Il Tirreno pubblica in data 25 febbraio un articolo titolato
“Sodexo: scontro interno tra i dipendenti” in cui si dà racconto delle
posizioni di sindacati e azienda sulla vertenza aperta dalle lavoratrici
dipendenti della multinazionale che ha in appalto i lavori di pulizie all’interno
dei presidi ospedalieri di Santa Chiara e Cisanello.
Noi, donne della Sodexo, abbiamo annunciato lo stato di agitazione e l’adesione allo sciopero
internazionale delle donne del prossimo 8 marzo: come lavoratrici e come donne
siamo stanche di subire un organizzazione del lavoro che ci impone turni
massacranti in cambio di stipendi di fame e ricatti, e ai pazienti dell’ospedale
servizi di pulizia mal fatti per consentire alla Sodexo lauti guadagni anche a
fronte dei ribassi proposti per vincere l’appalto.
Con
coraggio, ci siamo messe in gioco, abbiamo sfidato un meccanismo
apparentemente invincibile
rivendicando lavoro, salario, dignità e diritto alla salute. Tante
nostre colleghe. è vero, stanno in silenzio, oppresse dal ricatto di
ritorsioni: se sei una donna sola, con figli a carico, un cambio turno
improvviso, comunicato via telefono con pochissimo anticipo, può
rivelarsi una difficoltà insormontabile. Siamo donne, abbiamo il carico
aggiuntivo del lavoro domestico, abbiamo ridicoli salari di 6 euro
l'ora, magari poche ore al giorno, e tutto questo ci schiaccia, ci fa
paura. Ma stare zitte non è uguale ad essere complici, non significa
pensare che nella denuncia delle colleghe non ci sia "niente di vero".
Significa temere di veder peggiorare ulteriormente la propria posizione
individuale. Avere paura.
In
un abbraccio che dice più di mille parole, azienda e
sindacati confederali, si contrappongono alla lotta di noi donne
dicendo: non è vero nulla, qui si sta benissimo. Anzi dei
problemi ci sono ma li risolveremo noi, nei tavoli di trattativa. Le
lavoratrici non si mettano in testa di poter essere protagoniste del
loro destino.
Nei
colloqui privati, in quegli stessi colloqui in cui si fa pressione
sulle lavoratrici perchè firmino una lettera di dissociazione dalle
lotte, sindacaliste confederali sabotano lo sciopero internazionale
dell'8 marzo: per essere tutelata non devi scioperare, noi ti tuteliamo e
infatti non aderiamo allo sciopero.
L'articolo
riporta in particolare le parole del signor Salsedo, di professione
sindacalista Cisl, chissà se ha mai fatto le pulizie o dove mai ha
lavorato in vita sua.
A lui, ma soprattutto alle lavoratrici e ai cittadini, vogliamo ricordare poche semplici cose:
1.
Nel 2012 le donne della Sodexo, scontrandosi con l'azienda ma anche con
i sindacati confederali, hanno dato vita ad una lotta durissima contro i
licenziamenti mettendo in strada, letteralmente, le loro ragioni per
tre mesi, notte e giorno sulla rotonda di accesso all'ospedale. E hanno
vinto. A quel punto i sindacati hanno firmato un accordo. Per questi
stessi sindacati confederali che ora rivendicano quell'accordo come lo
avessero strappato loro, la nostra era una lotta folle, che avrebbe
portato allo sbaraglio: compito del sindacato era ridurre il numero
delle licenziate e a questo dovevamo rassegnarci. Compito e successo
della lotta è stato non far licenziare nessuna senza tagli orari.
2.
Interesse delle lavoratrici e di un sindacato che le difende è
diminuire i carichi di lavoro e aumentare la pianta organica. A fronte
di lavoratrici che vogliono fornire un servizio migliore ai degenti e a
loro stesse, CGIL CISL e UIL fanno blocco con l'azienda, prendono le
distanze, affermano il falso: tutto va bene. Non è solo servilismo, è
complicità con chi sfrutta il lavoro e irride il diritto alla salute per
degenti e personale.
3.
Siamo consapevoli che ognuna di noi, da sola, è fragile: quando i capi
settore ti chiamano, ti rimproverano, ti telefonano a casa per chiederti
conto di quanto hai detto, è normale avere paura. Sindacati e azienda
vogliono convincerci che la nostra condizione è questa, che non vi è
altro orizzonte possibile: lavorare come vogliono loro, intossicarci in
lavanderia, litigarci gli strumenti per poter svolgere i nostri compiti,
mettere al centro il guadagno della Sodexo e non la nostra dignità o la
salute di chi in ospedale va per curarsi e esce con infezioni che prima
non aveva. Da sole siamo fragili: ma nel 2012 abbiamo sconfitto i
licenziamenti perchè abbiamo scoperto la forza dell'unità. L'accanimento
di azienda e sindacati confederali, tutto il tempo che sprecano per
minacciarci invece di mettere in regola il lavoro che svolgiamo, ci
dimostra, al contrario, che abbiamo ragione, che quello che denunciamo è
vero e che lor signori hanno paura.
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