Ora arrivano anche le indicazioni sul dress code: no a shorts e canottiere
Dalla stampa:
"Gonne
troppo corte, addomi scoperti, cappelli e cappucci in aula, unghie
eccessivamente lunghe, perfino zeppe improbabili, infradito o jeans
strappati: con l’inizio del nuovo anno scolastico, come sempre, i
presidi diffondono circolari e, quest’anno, anche distribuendo veri e
propri depliant che spiegano cosa non è permesso. Per far capire in modo
chiaro ai propri alunni cosa è possibile indossare a scuola e cosa
invece bisogna evitare... altrimenti l’alunno verrà rispedito a casa...
Secondo
un recente sondaggio di Skuola.net su un campione di quasi 3mila
studenti, circa 3 studenti su 10 devono fare attenzione a come vestirsi
la mattina, per non incorrere in ramanzine o in sanzioni. E un ulteriore
55% è caldamente pregato di presentarsi in classe in modo «adeguato» al
contesto...
Nel mirino, spesso e volentieri, finiscono soprattutto le ragazze..."
MA COSA CASPITA VOGLIONO!?
Non
facciamo finta di non capire. La circolare del Min. Valditara sul
divieto di cellulari in classe e sul voto in condotta, è pienamente
dentro la logica e la politica reazionaria/repressiva di questo governo.
Non se ne importano niente di "responsabilizzare gli studenti", di
"farli interessare ai contenuti delle lezioni", ecc. ecc. Valditara, il
governo Meloni vogliono unicamente mettere sotto il loro controllo la
scuola, gli studenti, per imporre non certo un maggior impegno
culturale, un sapere critico, una migliore istruzione, ma la loro
sottocultura, in cui lo scopo non è il sapere ma impedire una
conoscenza in dissenso con la "filosofia" di questo governo, improntata
a "Dio, Patria e Famiglia".
Tant'è che quando gli studenti e alcuni
coraggiosi docenti aprono gli occhi e la testa e vogliono conoscere,
prendere posizioni su quello che succede nel mondo, sulla Palestina,
sulla guerra, la risposta è la repressione, il disciplinamento delle
menti al pensiero borghese dominante che oggi è drammaticamente moderno
fascista. A quando l'imposizione ad andare a scuola con la divisa?

Questa
scuola è da tempo una scuola che deve amalgamare le teste. Alcune
materie, come geografia, sono state in parte eliminate, prevalgono le
materie tecnico/professionali su quelle umanitarie perchè i ragazzi e le
ragazze devono predisporsi per un lavoro (che poi non c'è), per andare
"sotto padrone" sempre precario, e basta; la storia è sempre più la
storia dell'imperialismo, i popoli le loro lotte, rivoluzioni non si
devono far conoscere, ecc. ecc. Valditara vuole sostituire alcune
materie con la Bibbia, con il ritorno delle poesie a memoria, ecc. ecc.
Usare il passato per impedire la conoscenza/coscienza del presente.
Loro,
con i loro invadenti mezzi di comunicazione, con i loro social, hanno
ridotto la conoscenza, la scrittura, a mezze frasi e poi reprimono gli
studenti che usano i cellulari, i loro social.
Chi
ha ridotto la cultura, il sapere a test standardizzati in italiano, in
matematica - tanto che diversi esperti hanno giudicato questo quantomeno
opinabile e problematico - pretende ora di parlare di impegno
scolastico degli studenti.
Chi
sta dando un colpo decisivo alla scuola di massa, ostacolando in vari
modi - dati ufficiali - la presenza di stranieri, figli di immigrati,
come dei bambini e ragazzi disabili (Nel
2024 per la prima volta l’Italia è scesa sotto il 10% per quota di
abbandono scolastico), invece di occuparsi di questo ritorno a più di 50
anni fa, a questo apparire di una nuova divisione tra figli di
benestanti e figli di lavoratori, precari, immigrati (sembrano tornare
in auge i temi del '68), pensano ad una selezione maggiore e introducono
il "voto in condotta". Un modello di scuola della destra, basato su un
mix di autoritarismo e obbedienza. "Una scuola sempre più classista" - come denunciano non "rivoluzionari estremisti" ma democratici con sale in testa - che "lascia indietro gli studenti in difficoltà".
Questo
governo ha fatto anche di più, siamo nel periodo di guerre e allora la
scuola deve preparare a questo. E allora vanno i militari ad "insegnare"
nelle scuole, anche ai bambini, anche come si usano i manganelli, come
si spara.
E costoro, questa feccia, chiama i ragazzi, le ragazze ad essere responsabili!?
E,
chiaramente, siccome non c'è da fidarsi di tutti i presidi, di tutti
gli insegnanti, ora sono i ministri che direttamente vogliono andare
nelle scuole ad "indirizzare le teste"
Salvini, dopo l'uccisione di Charlie Kirk ha detto che invierà una lettera a tutti i presidi: "Mi
metto a disposizione per andare a parlare nelle scuole e nelle
università. Partendo certo dal mio lavoro di ministro, dalle vite dei
ragazzi, dal Codice della strada. Vorrò ascoltarli, soprattutto coloro
che non le pensano come me"; e ha chiarito l'iniziativa che intende portare avanti per combattere la violenza politica: "Parlerò con i ragazzi nei licei, partendo dalla mia esperienza (quale?) e invitando al confronto che rischia di venire a mancare in Italia (ma non mi dire...). Oltre
alle parole gravi dette in diretta tv di chi dice che c'è un morto meno
morto di altri perché provocava quasi a giustificare che uno spari per
strada, mi hanno colpito anche i silenzi. Hanno dimostrato scarsa
intelligenza e visione del futuro".
E lo dice Salvini che non sa nemmeno lontanamente cosa significhi essere "intelligente".
Speriamo,
e siamo abbastanza sicuri, che i ragazzi, le ragazze che sono
"scarsamente intelligenti" sapranno accoglierlo come si deve se si
presenta alle scuole.
Quindi
l'attenzione del Min. Valditara verso la scuola e gli studenti è solo
all'insegna della repressione e della minaccia che ogni protesta avrà
come conseguenza, grazie al voto in condotta, l'espulsione dalla scuola.
La
minaccia del voto in condotta... Di fatto ciò che conta nella scuola
non è quanto e cosa gli studenti hanno appreso, hanno acquisito
culturalmente, ma quanto sono stati ubbidienti e disciplinati. Per
questo governo fascista non conta se sei bravo, ma se rispetti e ti
attieni senza protestare al modello Valditara.
I
cellulari... Da che pulpito viene la predica! Loro li possono strausare
- basta vedere una seduta del parlamento - e di quelli sempre più
moderni, costosissimi; gli studenti NO! E possono ricevere anche
sanzioni.
L'alternativa
ad un minor uso dei cellulari sarebbe una scuola più interessante, più
creativa nei contenuti, nei metodi, nell'uso di strumenti più moderni,
ecc., soprattutto più partecipativa per gli studenti, una scuola che
inviti al pensiero critico, non burocraticamente allineato al pensiero e
contenuti dominanti; una scuola in cui gli studenti e le studentesse
possano decidere, discutere liberamente.
Ma tutto questo non c'è.
E questo governo pensa solo a togliere i cellulari? Ma ci faccia il piacere...