25/02/17

Pisa, dalle lavoratrici della Sodexo verso lo sciopero mondiale delle donne l'8 marzo

Il Tirreno pubblica in data 25 febbraio un articolo titolato “Sodexo: scontro interno tra i dipendenti” in cui si dà racconto delle posizioni di sindacati e azienda sulla vertenza aperta dalle lavoratrici dipendenti della multinazionale che ha in appalto i lavori di pulizie all’interno dei presidi ospedalieri di Santa Chiara e Cisanello. 
Noi, donne della Sodexo, abbiamo annunciato lo stato di agitazione e l’adesione allo sciopero internazionale delle donne del prossimo 8 marzo: come lavoratrici e come donne siamo stanche di subire un organizzazione del lavoro che ci impone turni massacranti in cambio di stipendi di fame e ricatti, e ai pazienti dell’ospedale servizi di pulizia mal fatti per consentire alla Sodexo lauti guadagni anche a fronte dei ribassi proposti per vincere l’appalto. 
Con coraggio, ci siamo messe in gioco, abbiamo sfidato un meccanismo apparentemente invincibile rivendicando lavoro, salario, dignità e diritto alla salute. Tante nostre colleghe. è vero, stanno in silenzio, oppresse dal ricatto di ritorsioni: se sei una donna sola, con figli a carico, un cambio turno improvviso, comunicato via telefono con pochissimo anticipo, può rivelarsi una difficoltà insormontabile. Siamo donne, abbiamo il carico aggiuntivo del lavoro domestico, abbiamo ridicoli salari di 6 euro l'ora, magari poche ore al giorno, e tutto questo ci schiaccia, ci fa paura. Ma stare zitte non è uguale ad essere complici, non significa pensare che nella denuncia delle colleghe non ci sia "niente di vero". Significa temere di veder peggiorare ulteriormente la propria posizione individuale. Avere paura.
In un abbraccio che dice più di mille parole, azienda e sindacati confederali, si contrappongono alla lotta di noi donne dicendo: non è vero nulla, qui si sta benissimo. Anzi dei problemi ci sono ma li risolveremo noi, nei tavoli di trattativa. Le lavoratrici non si mettano in testa di poter essere protagoniste del loro destino.
Nei colloqui privati, in quegli stessi colloqui in cui si fa pressione sulle lavoratrici perchè firmino una lettera di dissociazione dalle lotte, sindacaliste confederali sabotano lo sciopero internazionale dell'8 marzo: per essere tutelata non devi scioperare, noi ti tuteliamo e infatti non aderiamo allo sciopero.
L'articolo riporta in particolare le parole del signor Salsedo, di professione sindacalista Cisl, chissà se ha mai fatto le pulizie o dove mai ha lavorato in vita sua.
A lui, ma soprattutto alle lavoratrici e ai cittadini, vogliamo ricordare poche semplici cose:
1. Nel 2012 le donne della Sodexo, scontrandosi con l'azienda ma anche con i sindacati confederali, hanno dato vita ad una lotta durissima contro i licenziamenti mettendo in strada, letteralmente, le loro ragioni per tre mesi, notte e giorno sulla rotonda di accesso all'ospedale. E hanno vinto. A quel punto i sindacati hanno firmato un accordo. Per questi stessi sindacati confederali che ora rivendicano quell'accordo come lo avessero strappato loro, la nostra era una lotta folle, che avrebbe portato allo sbaraglio: compito del sindacato era ridurre il numero delle licenziate e a questo dovevamo rassegnarci. Compito e successo della lotta è stato non far licenziare nessuna senza tagli orari.
2. Interesse delle lavoratrici e di un sindacato che le difende è diminuire i carichi di lavoro e aumentare la pianta organica. A fronte di lavoratrici che vogliono fornire un servizio migliore ai degenti e a loro stesse, CGIL CISL e UIL fanno blocco con l'azienda, prendono le distanze, affermano il falso: tutto va bene. Non è solo servilismo, è complicità con chi sfrutta il lavoro e irride il diritto alla salute per degenti e personale.
3. Siamo consapevoli che ognuna di noi, da sola, è fragile: quando i capi settore ti chiamano, ti rimproverano, ti telefonano a casa per chiederti conto di quanto hai detto, è normale avere paura. Sindacati e azienda vogliono convincerci che la nostra condizione è questa, che non vi è altro orizzonte possibile: lavorare come vogliono loro, intossicarci in lavanderia, litigarci gli strumenti per poter svolgere i nostri compiti, mettere al centro il guadagno della Sodexo e non la nostra dignità o la salute di chi in ospedale va per curarsi e esce con infezioni che prima non aveva. Da sole siamo fragili: ma nel 2012 abbiamo sconfitto i licenziamenti perchè abbiamo scoperto la forza dell'unità. L'accanimento di azienda e sindacati confederali, tutto il tempo che sprecano per minacciarci invece di mettere in regola il lavoro che svolgiamo, ci dimostra, al contrario, che abbiamo ragione, che quello che denunciamo è vero e che lor signori hanno paura.

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