"CIAO, MELISSA IL NOSTRO IMPEGNO: LOTTARE CONTRO GLI ODIOSI ASSASSINI E QUESTO SISTEMA CHE LI PRODUCE"
Questo è stato lo striscione e il messaggio portato ieri a Mesagne dalle lavoratrici, disoccupate di Taranto dello Slai cobas per il sindacato di classe, attraverso anche un volantino, le cui copie sono state rapidamente richieste e terminate.
Ieri la gente era immensa al funerale di Melissa, non solo la piazza della cattedrale era strapiena, ma anche le strade laterali.
Ma, soprattutto, vi erano tanti giovani e tantissime ragazze, che, con i volti, i tantissimi striscioni e cartelli improvvisati, esprimevano una forte commozione, tante espressioni di amore per Melissa, ma anche la rabbia, la determinazione, attraverso l’unità e la loro forza: “qualunque cosa farete non ci fermerete!", “non distruggerete il nostro futuro!”..
A questo dolore immenso, degli amici, dei familiari di Melissa, faceva da contro altare l’ipocrisia e la retorica della presenza di Monti, dei suoi ministri, dei rappresentanti istituzionali, degli esponenti dei partiti di questo sistema politico/istituzionale marcio, nero che uccide la democrazia e la vita delle persone, che mentre esalta “la funzione della scuola”, con la sua
politica di tagli la affossa. Nessuno può sentirsi assolti dietro false lacrime e parole.
Monti dopo Mesagne doveva volare in Emilia Romagna a dire alle famiglie che piangono i loro morti per il terremoto che le case distrutte ve le pagate voi… (questa è la loro “umanità”!).
Se, come al momento sembra dalle indagini, la strage è stata fatta non dalla criminalità organizzata, essa è ancora più inquietante e figlia di questo sistema che alimenta un humus nero antisociale, oggettivamente fascista, che produce "uomini che odiano". Questo odio, come recentemente in Norvegia, contro le donne, gli immigrati, i giovani, ecc. esprime l'immagine attuale, "normale", del sistema capitalista, nella sua fase di crisi, di putrefazione, un sistema
che non ha più nulla di costruttivo ma è solo distruzione.
Gli assassini di Melissa devono essere fermati e colpiti, ma e’ la mobilitazione delle masse, dei giovani, delle ragazze che stanno sfidando con coraggio, il fattore decisivo.
MFPR - Taranto
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