03/12/22

Le prese di distanza delle organizzatrici di Nudm a chi servono?

Purtroppo nella manifestazione del 26 novembre, ma anche ad latere nell'assemblea del 27, vi sono state dichiarazioni e prese di posizioni di organizzatrici di Nudm che esplicitamente prendevano le distanze dallo striscione contro la Meloni, dagli slogan "Meloni fascista, la prima della lista", ecc; mentre nessuna denuncia, nessuna espressione di solidarietà a fronte dell'azione repressiva, grave della polizia che ha fermato e identificato compagne del Mfpr e lavoratrici dell'Assemblea Donne/Lavoratrici: 

Da dichiarazioni virgolettate apparse sui giornali:

"Minacce alla Meloni? Per le femministe, non spettavano a loro i controlli…"; “Era un corteo libero e aperto a tutti. E quello striscione non era di NonUnaDiMeno . E non ci rappresenta”, dice al Corriere un’esponente di “Non una di meno”; “Si sta usando uno striscione, a fine corteo, tenuto da ragazze che non erano di NonUnaDiMeno . È una strumentalizzazione. Il senso della protesta non era quello”; “A noi il governo di Giorgia Meloni non piace perché porta avanti una visione patriarcale. Non ci interessa se sei una premier donna, uomo o trans, devi difendere i diritti delle donne. E lei secondo noi non lo fa. Ma quelle frasi non rappresentano il nostro pensiero”.

Nell'assemblea del 27 poi ancora qualcuna delle organizzatrici ci diceva, seccata, che noi il giorno prima ci "eravamo presi lo spazio"..,

Ora, compagne, questa si chiama "dissociazione", che oggettivamente favorisce l'azione repressiva della polizia - da cui chiaramente purtroppo ci aspettiamo che seguano denunce e processi. 

Ma l'azione del Mfpr e lavoratrici dell'ADL è stata giustissima e noi la rivendichiamo. E se questa azione repressiva andrà avanti, la pietra che solleveranno gli "ricadrà sui piedi". Non si tratta di un attacco ad alcune donne, ad un'organizzazione come l'Mfpr che ogni giorno nei suoi territori organizza le lotte delle donne proletarie e fa sentire forte la loro voce a livello nazionale, in primis quella delle operaie in lotta - come la recente assemblea operaie della Beretta, ma è una attacco a tutte le donne che lottano, che manifestano, e che ora non possono neanche dire la verità: che Meloni è fascista.

Non fate come in quella poesia di Brecht: "prima vennero a prendere...".

Le organizzatrici di Nudm avevano nel corteo cercato di renderci invisibili, di metterci alla coda del corteo; ma la polizia, la stampa ci ha reso visibili eccome.

Ma soprattutto sono le lotte che organizziamo che ci rendono visibili; e alla fine le stesse dirigenti di Nudm, obtorto collo, ne devono tener conto, e questo è stato chiaro nell'assemblea, dove sia pur con polemiche, facce innervosite, riunioni improvvisate di gruppo, non hanno potuto nè negarci il tavolino per le nostre pubblicazioni nè l'intervento.Loro non possono cancellarci, e noi non possiamo ignorarle soprattutto quando riescono a organizzare manifestazioni di decine di migliaia di donne (in questo senso chi si dice rivoluzionaria ma non ha partecipato il 26 novembre sbaglia, porta avanti una logica ristretta, settaria, inconcludente). 

La piccola borghesia è sempre tanta e la sua azione accompagnerà costantemente il proletariato nel bene e nel male; l'importante è che le donne proletarie, che sono comunque la maggioranza in questa società, costruiscano autonomamente il loro percorso, perchè quando lo fanno incidono positivamente nella piccola borghesia, separando "il grano dal loglio".

Così agisce l'Mfpr. Il combattivo lavoro delle compagne, lavoratrici del mfpr diventa sempre più un punto di riferimento per coloro che anche in Nudm vogliono lottare secondo una linea di classe e di genere. 

Le organizzatrici di Nudm hanno la paranoia delle bandiere (bandiere che le lavoratrici, le proletarie che lottano sempre portano e non possono che difendere strenuamente perchè esprimono le loro battaglie, la fatica ma anche l'orgoglio, la gioia della lotta); però in questo modo non importa che per es. gentaglia del PD si infiltri nella manifestazione, l'importante è che non portino bandiere; per cui si guarda alla bandiera non ai contenuti da cacciare. 

Ma chiaramente Nudm le sue "bandiere", simboli ultraidentitari li porta eccome; per cui sono repressive verso le altre e liberali verso sè stesse. Ma queste sono manie della piccola borghesia; che arriva a dire emerite sciocchezze (della serie: se lo striscione è portato con le aste è "maschilista", se è portato a mano è "femminista"...), invece di pensare alla lotta seria, difficile, quotidiana.

Mfpr Taranto

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