India: branco stupra due ragazzine e le impicca. Tra i sette uomini, due sono poliziotti
Due sorelle di 14 e 15 anni erano scomparse da casa martedì sera a Katra
Shahadatganj, un villaggio rurale dell'Uttar Pradesh. La mattina
successiva i corpi sono stati trovati appesi a un albero di mango. Gli
abitanti sono scesi in strada contro l'inazione delle forze dell'ordine.
Le ragazze appartenevano a una famiglia della comunità Dalit, i
cosiddetti 'intoccabili' della più bassa nell'antico sistema delle
caste.
Secondo i dati, nel Paese di 1,2 miliardi di abitanti avviene uno
stupro ogni 22 minuti, ma si tratta di dati inferiori alla realtà, perché molte vittime non denunciano le violenze subite.
NEW DELHI -
Le hanno stuprate, picchiate, strangolate e alla fine uccise,
appendendole ad un albero. Dall'autopsia effettuata sui corpi delle
cugine di 14 e 15, è emerso che al momento dell'impiccagione erano
ancora vive.
Erano
scomparse da casa martedì sera a Katra Shahadatganj, un villaggio
rurale dell'Uttar Pradesh. Sono state attaccate in un campo.
C'erano andate come tutte le mattine, perché la loro casa è senza bagno.
Sette uomini le hanno raggiunte lì, vicino al villaggio nel nord
dell'India. Del gruppo facevano parte anche due poliziotti.
La
famiglia aveva denunciato la scomparsa delle ragazze poche ore dopo la
loro uscita da casa ma la polizia non è intervenuta, non ha neanche
registrato la denuncia.
La
protesta del villaggio è cominciata subito. E' stata silenziosa. Le
immagini delle tv indiane hanno mostrato gli abitanti seduti sotto
l'albero dal quale pendevano i corpi delle ragazze mossi dal vento. Sono
rimasti così fino all'annuncio degli arresti. La gente accusa la
polizia di essersi mossa con troppo ritardo e ha bloccato la strada
principale, che passa vicino ai campi. Il capo della polizia locale e
due agenti sono stati sospesi dal servizio.
L'emergenza
in India è alta ed è scoppiata quando nel dicembre 2012, una
studentessa di 23 anni fu violentata da sei uomini a New Delhi mentre
tornava a casa in autobus. La giovane morì dopo 10 giorni per le ferite
infertele dal branco. A febbraio scorso è stata aggredita una bimba di 9 anni che giocava nel cortile di casa e a gennaio una dodicenne era stata stuprata e bruciata viva mentre
una turista danese violentata e picchiata.
L'India ha reso più rigide
le sue leggi contro lo stupro lo scorso anno, dopo le proteste scoppiate
in tutto il Paese per il crimine in crescita, che la cultura
conservatrice e l'atteggiamento passivo delle autorità e della polizia
non contribuiscono a contrastare.
Lo
scorso mese, il capo del partito al governo nello Stato dell'Uttar
Pradesh, Mulayam Singh Yadav, ha detto a un evento di campagna
elettorale che il movimento è contrario alla legge che prevede la pena
di morte per i colpevoli di stupro di gruppo. "I ragazzi sono ragazzi,
fanno errori", ha detto.
Che la violenza rivoluzionaria della guerra popolare maoista faccia giustizia!!
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