Domenica
scorsa c’è stata la IV Marcia Nazionale per la vita. Dalle
immagini si vedono gli
odiosi cartelli, consueti sbandierati dagli integralisti
cattolici in queste
occasioni di pura propaganda ideologica, per il riconoscimento
giuridico dell’embrione,
di criminalizzazione delle donne che decidono di abortire:” Ogni
aborto è un
bambino morto”; “La vita inizia dal concepimento” “L’aborto è
violenza” con
corollario di macabri fetini appesi su croci
Ma, la prima
foto della marcia ritrae un cartello che recita:” In uno stupro
concepita,
amo la vita” che
richiama alla memoria gli
odiosi molteplici casi
in cui la Chiesa
si è schierata contro la possibilità di ricorrere all’aborto per
interrompere
una gravidanza in seguito a uno stupro.
Si va al di
là, si teorizza fino in fondo il “naturale”ruolo subalterno
delle donne in
questa società che devono rassegnarsi a subire le mille
oppressioni e violenze,
fino allo stupro. Salto di qualità che ben fa comprendere come
sia sempre più
necessario contrastare l’offensiva dell’integralismo cattolico,
ogni attacco al
diritto di scelta delle donne in tema di maternità pratico,
ideologico,
legislativo
Di seguito
un breve report dalla stampa
Mfpr milano
Foto Angelo Franceschi/F3Press
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