02/09/20

NO alla privatizzazione degli asili - NO agli appalti al massimo ribasso

Queste realtà  di lavoratrici saranno presenti all'assemblea telematica del 17 settembre dalle ore 16, a cui invitiamo a partecipare e a portare le loro testimonianze tutte le lavoratrici delle pulizie di ogni città  e posto di lavoro - perchè dall'assemblea venga anche un passo avanti per coordinarci, unirci, fare una piattaforma comune.
Il link per partecipare all'assemblea è
https://meet.google.com/tnq-kqph-zkg
Per Info: mfpr.naz@gmail.com - 3475301704
Lavoratrici Slai obas per il sindacato di classe Taranto




LAVORATRICI ASILI (PULIZIE E AUSILIARIATO) TARANTO
Nell'assemblea tenutasi ieri sera nella sede dello Slai cobas, le lavoratrici e lavoratori operanti nelle pulizie e ausiliariato negli asili comunali di Taranto, in lotta per l'aumento delle ore di lavoro subito, il riconoscimento contrattuale dell'attività di ausiliariato e oggi per la difesa della salute a fronte della mancanza di tutte le protezioni necessarie anti covid sui posti di lavoro, hanno espresso la loro totale contrarietà alla chiusura, in funzione della privatizzazione dei due asili nido "Arcobaleno" e "Mimose" Questa privatizzazione introdurrebbe nella gestione degli asili la logica del profitto dei privati, con il rischio di abbassamento dei costi necessari per il personale e per l'attività e di contro l'innalzamento delle rette per i bambini, aggravando una situazione già pesante per le famiglie.  Nello stesso tempo questa situazione rischia di peggiorare la condizione già precaria e miserrima delle lavoratrici delle pulizie e ausiliariato.  Ieri, primo giorno di lavoro, le lavoratrici che prima operavano nei due asili chiusi sono state divise e trasferite negli altri asili comunali, con disagio per loro che da anni lavoravano nelle due strutture e con disagio anche per le altre lavoratrici che, alla faccia delle misure di distanziamento anti covid, ora si trovano a lavorare in più persone in spazi ristretti. 
Le lavoratrici slai cobas appoggiano la protesta dei genitori del comitato, a cui esprimono la loro solidarietà.  
Queste lavoratrici sanno bene sulla propria pelle che significa la gestione da parte di ditte private, che hanno inevitabilmente una logica di riduzione dei costi (su materiali, prodotti, attrezzature, Dpi idonei, ecc.) e di profitto, scaricando il massimo ribasso, nelle offerte per ottenere l'appalto, sulle condizioni contrattuali e i diritti dei lavoratori (come sta accadendo nel nuovo appalto in cui le ditte risultanti ai primi posti hanno fatto offerte addirittura al 99 - 95% di ribasso - Chi lo pagherebbe? Domanda evidentemente retorica). Per questo le lavoratrici e lavoratori slai cobas hanno avviato una vertenza col Comune per la internalizzazione delle attività lavorative delle pulizie e ausiliariato, perchè queste attività siano, come lo sono, considerate strutturali e fondamentali nella gestione degli asili nido e non possono avera logiche diverse dal garantire un servizio pubblico all'altezza delle necessità. Per questo le lavoratrici sono in prima fila nell'opporsi a questa politica antisociale dell'amministrazione comunale che invece di internalizzare tutte le attività, vuole procedere addiritura a consegnare gli asili ai privati. 
 

Lavoratrici pulizie Massa Carrara

"Occupiamo il Comune, rischiamo il posto"

Appalto per le pulizie in Comune, le 15 lavoratrici sul piede di guerra: "Siamo pronte ad occupare palazzo civico". Dopo il botta e ripsosta tra amministrazione e minoranza degli ultimi giorni, si fa incandescente la vertenza sul rinnovo del contratto delle addette delle pulizie in Comune... le lavoratrici hanno ricevuto un messaggio durissimo da parte da Copura che le intimava di presentarsi a firmare il contratto altrimenti sarebbe stato considerato come un rifiuto all’assunzione".

Un aut aut che non ha lasciato molte opzioni alle dipendenti: "Siamo state in Comune, abbiamo ritirato i contratti di lavoro ma non li abbiamo firmati: ci sono riduzioni orarie dal 30 al 50 per cento. Lavoratrici che si ritrovano quindi con salari da fame, con anche 7 ore di lavoro a settimana. Ma è lavoro questo?
"La storia si ripete: cambio di appalto dal primo settembre con i lavoratori e lavoratrici che passeranno da Rekeep a Copura. Tutto in virtù di una gara ormai datata della città metropolitana di Firenze, alla quale si è agganciato anche il Comune, una gara aggiudicata dal Consorzio nazionale servizi con un ribasso del 60%, che comporterà un taglio delle ore lavorative del 35%. Una vergogna. Quindi ora donne, madri in prevalenza monoreddito, che da anni lavorano al Comune, vedranno il proprio stipendio quasi dimezzato, senza contare che tale riduzione impatterà notevolmente sulla qualità dei servizi svolti.

2.9.20 

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