Da proletari comunisti
Il
testo di legge sulla legittima difesa approvato alla Camera - che nei
suoi termini concreti è un'aberrazione, una legge non legge, tanto da
essere attaccata dallo stesso Renzi, come da "sinistra" e da "destra" - è
emblematica per la logica fascista che l'ha prodotta e l'accompagna e
che farà inevitabilmente ulteriormente peggiorare il testo al Senato
(per es. una sua estensione: perchè solo di notte? Anche di giorno si
può uccidere), e soprattutto dà il via libera ad una sua applicazione da
far west.
Ci sono almeno tre aspetti di fondo che caratterizzano questa legge:
- Il testo prevede che sia da considerarsi legittima difesa la reazione di chi si difende da un'aggressione sulle persone o sulle cose che si verifica "di notte" o "dall'introduzione con violenza, minaccia o inganno". E' un via libera ad un armamento generalizzato. A tutti può succedere un'aggressione di notte e quindi tutti sono legittimati a usare le armi. E' la via dell'America marcia, nera che viene applicata anche in Italia.
Ma, al solito, qui si strafà: alla parola "violenza", si aggiunge anche "minaccia e inganno", che non è affatto detto che costituiscano una messa in pericolo di vita immediata e non evitabile delle persone. Quindi non è "legittima difesa" ma "legittimo attacco, legittima licenza di uccidere". Naturalmente, però, chi potrà tenere le armi? La borghesia bottegaia, proprietaria, commercianti, professionisti, ecc, (mentre certamente a nessun operaio, a nessuna donna che si sente in pericolo, verrà mai data l'autorizzazione all'uso dell armi).
- Si dice che la difesa della casa, negozio, ma non solo anche delle "cose" (quindi anche mobili, qualche gioiello, soldi...?), cioè la difesa della proprietà privata, comunque e dovunque, val bene la vita delle persone; così come per la sicurezza della famiglia si può legittimamente uccidere. Quindi anche questa la legge codifica l'ordine di priorità di questo sistema sociale borghese, che vede al primo posto la "proprietà privata",
- Il testo prevede l'aumento delle tutele per chi si difende con l'uso di armi da un’aggressione in casa, se questa avviene in circostanze particolari di “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”. Una legge, quindi, che non si deve basare su fatti oggettivi, ma sulle reazioni psichiche delle singole persone, che variano da persona a persona; basterà poi dire "io mi sono turbato" che l'uccisione verrebbe considerata "legittima difesa". Siamo alla legge ad personam. Una sconfessione della stesso concetto di "legge" che dovrebbe valere per tutti. Un'aberrazione che ha come unico effetto di esasperare l'individualismo, contro la collettività.
Questo testo è l'altra faccia del Decreto sulla "sicurezza urbana" di Minniti. Quello come questo è mosso da una logica e politica per cui immigrati, poveri, piccola criminalità sono la feccia di cui liberare le città, per la sicurezza di una minoranza, della grande criminalità borghese legalizzata.
Ci sono almeno tre aspetti di fondo che caratterizzano questa legge:
- Il testo prevede che sia da considerarsi legittima difesa la reazione di chi si difende da un'aggressione sulle persone o sulle cose che si verifica "di notte" o "dall'introduzione con violenza, minaccia o inganno". E' un via libera ad un armamento generalizzato. A tutti può succedere un'aggressione di notte e quindi tutti sono legittimati a usare le armi. E' la via dell'America marcia, nera che viene applicata anche in Italia.
Ma, al solito, qui si strafà: alla parola "violenza", si aggiunge anche "minaccia e inganno", che non è affatto detto che costituiscano una messa in pericolo di vita immediata e non evitabile delle persone. Quindi non è "legittima difesa" ma "legittimo attacco, legittima licenza di uccidere". Naturalmente, però, chi potrà tenere le armi? La borghesia bottegaia, proprietaria, commercianti, professionisti, ecc, (mentre certamente a nessun operaio, a nessuna donna che si sente in pericolo, verrà mai data l'autorizzazione all'uso dell armi).
- Si dice che la difesa della casa, negozio, ma non solo anche delle "cose" (quindi anche mobili, qualche gioiello, soldi...?), cioè la difesa della proprietà privata, comunque e dovunque, val bene la vita delle persone; così come per la sicurezza della famiglia si può legittimamente uccidere. Quindi anche questa la legge codifica l'ordine di priorità di questo sistema sociale borghese, che vede al primo posto la "proprietà privata",
- Il testo prevede l'aumento delle tutele per chi si difende con l'uso di armi da un’aggressione in casa, se questa avviene in circostanze particolari di “grave turbamento psichico causato dalla persona contro la quale è diretta la reazione”. Una legge, quindi, che non si deve basare su fatti oggettivi, ma sulle reazioni psichiche delle singole persone, che variano da persona a persona; basterà poi dire "io mi sono turbato" che l'uccisione verrebbe considerata "legittima difesa". Siamo alla legge ad personam. Una sconfessione della stesso concetto di "legge" che dovrebbe valere per tutti. Un'aberrazione che ha come unico effetto di esasperare l'individualismo, contro la collettività.
Questo testo è l'altra faccia del Decreto sulla "sicurezza urbana" di Minniti. Quello come questo è mosso da una logica e politica per cui immigrati, poveri, piccola criminalità sono la feccia di cui liberare le città, per la sicurezza di una minoranza, della grande criminalità borghese legalizzata.
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