COMUNICATO sul seminario del 19-20-21 luglio - Taranto.
Sono stati tre giornate intense, interessanti, che hanno posto questioni centrali per la lotta delle donne e spunti, stimoli teorici, ma anche di linea politica e di prassi conseguente, su cui tornare a riflettere e approfondire.
Vi è stata una partecipazione di realtà e compagne importanti per le lotte che fanno e dirigono; sono soprattutto lavoratrici, precarie, operaie, che nelle loro realtà sono quotidianamente impegnate nelle battaglie contro gli attacchi alle condizioni di lavoro e di vita particolarmente opprimenti verso le donne e sulle lotte generali delle donne, da Milano a Pavia da Bologna alla Toscana, da L'Aquila a Taranto, a Palermo, ecc.
Nel pomeriggio del venerdì 19 vi è stata anche la partecipazione e intervento delle compagne di Rete Campagne in lotta, da anni impegnate nelle lotte dei migranti, braccianti del foggiano, e che ora hanno aperto il fronte della condizione e organizzazione delle lotte delle donne migranti. Si è realizzato un utile scambio di esperienze e confronto tra le realtà delle migranti/braccianti nei ghetti, vittime di tratta e le lotte delle lavoratrici immigrate nelle fabbriche del nord.
Il dibattito non è stato affatto scontato. Quando si è fatto riferimento alle esperienze ricche di lavoro, di lotte delle lavoratrici, alla battaglia come donne nei sindacati di base, è stato fatto per rielaborarle, riflettere su di esse, per analizzarle e socializzarne i lati positivi, ma anche i limiti, la necessità di far
vivere in esse sempre, anche nelle lotte quotidiane, nelle stesse vertenze sindacali, nell'organizzazione sindacale la coscienza e la ricchezza della condizione generale delle donne e della "marcia in più" da portare ovunque. Anche in questo il seminario è stato di stimolo per capire i cambiamenti da fare per rispondere meglio al necessario intreccio classe/genere.
Il seminario si è svolto in un clima sempre attivo, impegnato (anche nei momenti extra, per mangiare, al mare), contento, solidale. Ogni momento è stato utile e bello per capire ciò che unisce esperienze diverse, ma anche per comprendere realtà complesse per la necessaria lotta tra femminismo proletario rivoluzionario e femminismo piccolo borghese e le sue diverse sfumature.
Anche se non eravamo molte, per le tematiche affrontate tre giorni sono sembrati veramente pochi. Ma abbiamo cominciato.
Abbiamo cominciato soprattutto sull'importante fronte del lavoro teorico.
Gli interventi, i documenti presentati e il dibattito teorico in questo seminario si sono concentrati da un lato sull'analisi delle tendenze presenti nel movimento femminista, prevalentemente ora rappresentato dal movimento di Nudm, per analizzarne gli aspetti positivi e necessari e criticarne gli aspetti negativi e controproducenti, vedendo anche le differenze e vedendo le classi di cui sono espressione; su questo si è avanzati sulla necessità di fare questa battaglia con un piede dentro e un piede fuori.
Dall'altro, il lavoro teorico e il dibattito ha affrontato i nodi di fondo per un movimento delle donne proletario, rivoluzionario che irriducibilmente lotti perchè tutta la vita deve cambiare.
Il lavoro teorico che abbiamo cominciato a fare è all’interno della concezione della teoria come frutto della pratica e al servizio di una nuova pratica, come “arma” di lotta su questo importante campo; la teoria volta in primis alla formazione dell'"esercito" proletario del movimento delle donne, che sono la maggioranza, perchè siano avanguardia su tutti i terreni, superando arretratezze, difensivismo, delega e lottando contro le influenze delle idee dominanti.
E' stato un seminario che ha affrontato, ha parlato della condizione e la lotta delle donne con una chiara impostazione di classe, in cui l'intreccio genere e classe non è conciliazione, ma affermazione in pratica e in teoria, che le donne non sono tutte uguali, sono borghesi, piccolo borghesi e proletarie, e questo caratterizza lo stesso tipo di femminismo; che la lotta delle donne è parte intrinseca della classe e porta nella lotta di classe la necessità di una lotta di lunga durata a 360 gradi.
Questo seminario ha aperto una prospettiva futura per estendere, elevare l’organizzazione del femminismo proletario rivoluzionario.
In termini "logistici" abbiamo fatto il possibile, in una situazione non semplice; e in una situazione in cui il tempo era poco e avevamo tanto da fare. Abbiamo anche lezioni per un prossimo seminario per farlo meglio, con più possibilità di intrecciare momenti seminariali a momenti di cameraderia, in un posto più piacevole, ecc.
Ma siamo riuscite anche a conoscere meglio la realtà proletaria e di lotta di Taranto, con tutte le sue complessità, contraddizioni e difficoltà. Abbiamo fatto il giro della grande fabbrica ex Ilva/ora ArcelorMittal e nel quartiere più inquinato, Tamburi.
Ora siamo impegnate, pur nel grande caldo estivo, a fare gli atti completi di questo seminario, per consegnare a tutte la ricchezza degli interventi, dei testi preparati, del dibattito.
Pensiamo che saranno pronti nella seconda metà di settembre.
Un forte saluto a tutte
L'assemblea del seminario
29.7.19