Nei
giorni scorsi sono andata in giro in alcune aziende agricole
per verificare di persona le condizioni di lavoro degli
operai, per lo più donne. Ho avuto modo di parlare con alcune
di esse alla fine della giornata. Prima di confidarsi mi hanno
fatto giurare che tutto resterà nell'anonimato, per paura di
perdere il lavoro, unica loro risorsa di sostentamento.
Queste
operaie sono donne che nella maggior parte dei casi sono vedove,
separate; chi con marito disoccupato, chi in famiglia ha un
proprio caro da curare con terapie e visite specialistiche
costosissime. Riguardo al loro stato di salute, ognuna di esse
è affetta da patologie, chi soffre di artrosi, chi di vene varicose, chi
di ernia, chi di cervicale.
Le
ore di lavoro sono infinite, (dalle 12 ore, ma più frequentemente
alle 14 ore), non hanno una vita sociale, la loro vita si
svolge: lavoro-letto letto-lavoro, si lavora 7 giorni su 7. Disumano! Non
credo ci siano questi tipi di contratto, non mi risulta, se
non per le badanti.
Le ferie non esistono, andare
in bagno è un lusso, non si deve sostare più di due minuti.
Finanza e questura vanno quasi ogni giorno per controlli e le operaie
giustamente si sentono indignate perchè sanno benissimo che le
aziende non saranno mai colpite in prima persona, ma al massimo
pagheranno qualche multa.
In
più aziende oltre le condizioni di lavoro alcune operaie devono anche
subire molestie verbali e bullismo dalle operaie più anziane.
Però
se dici loro che la strada giusta da
intraprendere è la lotta, rispondono: "No, noi dobbiamo
ringraziare Dio di essere schiave...".
Noi
continueremo a fare inchiesta, in cui, per noi, lo scopo non è
solo di farla per conoscere direttamente le condizioni di
lavoro e prendere contatto con le lavoratrici, ma soprattutto
per dire che è necessario prendere coraggio, ribellarsi e
insieme vedere quale organizzazione e strada di lotta è più
giusta e necessaria.
Questa nostra attività è interna al lavoro per organizzare un nuovo sciopero delle donne che deve vedere soprattutto protagoniste, insieme alle operaie, le donne lavoratrci più sfruttate e oppresse, come le braccianti.
Concetta
- MFPR Taranto
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