Le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario di Milano esprimono la massima solidarietà al collettivo lgbit Tabù per la violenta repressione che hanno subito in occasione dell'iniziativa da loro promossa nella giornata internazionale contro l'omofobia davanti all' Arcivescovado.
Non ci stupisce che, sopratutto in vista dell' Incontro mondiale delle famiglie che quest'anno si terrà a Milano, non si accettino voci contro la “sacralità” della famiglia intesa come cellula base di questo sistema e il ruolo, in essa, delle donne. Famiglia che diventa uno degli strumenti centrali oggi della trasformazione reazionaria della società, come gli atteggiamenti chiaramente omofobi e maschilisti davanti all' Arcivescovado hanno dimostrato, come anche il diniego del corteo per il 2 giugno.
Crediamo sia necessario che i collettivi femministi, le giovani ribelli, le donne, i movimenti gay-lesbici, in primis, di questa città debbano da subito rendere visibile la lotta contro l'ideologia profusa a piene mani da eventi come questi che hanno una ricaduta politica, pratica ad esempio con l'attacco alla 194, con le politiche familiste.. e potremmo continuare
le compagne del movimento femminista proletario rivoluzionario-Milano
Di seguito il comunicato del Collettivo lgbit Tabù
Comunicato sui fatti di oggi
AGGRESSIONE DEGLI AGENTI DI SICUREZZA DELL’ARCIVESCOVADO DURANTE UN FLASH MOB CONTRO L’OMOFOBIA!
Oggi 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omofobia, abbiamo organizzato come collettivo un flash mob di fronte alla sede dell’Arcivescovado di Milano, in piazza Fontana, portando uno striscione sul quale c’era scritto “contro lo sCLero omofobo, liber* e autodeterminat* ” per denunciare con megafono e con volantini l’omo/trans fobia della Chiesa Cattolica.
Dopo circa cinque minuti sono intervenuti due agenti della sicurezza che, senza identificarsi, ci hanno strappato violentemente dalle mani lo striscione e ci hanno intimato di andarcene, utilizzando “toni forti” e atteggiamenti machisti. Di fronte alla nostra determinazione di proseguire il volantinaggio uno dei due agenti nel tentativo di togliere di mano il megafono ad un membro del collettivo, gli ha procurato una ferita al labbro superiore. Ci è stato nascosto lo striscione, ritirati i volantini e sono stati ritirati i documenti a tutti/e i partecipanti all’azione. (documenti che ci sono stati restituiti dopo circa 45 minuti)
Nel mentre sono giunti sul posto diversi funzionari della Digos i quali ci hanno allontanato dal palazzo arcivescovile e hanno cercato di giustificare l’accaduto spiegandoci che il gesto aggressivo degli addetti alla sicurezza è stato tale data la situazione di tensione per l’arrivo del Papa a Milano a fine mese e per la rilevanza del luogo, territorio non italiano ma della curia, e quindi dello Stato del Vaticano.
Oltre ai funzionari della Digos si sono presentati dirigenti della Questura di Milano, tra i quali il capo dell’ufficio di gabinetto del questore. Alcuni funzionari di polizia hanno sottolineato più volte la gravità della nostra azione e ci hanno fatto presente il pericolo di denuncia.
Di fronte alla nostra insistente richiesta di venire a conoscenza dei nominativi dei due agenti di sicurezza ci è stato risposto di “rivolgersi alla questura”.
Troviamo inaccettabile l’aggressione che oggi abbiamo subito, un’ aggressione alla nostra libertà di espressione e di parola, una violenza ingiustificata alla luce del nostro comportamento completamente non violento. In una giornata come quella di oggi, di fronte a chi ricordava i continui attacchi contro i soggetti lgbt e contro le donne da parte della Chiesa Cattolica e dei suoi vescovi, la polizia di stato e la sicurezza del vescovo ci hanno fatto capire molto bene la loro linea di condotta: ridurci al silenzio.
Noi zitti non ci stiamo,continueremo ad opporci ad ogni tipo di omo/trans fobia, continueremo a denunciare l’oppressione della Chiesa Cattolica e i favoritismi che ad essa Stato, istituzioni e politici concedono; concludiamo ricordando a tutt* l’appuntamento del 2 giugno in piazza XXIV Maggio alle ore 14:30: un presidio anticlericale per contestare la visita del papa a Milano, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
Collettivo lgbit Tabù
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