30/10/12

Verso la conferenza internazionale di Amburgo: adesione del movimento femminista proletario rivoluzionario Italia

ll 24 Novembre si terrà ad Amburgo la Conferenza internazionale promossa dal Comitato di sostegno alla guerra popolare in India.  L'Mfpr in occasione dell'8 marzo di quest'anno ha dedicato di questa giornata alle migliaia e migliaia di donne indiane in prima fila nella guerra popolare, e sarà presente ad Amburgo.
In India, paese definito "la più grande democrazia del mondo" l'uguaglianza tra uomini e donne è solo sulla carta perché nella realtà di tutti i giorni le donne subiscono una pesante oppressione, di classe, di genere, feudale/religiosa, di casta di lunga durata: dai matrimoni forzati sin dall'età dell'adolescenza, alle violenze domestiche, alla negazione del diritto alla proprietà della terra, alle forme di quasi schiavismo per le vedove… nelle zone rurali e interne, alle condizioni di pesantissimo sfruttamento delle donne della classi più basse nelle fabbriche dei centri urbani per non parlare del dilagante sfruttamento della prostituzione al servizio sempre più esteso anche del turismo sessuale dei cosiddetti uomini borghesi "civili" dei paesi occidentali, assecondato  dal governo reazionario indiano, per soddisfare i loro sporchi piaceri pagando gli stupri perfino sulle bimbe.

Arundathy Roy, famosa scrittrice indiana sostenitrice del movimento antiglobalizzazione e dei diritti delle donne,  nel suo reportage "Nella giungla con i maoisti" parla anche delle donne  molto spesso  vittime di violenza sessuale da parte dei militari governativi che si servono dello stupro come arma di repressione di stato, esercitando una violenza spietata contro le donne, e in particolare contro le compagne maoiste. Ma per tantissime donne la violenza e gli stupri subiti sono diventati la leva per ribellarsi ad un sistema di profonda oppressione; esse si sono unite alla guerra popolare trasformandosi, con la guida cosciente del patito comunista indiano maoista,  in combattenti che stanno in “prima linea” nella lotta rivoluzionaria, molte donne oggi hanno ruoli di dirigenti nella guerra e nel partito in cui come scrive la stessa Arundathy lottano anche al suo interno "… non solo per affermare i loro diritti ma anche per convincere il partito che l'uguaglianza tra uomini  e donne è al centro di un ideale di società giusta" . Le donne  in lotta nella guerra popolare sono un forte esempio per la lotta del movimento delle donne in ogni parte del mondo contro questo sistema sociale che ci vuole oppresse e subalterne, che anche in un paese come il nostro, imperialista e capitalista, ci vuole riportare indietro in un moderno medioevo, lo si vede dagli attacchi che subiamo quotidianamente (lavoro, violenza, diritto di aborto…).

MFPR Italy

NEWS DALL'INDIA- DALIT UNITI NELL'OPPORSI AI CRIMINI CONTRO LE DONNE

Fonte: comitato di sostegno alla guerra popolare in India

Introduzione di Frontlines:

Le condizioni oppressive dei Dalits a causa del sistema Hindu delle caste, favorito storicamente dall’attivo appoggio del colonialismo britannico, e in seguito formalmente reso illegale ma ancora oggi profondamente radicato in India , ha portato ad attacchi innumerevoli e resistenza in corso. L’attacco ai Dalit dalle caste elevate nel 2010, ha effetti attuali sia in paura che in lotta.

——————————-

GAUTAM DHEER CHANDIGARH, Deccan Herald, 12 Ottobre 2012

Anche dopo quasi due anni dall’infame incidente nel villaggio di Mirchpur in Haryana che ha shockato la nazione sull’uccisione dei dalits e l’incendio delle loro case da parte di gente di caste alte, oltre 70 famiglie colpite rifiutano di ritornare nelle loro case.

Hanno paura per la loro vita e proprietà. Dal 2010 queste famiglie sono state accampate con le poche cose rimaste in baracche vicino una casa colonica alla periferia di Hisar.

I recenti incidenti di stupro in Haryana, incluso il caso scioccante che ha forzato il presidente del Congresso Sonia Gandhi a raggiungere la porta di una famiglia di una ragazza minorenne dalit che si è suicidata dopo essere stata stuprata da un branco, ha lasciato i sentimenti delle donne vulnerabili.

Vessati su una gran quantità di crimini contro le donne, molti attivisti Dalit adesso si riuniranno  domenica  a Panipati  sotto l’egida della Campagna Nazionale sui Diritti Umani Dalits per stilare un piano d’azione per trattare la “situazione deteriorata”.

Pianificano una grande protesta delle donne Dalit il mese prossimo al Jantar Mantar di Delhi. Il segretario generale dell’ All India Dalit Mahila Adhikar Manch, Asha Kotwal, ha dichiarato che l’idea è di fare agire le autorità. “ Terremo una riunione a Panipati e in seguito faremo cortei nelle città e nei villaggi dello stato dove notizie recenti di atrocità contro le donne Dalit sono venute alla luce,” ha detto. Avvocato e coordinatore di stato del forum Savita Singh ha ditto che il rafforzamento delle previsioni della legge SC e ST era poca cosa in Haryana.

Ha detto che oltre agli stupri, i Dalit sono umiliati in molti altri modi. In certi casi, gente appartenente alle caste alte influenti ancora non permettono ai Dalit ci utilizzare le loro fonti d’acqua, ha detto.

26/10/12

lavoratrici pulizie in lotta a Taranto



Stamattina a Taranto  le lavoratrici appalti storici scuole statali hanno manifestato sotto la prefettura contro i vergognosi tagli del governo Monti , la dussmann service srl ha avviato le procedure di  mobilità per riduzione del personale ,  e ciò solo a livello locale. si vuole mettere una città già provata dalla disoccupazione e  dal' inquinamento in ginocchio.
  i 700 lavoratori già in cig in deroga da 5 anni , da questo mese hanno visto ridursi la stessa del 25% e dal prossimo anno per merito della Fornero sarà eliminata del tutto.
 .Questo attacco al diritto fondamentale al lavoro e a un salario dignitoso e' oramai la prassi del governo Monti , lavoratori hanno visto ridursi il loro salario di fame e si apprestano a perdere il lavoro ,
le lavoratrici sono stanche di belle parole , di promesse  dei politici; alla manifestazione  era presente l l'onorevole  Ludovico Vico , noi dello slai cobas abbiamo fatto sentire la nostra voce di dissenso verso le istituzioni e verso i Sindacati confederali  conniventi ,la nostra rappresentante sindacale e' stata oggetto di un episodio vergognoso : per zittirla mentre faceva le sue rimostranze e' stata fatta intervenire la polizia che ha cercato  di allontanarla , e al suo rifiuto le sono stati chiesti i documenti.
  Noi dello sali cobas non ci lasciamo intimorire, ma anzi siamo più che mai determinate  a lottare , abbiamo in programma nei prossimi giorni forti azioni di lotta .
 Indietro non si torna  

Fiorella Masci delegata Slai cobas per il sindacato di classe -
Taranto
cobasta@libero.it


OGGI venerdì 26 Ottobre alle ore 9 le lavoratrici e i lavoratori della Dussman delle pulizie delle scuole statali Taranto, saremo sotto la Prefettura per reclamare il nostro diritto al lavoro.
Questo mese i lavoratori hanno avuto l'amara sorpresa di trovare in busta paga la riduzione della cig in deroga, a fronte di stipendi già miseri, si è  tolto anche quel poco che permette a malapena a donne sole con figli di  sopravvivere. ma non basta! La Dussmann Service srl, appaltatrice del  servizio di pulizia sta inviando ai lavoratori le lettere di messa in  mobilità, sostenendo che ci sono circa 280 esuberi.

25/10/12

NO ai licenziamenti in Teleperformance

Di nuovo e in maniera sempre più pesante e arrogante la direzione di Teleperformance torna a buttare sul tavolo più di 600 esuberi e parla dilicenziamento, dopo il ricatto di accettare una nuova riduzione a 4 ore al giorno dell'orario di lavoro già prima ridotto.
Si dimostra, purtroppo, che ai padroni se gli dai un dito - come hanno fatto in questi anni istituzioni ma anche direzioni dei sindacati confederali - se giustifichi le loro "lamentele", poi ti prendono il braccio e tutta la vita.
Teleperformance non ha nessun diritto di dichiarare esuberi e pretendere pure di avere ragione.
In tutti questi anni ha fatto grossi utili, ha avuto milioni di contributi e sgravi, sbandiera che 'Lei sola avrebbe rapporti di lavoro a Tempo Indeterminato' quando, invece, i lavoratori a progetto sono ormai diventati centinaia e continua ad assumere con questo contratto truffa.
Teleperformance, come tutti i padroni, vuole solo difendere i suoi utili, e farne altri tagliando sempre più il costo del lavoro!
Chi ne deve pagare le spese sono i lavoratori e soprattutto le migliaia di donne.
QUESTO NON DEVE AVVENIRE!

Le lavoratrici, le disoccupate dello Slai cobas per il sindacato di classe sono al fianco delle lavoratrici di TP!

21/10/12

Per Carmela e per tutte le donne uccise... ieri in piazza a Palermo

Ieri pomeriggio a Piazza Politeama per Carmela e per tutte le donne uccise nel nostro paese (101 fino ad oggi) centinaia tra donne,  compagne di collettivi, studentesse di varie scuole tra cui quella che frequentava Carmela.

Striscioni, pannelli, slogan comuni Per ogni donna uccisa e offesa siamo tutte parte lesa, Per ogni donna uccisa non basta il lutto pagherete caro pagherete tutto, E'ora E' ora E' ora di lottare la furia delle donne si deve scatenare...

Noi compagne del Mfpr presenti con lo striscione "Contro violenza e femminicidi la lotta rivoluzionaria delle donne contro questa società che li produce"abbiamo ribadito con forza in un momento di interventi al megafono la necessità e l'urgenza della lotta della maggioranza delle donne contro il frutto più marcio dell'attuale sistema sociale, violenza e uccisioni delle donne, alimentate dall'humus moderno fascista e maschilista che si diffonde ogni giorno, vedi le politiche di attacco alla vita delle donne del governo ben rappresentato in questo da una ministra come la Fornero, vedi le campagne ideologiche contro la libertà di scelta della donne,  sulla centralità della famiglia..

E non si tratta di cambiamento culturale, come hanno detto le donne del coordinamento antiviolenza, riferendosi soprattutto alla necessità di azioni legate  "all'educazione, prevenzione, tutela " da delegare alle istituzioni.

La lotta contro le uccisioni e violenza sulle donne è sociale sino in fondo, deve essere contro questa società capitalista, che fa dell'oppressione della donna uno dei suoi puntelli/base, per rovesciarla... parlare quindi di solo "cambiamento culturale " all'interno di questa società borghese esistente è non solo sbagliato ma anche deviante e ingannevole per le donne che  devono impugnare direttamente la lotta contro quella che è una vera e propria  " guerra di bassa intensità"   senza alcuna delega alle istituzioni che sono invece pienamente al servizio del sistema dominante.

Mfpr Palermo


VOGLIONO UCCIDERE!

Il nuovo femminicidio di Carmela Petrucci e il ferimento della sorella Lucia ci danno un profondo dolore, insieme a una forte rabbia che rafforza la volontà/necessità di scatenare una ribellione delle donne incontenibile, CHE DEVE FAR PAURA!

Sì, paura. Perché è una guerra sistemica di bassa intensità quella in corso (137 donne uccise nel 2011, 101 finora nel 2012).
Perché queste uccisioni sono coscientemente perseguite, mosse da odio per le donne, in quanto donne che sfuggono alla “proprietà” degli uomini, che mettono in discussione il loro “scontato” dominio; Carmela e le altre vengono uccise perché donne, perché pensano, agiscono, scelgono…
Perchè questo “odio”, che si abbevera e viene alimentato dal” normale” divulgato humus sessista, maschilista che proprio nella fase di crisi, putrefazione di questo sistema capitalista ritrova nuova forza, si deve trovare di fronte la lotta dura collettiva continua delle donne, che provochi un timore che sia più forte dello stesso odio.

 
Non è questo Stato, non sono i suoi interventi la soluzione di questa strage endemica, strutturale delle donne, esso ne è la causa di fondo con le discriminazioni, il doppio sfruttamento e oppressione che portano indietro, ad un moderno medioevo, le condizioni di vita delle donne, le conquiste di “emancipazione” fatte con le lotte. E anche questo Stato deve temere la potenzialità rivoluzionaria della mobilitazione delle donne.
  
Respingiamo con grande disprezzo le parole ipocrite dei rappresentanti di questo sistema sociale.
Tutti i loro atti, le smentiscono, da quelli generali – i provvedimenti che peggiorano la condizione delle donne e il futuro indipendente delle ragazze, la costruzione di una società mediatica offensiva verso le donne - a quelli particolari. Citiamo solo un esempio, in sé emblematico:
Il 20 settembre di quest’anno al Senato la discussione sulla Convenzione di Istanbul che impone agli Stati più protezione per le vittime delle violenze sessuali, con “robuste strategie di prevenzione” fu sospesa perché il vicepresidente Domenico Nania era sparito, Rosi Mauro non poteva perdere l’aereo e il presidente Schifani tardava a farsi vivo in aula; essa poi è stata firmata, ma la considerazione dimostrata da questo parlamento è un segnale illuminate…


MFPR


L'Opuscolo "Sulle uccisioni delle donne oggi" si può richiedere a mfpr@libero.it

SUL FEMMINICIDIO DI CARMELA... LA VERGOGNOSA IPOCRISIA DELLA FORNERO


"...Sul caso della ragazza uccisa si è fatto avanti anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero: "È l'ennesima vittima della violenza contro le donne - dice il ministro - Si tratta di due giovani che non hanno avuto pari opportunità: la ragazza uccisa ieri a Palermo, vittima ennesima della violenza contro le donne e il ragazzo ucciso a Napoli. Vorrei che il cambiamento fosse fatto nel nome di questi ragazzi che di opportunità ne hanno avute ben poche".

L'ipocrisia spudorata della ministra Fornero non ha limiti, lei che nel suo pieno ruolo di rappresentante attiva del governo tecnico/dittatoriale Monti, ha attaccato pesantemente sin dall'inizio del suo mandato la maggioranza delle donne nelle loro condizioni generali di vita: dalla riforma delle pensioni all'attacco all'art.18, alle nuove misure di pesanti tagli ai servizi sociali e sanitari... SAREBBERO QUESTE LE "OPPORTUNITA", termine di cui la Fornero si riempie tanto la bocca, DATE ALLE DONNE???

La violenza fino ai femminicidi non fa che proseguire il doppio sfruttamento e oppressione di cui le donne sono vittime in questa società capitalistica, e la Fornero, donna della classe borghese, è una delle artefici della conservazione e salvaguardia di essa.

La vera opportunità e il vero cambiamento per noi donne è la lotta rivoluzionaria contro le Fornero di turno... il governo, i padroni, contro questo sistema sociale che deve essere distrutto.


Mfpr Palermo

20/10/12

Palermo, difende la sorella da ex fidanzato: 17enne uccisa a coltellate sotto casa


Palermo - (Adnkronos) - Carmela Petrucci è stata assassinata sotto casa tentando di proteggere la sorella dall'ex. Il ragazzo ha confessato l'omicidio dopo tre ore di interrogatorio. Da tempo perseguitava la ragazza con telefonate e sms. Su Facebook aveva scritto: "L'unica cosa che non si può cambiare è la perdita di chi ami". Femminicidio, strage senza fine in Italia. Uccisa una donna ogni due giorni

Comunicato stampa società in house pubblica ammninistrazione

Giovedì 18 ottobre 2012 alle ore 17 presso l’aula “rasetti” all’Università “La Sapienza” di Roma si è svolta l’assemblea cittadina delle lavoratrici e dei lavoratori delle società “in house”.

All’assemblea, ricca di partecipazione (oltre 150 persone) e determinazione, si è discusso degli effetti della recente legge sulla “Spending review” (L. 135 del 7 agosto 2012 di conversione del D.L. n° 95 del 6 luglio 2012), la cui applicazione, particolarmente nell’art. 4, porterà IL LICENZIAMENTO DI MIGLIAIA DI DIPENDENTI a livello nazionale e LA RIDUZIONE GENERALIZZATA DEI SERVIZI PUBBLICI PER I CITTADINI.
Dal dibattito è emersa la consapevolezza che esiste un muro di silenzio dei mass media sulla base del “divieto di critica al governo Monti” che va rotto per rendere la cittadinanza consapevole degli ulteriori tagli ai servizi che sono in via di realizzazione.

Basta uccisioni di donne... scateniamo la nostra ribellione

Ad un giorno dal processo (rinviato al 19 novembre) del militare stupratore della ragazza a L'Aquila, violentata fino all'inverosimile, un'altra tragedia si è consumata a Palermo, quartiere uditore. Carmela Petrucci, 17enne, uccisa dal'ex ragazzo della sorella.
Il maschilismo, le violenze sulle donne, sono alla base di questo sistema capitalista. Non è possibile eliminare la barbarie maschilista sopra il corpo delle donne senza aver rovesciato il sistema!
Solidarietà a Carmela che non c'è più, alla sorella ferita dallo stesso bastardo, a tutta la famiglia e a tutte le donne che ogni giorno vengono violentate e torturate dai familiari, vessate nei posti di lavoro, ecc.
Oppressione di classe e oppressione di genere sono le condizioni insite nel sistema capitalista, noi dobbiamo scatenare la furia delle donne!


Per ogni donna uccisa e offesa siamo tutte parte lesa!
Per tutte le Sarah, Melania Rea, Carmela, è giusto ribellarci!
Per uno sciopero delle donne!
Per la rivoluzione!



Sabina per Mfpr Palermo

18 ottobre a L'Aquila: report

Verso le 14,00 si è conclusa la prima udienza del processo, con rito immediato, per lo stupro di Pizzoli. Unico imputato per violenza sessuale e tentato omicidio: l'ex militare Francesco Tuccia (assente).
Ammessa la costituzione in parte civile del Centro antiviolenza di L'Aquila.
Ascoltati i primi testimoni dell'accusa, che hanno confermato le deposizioni.
L'udienza è stata rinviata al 19 novembre e la sentenza potrebbe esserci nel giro di quattro-cinque udienze.

Fuori dall'aula (l'udienza si svolgeva a porte chiuse) un centinaio di donne, compagne, femministe e lesbiche hanno presidiato l'ingresso del tribunale con striscioni e cartelli contro la violenza sessuale.

"La violenza degli uomini sulle donne ci riguarda tutte", "con o senza divisa guai a chi ci tocca", "per ogni stupratore, con o senza divisa, vita breve e sofferta" c'era scritto sugli striscioni delle donne di L'Aquila e delle compagne provenienti soprattutto da Roma, ma anche da Bologna e da altre parti d'Italia.

"per ogni donna stuprata e offesa - siamo tutte parte lesa", SI=SI - NO=NO", "il mio vestito non è un invito", "tu donna non provar vergogna - l'alibi dello stupratore è solo menzogna!" ...recitavano i cartelli affissi dalle compagne di L'Aquila sulla rete di recinzione del tribunale (ex caserma della guardia di Finanza).

Tra gli striscioni e i cartelli c'erano anche "libere di scegliere" di Rete Rosa, un gruppo di donne di Tivoli e "siamo qui per te e per tutte" del comitato 8 marzo 2012, un'associazione mista nata a Tivoli dopo lo stupro di Pizzoli, che distribuiva rose rosse per "Rosa", lo pseudonimo della ragazza violentata e quasi uccisa dalla bestialità dei militari e dalla complicità/connivenza dello Stato. 

Presenti infine una rappresentanza dell'UDI di Napoli e Abruzzo e del collettivo misto Fuori Genere, che fa riferimento al comitato 3e32 a livello locale, e alla rete dei disobbedienti a livello nazionale, con lo stricione "libere dalla violenza"

La parola però, dentro e fuori dal tribunale, l'hanno presa le donne, le compagne che hanno gridato la loro solidarietà e sorellanza, la loro rabbia contro i femminicidi e chi li commette, contro uno stato di polizia che, dietro l'operazione "strade sicure", approfitta del buio sociale per militarizzare le città, con pattuglie di "rambi" e stupratori, di saccheggiatori legalizzati e sempre più impuniti e protetti dallo stato.

19/10/12

Notizie dal presidio al Tribunale dell'Aquila contro lo stupro alla giovane studentessa avvenuto a Pizzoli

Verso le 14,00 si è conclusa la prima udienza del processo, con rito immediato, per lo stupro di Pizzoli. Unico imputato per violenza sessuale e tentato omicidio: l'ex militare Francesco Tuccia.
Ammessa la costituzione in parte civile del Centro antiviolenza di L'Aquila.
L'udienza è stata rinviata al 19 novembre e la sentenza potrebbe esserci nel giro di quattro-cinque udienze.

Fuori del Tribunale un centinaio di donne, compagne, collettivi femministi, associazioni sono presenti, anche da altre città; in particolare, una grossa delegazione è venuta da Roma ma anche tante da Bologna; presente anche un gruppo misto da Tivoli che si è costituito subito dopo lo stupro.

17/10/12

donne lavoratrici, precarie e disoccupate a sostegno dell'iniziativa contro lo stupro di Pizzoli/L'Aquila


Solidarieta' dalle disoccupate e dalle lavoratrici di Taranto alla ragazza stuprata a Pizzoli/ l'Aquila, nel giorno del processo contro Tuccia lo stupratore ,vogliamo far sentire la nostra rabbia contro questo sistema che ci vuole colpevoli e vittime ,noi non ci stiamo, e la nostra ribellione alla violenza e' forte, siamo unite e determinate nella lotta contro il patriarcato clerico fascista di questo sistema borghese. 

 lavoratrici e le disoccupate dello slai cobas di Taranto                                     



                                                                  
Le lavoratrici e le precarie dello Slai Cobas per il sindacato di classe in lotta a Palermo contro gli attacchi alle  condizioni di lavoro e divita sostengono l'iniziativa del 18 Ottobre davanti il Tribunale dell'Aquila contro lo stupro della giovane ragazza avvenuto a Pizzoli
 
Come gridammo in piazza con tutta la nostra rabbia, insieme alle compagne Mfpr, a Palermo il 21 Luglio scorso alla manifestazione contro femminicidi e violenza, anche ora rilanciamo con forza che "per ogni donna uccisa, stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!" e che la nostra doppia lotta,di classe e di genere, deve essere rivolta al vero cambiamento di questa società che è la causa della violenza contro le donne, lotta non per "riformare/migliorare" ma per rovesciare sin dalle fondamenta.

Precarie Coop Sociali - lavoratrici scuola - lavoratrici policlinico Palermo

18 ottobre Bologna: ci riguarda tutte


18/10: all'Aquila contro lo stupro di Pizzoli ma anche in altre città mobilitazione e solidarietà

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario aderiscono alla manifestazione al Tribunale del L’Aquila del 18 ottobre, e in contemporanea fanno iniziative di informazione/solidarietà a Palermo, Milano, Bologna, Taranto 
Sotto il volantino che sarà diffuso
*****
Lo stupro di L'Aquila... militari come bestie – Vogliamo la condanna di Tuccia!
Questo Stato borghese non è la soluzione ma la causa delle violenze sulle donne

"Quelli mi volevano uccidere" queste sono state le poche parole dette dalla ragazza, studentessa di Tivoli, dopo l'agghiacciante stupro di cui è stata vittima, fuori da una discoteca di Pizzoli, vicino L' Aquila nella notte tra l’11 e il 12 febbraio scorso e dove è stata abbandonata insanguinata e seminuda sulla neve fino a rischiare di morire.
Nonostante l'evidenza dei fatti l'avvocato difensore di Francesco Tuccia, il militare ex caporale dell’esercito (che faceva parte della missione “Aquila sicura”- il nome sembra un macabro scherzo!) accusato della violenza e di tentato omicidio, ha provato ad usare gli argomenti misogini che spesso vengono usati in tribunale o dai mass media "in fondo se succede le donne se la sono cercata",  fino a parlare di "rapporto amoroso consensuale" o che la "ragazza dovrebbe spiegare...".  Intanto al militare/stupratore non sono stati revocati i domiciliari perché secondo la Cassazione "ha consapevolmente voluto provocare lesioni gravissime" e perché ritenuto capace di reiterare gli abusi per averli praticati altre volte.
Siamo al fianco della giovane ragazza devastata fisicamente, brutalizzata sino all'inverosimile (il ginecologo che l'ha curata ha dichiarato “mai visto niente di simile”) perchè per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!
***************
La violenza, gli stupri, le uccisioni delle donne, in continuo aumento e sempre più efferate nel nostro paese, sono alimentate dal clima  moderno fascista che avanza in ogni ambito, e che per le donne in particolare, nella considerazione che questa società capitalista e imperialista impone del loro ruolo: o “angeli del focolare o puttane”, significa ricacciarle  in un moderno medioevo.
Tutto ciò si amplifica in ambienti come quello militare improntati costituzionalmente al machismo, rambismo, ad una organica ideologica e cultura maschilista fascista, in cui gli abusi verso le donne, gli stupri sono considerati “normali”,  “medaglie” da mettersi sul petto; violenze coperte da tutta la struttura militare – vedi tutta la feccia emersa nell’inchiesta sull’omicidio di Melania Rea (guarda caso Tuccia è stato nella stessa cella con Parolisi) - e spesso dallo stesso Stato, magistratura che cercano di correre poi ai ripari dell "onore dell'esercito”, difendendo gli stupratori e esercitando una doppia violenza sulle donne stuprate facendole passare come "consenzienti". Lo stupratore Tuccia ha avuto subito gli “arresti domiciliari”.
Non di isolate "mele marce", dunque, si tratta! Anche le statistiche più recenti riportano che nell'ultimo anno una buona parte di violenze subite da donne sono avvenute nelle caserme, nelle carceri, nei Cie…

NON E’ QUINDI QUESTO STATO CHE PUO’ DIFENDERE NOI DONNE, CHE PUO’ REPRIMERE I “SUOI” STUPRATORI E IMPEDIRE LE VIOLENZE SESSUALI.
QUESTO STATO BORGHESE E’ LA CAUSA, NON LA SOLUZIONE!

"La violenza sessuale non fa che proseguire la discriminazione, il doppio sfruttamento che oggi va sempre più avanti sul terremo della condizione di vita e di lavoro generale delle donne…" la politica, l'ideologia che Stato, padroni, governo (oggi ben rappresentato dagli attacchi contro le donne della Fornero) e Chiesa mettono in atto quotidianamente contro le donne ha come inevitabile conseguenza l'aumento dell'oppressione, del maschilismo fascista, della violenza sessuale contro di esse.

Vogliamo la condanna dello stupratore! come altro passo in avanti della lotta complessiva delle donne contro questo sistema sociale che produce maschilismo, oppressione, violenza sessuale, una lotta che  non può che essere rivoluzionaria, volta a rovesciare questo Stato borghese, in cui le donne non possono che essere in prima fila, perché hanno doppie catene di cui liberarsi.

18.10.12
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario


mfpr@libero.it                                                                

15/10/12

Contro lo stupro di Pizzoli: le compagne Mfpr aderiscono alla manifestazione del 18 Ottobre al Tribunale a L'Aquila


Lo stupro di L'Aquila... militari come bestie – Vogliamo la condanna di Tuccia!
Questo Stato borghese non è la soluzione ma la causa delle violenze sulle donne  

Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario aderiscono alla manifestazione al Tribunale del L’Aquila del 18 ottobre, e in contemporanea fanno iniziative di informazione/solidarietà a Palermo, Milano, Bologna, Taranto.

Siamo al fianco della giovane ragazza devastata fisicamente, brutalizzata sino all'inverosimile (il ginecologo che l'ha curata ha dichiarato “mai visto niente di simile”) perchè per ogni donna stuprata e offesa siamo tutte parte lesa!

 Movimento femminista proletario rivoluzionario
*****
Riceviamo:

CI RIGUARDA TUTTE

Il 12 febbraio 2012, in una discoteca di Pizzoli (L'Aquila), una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita.

Accusato di questa aggressione e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in se

rvizio all'Aquila per l'operazione “Strade Sicure”partita dopo il terremoto. La ragazza è stata ridotta in fin di vita e le sono state procurate lesioni gravissime e permanenti. Il 18 ottobre all'Aquila si terrà la prima udienza del processo.

Quel giorno GIOVEDI’ 18 OTTOBRE alle ore 08.30 noi saremo lì al Tribunale de L’Aquila (Zona Industriale di Bazzano) a dire che:

CI RIGUARDA TUTTE
l’efferatezza e la viltà di chi in una notte di febbraio ha massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sulla neve a morire.

CI RIGUARDA TUTTE
il massacro del corpo e dei desideri di ogni donna, di ogni età condizione e luogo, che viene disprezzata, usata, maltrattata, percossa, uccisa, stuprata.

CI RIGUARDA TUTTE
l'uso che si fa dei nostri corpi in nome di una sicurezza che non ci tutela ma , anzi, ci usa per emettere leggi razziste e repressive.
Non ci stancheremo mai di dire che la violenza degli uomini sulle donne non dipende dalla nazionalità/cultura/religione, né dalla classe sociale di appartenenza.

CI RIGUARDA TUTTE
perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, vicini di casa, datori di lavoro, fratelli, zii, medici, maestri, militari…. Saremo lì ad affermare la voglia e il diritto di autodeterminare le nostre vite.

GIOVEDI’ 18 OTTOBRE SIT IN DI DONNE
Ore 8:30 Tribunale de L'Aquila
Zona Industriale di Bazzano
qui  trovi le indicazioni stradali e la mappa per arrivarci

 Biblioteca delle Donne Melusine - Centro Antiviolenza per le Donne - L'Aquila e Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche di Roma

per maggiori info: mfla@ondarossa.info
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Foto: CI RIGUARDA TUTTE

Il 12 febbraio 2012, in una discoteca di Pizzoli (L'Aquila), una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita.

Accusato di questa aggressione e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in servizio all'Aquila per l'operazione “Strade Sicure”partita dopo il terremoto.

La ragazza è stata ridotta in fin di vita e le sono state procurate lesioni gravissime e permanenti.
Il 18 ottobre all'Aquila si terrà la prima udienza del processo.

Quel giorno GIOVEDI’ 18 OTTOBRE alle ore 08.30 noi saremo lì al Tribunale de L’Aquila (Zona Industriale di Bazzano) a dire che:

CI RIGUARDA TUTTE
l’efferatezza e la viltà degli uomini che in una notte di febbraio hanno massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sulla neve a morire.

CI RIGUARDA TUTTE
il massacro del corpo e dei desideri di ogni donna, di ogni età condizione e luogo, che viene disprezzata, usata, maltrattata, percossa, uccisa, stuprata.

CI RIGUARDA TUTTE
l'uso che si fa dei nostri corpi in nome di una sicurezza che non ci tutela ma , anzi, ci usa per emettere leggi razziste e repressive.
Non ci stancheremo mai di dire che la violenza degli uomini sulle donne non dipende dalla nazionalità/cultura/religione, né dalla classe sociale di appartenenza.

CI RIGUARDA TUTTE
perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, vicini di casa, datori di lavoro, fratelli, zii, medici, maestri, militari….
Saremo lì ad affermare la voglia e il diritto di autodeterminare le nostre vite.

GIOVEDI’ 18 OTTOBRE SIT IN DI DONNE
Ore 8:30 Tribunale de L'Aquila
Zona Industriale di Bazzano

Biblioteca delle Donne Melusine - Centro Antiviolenza per le Donne - L'Aquila e Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche di Roma

per maggiori info: mfla@ondarossa.info

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14/10/12

Cieli bui? Gli stupratori ringraziano Monti!

Al di là di tutte le altre conseguenze tra il tragico e il farsesco, l'ultima trovata del governo Monti per risparmiare sull'illuminazione notturna può avere un'altro effetto drammatico sulle donne.

Da un volantino scritto tempo fa: "...creano città invivibili, in cui sono bandite le normali libertà, la socialità tra i giovani, tra le persone, l’uso normale delle città. E quando questo accade, sempre le città si desertificano dalla gente e diventano terreno pericoloso soprattutto per le donne; perché impediscono, addirittura criminalizzandolo, il senso collettivo, l'uso sociale della città spingendo a una concezione individualista antisociale compagna di strada della sopraffazione, di una ideologia comunque reazionaria, razzista e fascista che nei confronti delle donne si esprime sempre come maschilismo e violenza...".
STRADE BUIE? GLI STUPRATORI RINGRAZIANO MONTI!


MFPR

07/10/12

Le precarie Coop Sociali a Palermo in prima linea nella lotta contro licenziamenti... non ci ricaccerete a casa!


Le precarie coop a Palermo in prima linea nella lotta contro tagli ai posti di lavoro della Provincia
Non ci ricaccerete a casa!!! pagherete caro pagherete tutto!!!

SALUTI DI LOTTA A TUTTE LE DONNE, OPERAIE, LAVORATRICI, PRECARIE, DISOCCUPATE... IN LOTTA"

Mettiamoci in collegamento, la doppia lotta contro governo, padroni e Stato è UNA!


Riceviamo:


Ribelliamoci contro le politiche lacrime e sangue del governi che doppiamente attaccano le donne - lavoratrici scuola e policlinico Palermo

Sosteniamo la vostra lotta -  Antonella, Sabina, Jelena Universitarie Palermo

Tenete duro - Disoccupate Organizzate Taranto

Grazie ! Con Voi, naturalMente! :-) Simonetta ... lotta No Tav Torino

altri messaggi di solidarietà sono arrivati da operatrici e operatori sociali di Napoli  e Roma

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LA LOTTA DELLE PRECARIE E PRECARI COOP SOCIALI CHE DURA DA OLTRE 10  GIORNI A PALERMO CONTRO


- TAGLI AI POSTI DI LAVORO (72/184) DA PARTE DELLA PROVINCIA REGIONALE DI PALERMO

- ATTACCO AI DIRITTI DEGLI STUDENTI DISABILI (che dal 14 settembre in tanti non vanno a scuola per la mancanza del servizio di assistenza igienico-personale)

- LE POLITICHE LACRIME E SANGUE DEI GOVERNI, VEDI LA SPENDING REVIEW DEL GOVERNO MONTI CHE  IMPONE PESANTI TAGLI AGLI ENTI LOCALI SULLE RISORSE PER IL SOCIALE, MENTRE PERO' SI CONTINUA VERGOGNOSAMENTE A SPERPERARE DENARO PUBBLICO (la Provincia, ma non solo!, in questo docet... mentre in Sicilia dilaga  la nuova dispendiosa e vergognosa campagna elettorale borghese) 


OTTIENE UN PRIMO IMPORTANTE RISULTATO: LA RIDUZIONE DEI LICENZIAMENTI DA 72 A 29 ... ma la lotta continua!
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Dal presidio quotidiano in "assedio" al Palazzo Comitini della Provincia in cui le precarie e i precari Coop Sociali, organizzati nello Slai Cobas per il  s.c. hanno lottato con forza e determinazione senza fermarsi, sostenuti anche dalla significativa solidarietà che è giunta non solo a livello cittadino ma anche sul piano nazionale, si è giunti ad un incontro mattutino con il Presidente della Provincia e assessori al suo seguito venerdì 05 ottobre  al Palazzo San Lorenzo, "invaso" dai precari Slai. 

Una lotta dura! come duri sono i dati su occupazione delle donne

“Nel Sud il tasso di occupazione per le ragazze (tra i 15 e i 29 anni) è sceso al 16,9% e anche partendo dai 18 anni l’occupazione aumenta di poco, fino al 20,7; contro il 34% delle ragazze e il 56% dei ragazzi del nord. Vuol dire che al sud meno di 2 ragazze su 10 lavorano.

“In Italia quindi – scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – le più penalizzate sono sicuramente le giovani donne del Sud, per loro lavorare è un’eccezione, ma la crisi ha fatto diventare la ricerca di un posto una missione impossibile per tutta la nuova generazione".

Il rapporto Svimez sull’occupazione delle giovani donne nel sud conferma un dato putroppo "banale" che per le donne è invece realtà cruda, sofferenze, spesso disperazione, impossibilità di liberarsi dai legami della famiglia o dalla subordinazione economica dal marito che spesso diventa oppressione psicologica e spesso anche fisica, e quindi dall’unico futuro possibile di casalinga, moglie e madre. Condannate a una “non scelta”.

La pubblicazione di questi rapporti Istat ogni volta, e anche ora, dà la stura a dichiarazioni di esponenti istituzionali, politici, che sono peggio dei dati, perché è come se per un omicidio prendesse la parola e proponesse soluzioni lo stesso assassino.
Così sono le parole del pres. Napolitano:  “Dobbiamo mobilitare tutte le energie del mezzogiorno - ha scritto - un sos che dovrebbe scuotere le coscienze e invertire la tendenza”.

Non sono certo questi responsabili che hanno creato il problema la soluzione! Ma è la lotta, altrettanto dura come questi dati, delle donne contro padroni, governo, Istituzioni.

ORGANIZZIAMO LO SCIOPERO DELLE DONNE!


Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario – Taranto

TA. 8.10.12

06/10/12

Donne del presidio Nodalmolin a Niscemi contro il progetto Muos

L’estensione della presenza USA in Italia, in questi ultimi anni, è diventata inquietante per la nostra democrazia e non interessa solo la città di Vicenza e provincia, ma anche altre regioni.In particolare i comandi USA hanno chiesto di installare a Niscemi, in Sicilia , nel cuore di una riserva naturale, una rete di mega antenne per telecomunicazioni veloci, il cosiddetto MUOS, un programma altamente strategico, di proprietà delle forze armate statunitensi. Il Ministro della difesa lo ha autorizzato senza presentarlo in Parlamento per discuterne tutte le implicazioni politiche e ambientali connesse.
Il Comune di Niscemi, per rispondere alle preoccupazioni della popolazione, ha fatto svolgere una serie di studi che hanno evidenziato i danni all’ambiente, e il rapporto dei professori Massimo Zucchetti e Massimo Caraddu, del Politecnico di Torino, ha sottolineato la nocività del nuovo sistema anche per la popolazione e i gravi rischi in caso di esposizione diretta al fascio emesso dalle parabole ( “ danni gravi e permanenti con conseguente necrosi dei tessuti “) .
Riteniamo che questo folle e costosissimo progetto debba essere fermato perché non è di esso che abbiamo bisogno: abbiamo già un grande arsenale di armi e sistemi satellitari. Dobbiamo cambiare strada e impiegare le poche risorse che abbiamo per il rilancio del nostro paese, per la valorizzazione del nostro territorio e il benessere della popolazione.
Per questi motivi un gruppo di donne del Presidio Nodalmolin sarà presente sabato 6 ottobre alla manifestazione nazionale a Niscemi: vogliamo sostenere l’impegno di tante persone e amministratori locali contro lo scempio del loro territorio, in difesa della salute degli abitanti e per la smilitarizzazione dell’isola che diventa, in quel luogo,anche un impegno contro le mafie.

giovedì 4 ottobre 2012

http://www.nodalmolin.it/spip.php?article1651