22/12/22

Iran. Uccisa stuprata una ragazza di 14 anni. Dalle prigioni l'appello a continuare la lotta di piazza contro il regime

Rivolgiamo le nostre proteste, manifestazioni contro il governo, lo Stato italiano, complice delle uccisioni del regime iraniano. 
Basta con le parole ipocrite! 
"...i bossoli prodotti e marchiati Cheddite possono essere venduti da società estere ad aziende iraniane e da queste ultime utilizzati per la produzione di cartucce complete. Tale ipotesi viene avvalorata dal fatto che sui 13 bossoli rinvenuti, oltre al marchio Cheddite, appare la stampigliatura di aziende iraniane...".


Si allarga la protesta contro il regime fascio-islamico degli Ayatollah. Dal carcere di Rajaeeshahr a Karaj, dove sabato scorso un detenuto è stato ucciso e più di 100 sono stati feriti da percosse e colpi di arma da fuoco durante la rivolta scoppiata nel penitenziario per protestare contro l'imminente esecuzione di un prigioniero, Saeed Eqbali, attivista per i diritti umani e prigioniero politico, in una telefonata alla famiglia fa appello a non svuotare le strade, a continuare a lottare per fermare l'esecuzione dei manifestanti in Iran.

Saeed Eqbali dal carcere Rajaei Shahr a Karaj (traduzione in italiano):

Iqbali ha anche informato della custodia di un certo numero di donne arrestate di recente nell'8° reparto della prigione di Rajaei Shahr a Karaj, noto come il centro di detenzione del Ministero dell'Informazione, e ha espresso preoccupazione per le loro condizioni.

Le donne infatti vengono torturate e stuprate fino alla morte, come è successo di recente a una ragazza di 14 anni di un quartiere povero di Teheran che ha protestato togliendosi il velo a scuola. La ragazza, di nome Masoomeh, è stata identificata dalle telecamere della scuola e arrestata; non molto tempo dopo, è stata portata in ospedale con gravi lacerazioni vaginali. La ragazza è morta e la madre, dopo aver dichiarato di voler rendere pubblico il caso della figlia, è scomparsa. Di casi come questo ce ne sono purtroppo tanti, troppi, ed è veramente osceno e vergognoso il modo in cui i media italiani ne diano notizia. "Iran: 14enne muore dopo arresto perché non portava il velo", ecco quello che ha da dire l'ANSA dopo oltre 500 morti, 30000 imprigionati, le esecuzioni per chi protesta ed ogni tipo di brutale violenza sui prigionieri, comprese le violenze sessuali a morte.

Dalle prigioni la protesta si allarga alle mobilitazioni che proseguono in tante città, alle lotte dei lavoratori, con gli scioperi che sono in aumento e che uniscono alla solidarietà, alle proteste contro il regime, le rivendicazioni economiche e contro il sistema di lavoro.

Anche in Italia proseguono le manifestazioni di solidarietà con la rivoluzione del popolo iraniano, contro lo stato e il governo italiano che continuano a collaborare con il regime reazionario fascista degli Ayatollah.

A Bergamo anche domenica scorsa si è manifestato contro le esecuzioni, contro il regime fascio-islamico iraniano, per una ribellione popolare che non può fermarsi, perché l'unica soluzione è la rivoluzione.





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