“Nel Sud il tasso di occupazione per le ragazze (tra i 15 e i 29 anni) è sceso al 16,9% e anche partendo dai 18 anni l’occupazione aumenta di poco, fino al 20,7; contro il 34% delle ragazze e il 56% dei ragazzi del nord. Vuol dire che al sud meno di 2 ragazze su 10 lavorano.
“In Italia quindi – scrive la Gazzetta del Mezzogiorno – le più penalizzate sono sicuramente le giovani donne del Sud, per loro lavorare è un’eccezione, ma la crisi ha fatto diventare la ricerca di un posto una missione impossibile per tutta la nuova generazione".
Il rapporto Svimez sull’occupazione delle giovani donne nel sud conferma un dato putroppo "banale" che per le donne è invece realtà cruda, sofferenze, spesso disperazione, impossibilità di liberarsi dai legami della famiglia o dalla subordinazione economica dal marito che spesso diventa oppressione psicologica e spesso anche fisica, e quindi dall’unico futuro possibile di casalinga, moglie e madre. Condannate a una “non scelta”.
La pubblicazione di questi rapporti Istat ogni volta, e anche ora, dà la stura a dichiarazioni di esponenti istituzionali, politici, che sono peggio dei dati, perché è come se per un omicidio prendesse la parola e proponesse soluzioni lo stesso assassino.
Così sono le parole del pres. Napolitano: “Dobbiamo mobilitare tutte le energie del mezzogiorno - ha scritto - un sos che dovrebbe scuotere le coscienze e invertire la tendenza”.
Non sono certo questi responsabili che hanno creato il problema la soluzione! Ma è la lotta, altrettanto dura come questi dati, delle donne contro padroni, governo, Istituzioni.
ORGANIZZIAMO LO SCIOPERO DELLE DONNE!
Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario – Taranto
TA. 8.10.12
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