14/09/20

Sui recenti stupri di branco

Gli stupri che sono avvenuti recentemente a Marconia (Matera) - dove 4 ragazzi (ma pare abbiano partecipato anche altri 4 uomini) hanno stuprato due ragazze inglesi di 15 anni - e al Circeo/Roma - dove due uomini hanno violentata una ragazza-, il loro carattere efferato, di branco li rende sempre più organici alla diffusione di concezioni fasciste, aggressive, violente, di concezioni machiste, che stanno diventando "normali", e che si riempiono dell'odio verso le donne.

La lotta contro gli stupri è quindi interna alla lotta generale contro il fascismo e le sue varie manifestazioni. Ed è necessario portare la lotta anche tra le donne, i giovani, nei quartieri, perchè si schierino subito senza se e senza ma, e isolino e attacchino ogni manifestazione di maschilismo, machismo e chi ne è protagonista.

Noi abbiamo denunciato, nello scritto "Uccisioni delle donne, oggi", che gli stupri, i femminicidi di oggi sono differenti, perchè si caricano e sono espressione di questo humus fascista/sessista, sempre più normalizzato e legittimato, come idee, "opinioni", quando è crimine!

Questo deve elevare a guerra delle donne collettiva, organizzata contro lo Stato, la polizia, la "gente per bene", la lotta contro gli stupri, i femminicidi.


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Eccoli.
Sono loro.
Sono loro i giovani uomini stupratori che hanno deciso di usare il corpo di due ragazzine come svuotatoio. Le hanno stuprate mentre loro lottavano per sopravvivere fino a morderli nei genitali. Delle piccole guerriere di fronte a otto stupratori. In quei morsi c’è la guerra. C’è l’attacco e la difesa del proprio io con le unghie e con i denti. C’è la forza di chi non si lascia penetrare dal nemico e la brutale debolezza del nemico involuto che diventa bestia davanti al corpo di una donna che non si fa dominare.
Non chiamiamole vittime, chiamiamole sopravvissute. Chiamiamole guerriere.
Tutte le donne che hanno subito stupri sono guerriere della guerra che gli uomini hanno dichiarato alle donne.
Gli arrestati sono tutti di Pisticci: Michele Masiello, di 23 anni, Alessandro Zuccaro, di 21 anni, Giuseppe Gargano, di 19 anni e Alberto Lopatriello, di 22
anni. Meritano che tutti li riconoscano, proprio come per gli assassini di Willy e che mai piu nessuna donna si avvicini a loro.
Dove hanno imparato a stuprare?
Dove hanno imparato che le donne sono oggetti da rovinare?
Oggetti la cui volontà conta meno di niente, quello che conta è il branco.
Se dei giovani uomini hanno la testa piena di immagini di stupri al punto tale da ritenerlo normale, dobbiamo interrogarci.
Gli stupri affondano le loro radici in una cultura che banalizza lo stupro e lo erotizza, lo fa passare come una pratica sessuale, quando è solo un reato infame e uno strumento di tortura. È l’atto per eccellenza con cui gli uomini sottomettono le donne al loro volere.
E sia chiaro, il problema non è di certo il pene in se’, che è una parte de corpo come un’altra, il problema è l’abuso, è l’egoismo di chi ignor il nostro consenso a partecipare alla sua masturbazione.
 
Da Elisabetta Salmaso

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