All. 1
Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Coord. Amm.vo
Al Dipartimento Funzione Pubblica
Al Ministero del lavoro e delle Politiche sociali
AL MIUR – Ministero Istruzione Università e Ricerca
Alla Commissione di Garanzia
Alla Confindustria -Roma
Alla Confcommercio – Roma
Alla Confesercenti- Roma
Alla Confcooperative – Roma
Alla Lega Cooperative – Roma
Alla Confagricoltura – Roma
epc
Al Dipartimento per le pari opportunità
Alla Presidente della Camera, Laura Boldrini
OGGETTO: PROCLAMAZIONE SCIOPERO GENERALE NAZIONALE
IN DATA 08 MARZO 2017
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, comunica con la presente nota la
proclamazione dello sciopero generale che si svolgerà a livello nazionale e per l'intera
giornata del 08 Marzo 2017, in coincidenza con la giornata internazionale delle donne,
in tutti i settori lavorativi pubblici, privati e cooperativi e riguarderà tutte le lavoratrici a tempo indeterminato, a tempo determinato, con contratti precari e atipici.
La motivazione dello sciopero riguarda l'attacco sempre più pesante alla condizione generale di vita
delle donne nei confronti delle quali la questione della violenza è un'emergenza sociale che investe tutti gli ambiti, lavorativo, sociale, familiare.
Lo Slai Cobas per il sindacato di classe, accetta le limitazioni imposte dalle leggi
e dai contratti di lavoro. Si fa presente che ai sensi dell'art. 28 L. 300/70 nessuna lavoratrice
o lavoratore che aderisca allo sciopero deve subire limitazioni o essere oggetto di interventi
disciplinari per aver esercitato questo diritto tutelato da leggi e Costituzione.
Si precisa che la denominazione della Ns. Organizzazione Sindacale, secondo il
Ns. Statuto è la seguente: SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE.
Quanto sopra allo scopo di non creare equivoci rispetto ad un’altra O.S. già esistente
denominata semplicemente “SLAI COBAS”.
SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE
coordinatrice nazionale
Calderazzi Margherita
per com. 74121 Taranto via Rintone, 22 – slaicobasta@gmail.com
pec slaicobassc@pec.libero.it - T/F 0994792086 – 347530170
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LA PIATTAFORMA DELLE DONNE, DELLE LAVORATRICI, DELLE PRECARIE, DELLE DISOCCUPATE, DELLE MIGRANTI, DELLE BRACCIANTI...
Noi
donne lavoratrici, precarie, disoccupate, braccianti, migranti… lottiamo ogni
giorno per il lavoro, il salario, contro le discriminazioni, lottiamo nelle
cooperative contro contratti vergognosi che ci offendono, contro le violenze e
molestie che spesso dobbiamo subire nei luoghi di lavoro, lottiamo nelle
fabbriche contro chi vuole ridurre la nostra vita a macchina per il suo
profitto e ogni giorno toglie un pezzo della nostra vita; lottiamo nel
commercio, nei pubblici esercizi, contro il lavoro nero, i licenziamenti, i
ricatti; lottiamo come disoccupate contro l'umiliazione di trovare lavoro;
lottiamo contro la schiavitù e le violenze sessuali di caporale e padroni nelle
campagne, lottiamo nella scuola, nei call center, nelle lotte per la casa,
nelle lotte sul territorio per la salute, ma questa nostra voce e soprattutto
le nostre lotte restano inascoltate, anzi vengono silenziate, oscurate.
Noi
donne subiamo quotidianamente la vergognosa violenza sessuale e la catena
infinita di femminicidi e nessuno, o pochissimi, lega questa violenza alla
nostra condizione generale fondata sull'oppressione, che produce le violenze
sessuali e i femminicidi.
Da
queste condizione che si vive quotidianamente, dalle diverse lotte e battaglie,
sono emerse diverse esigenze, necessità, bi/sogni delle lavoratrici, precarie, disoccupate ecc,
che si sono trasformati in punti vivi e concreti di una piattaforma che ha accompagnato l’eccezionale
primo sciopero delle donne, avvenuto in Italia il 25 novembre del 2013, e su
cui in questi due anni è proseguito il lavoro diretto e indiretto, individuando
ulteriori obiettivi presenti nelle denunce e mobilitazioni più recenti delle
donne proletarie, dalle operaie, alle precarie, alle braccianti, alle
lavoratrici immigrate, alle disoccupate ecc.
Questi
obiettivi vanno raggiunti perché più che giusti e legittimi in un paese che non
può essere affatto definito “civile” se la condizione della maggioranza delle
donne, dal Sud al Nord del paese, di lavoro/non lavoro, precarietà,
disoccupazione, sfruttamento oppressione intrecciata inevitabilmente alla
generale condizione di vita non cambia realmente.
Mfpr
- Lavoro per tutte le donne
- Trasformazione a tempo indeterminato dei contratti precari – No Jobs act
- NO a discriminazioni salariali, pari salario per pari lavoro
- Aumento delle pause nelle fabbriche e in tutti i luoghi di lavoro
- Riduzione dei ritmi e dei carichi di lavoro, come difesa anche della nostra salute
- Riposo sabato e domenica o 2 gg consecutivi nelle aziende a turnazione continua
- Turni che non aggravino la condizione delle donne
- Condizioni di lavoro e ambienti di lavoro (compreso servizi igienici) a tutela della salute, anche riproduttiva, delle donne e della dignità delle lavoratrici, richiesta agli Enti ispettivi di una verifica generale, sotto il nostro controllo!
- Donne dappertutto, nelle Rsu, Rls, decise dalle lavoratrici
- Assemblee sindacali retribuite delle operaie in più rispetto a quelle stabilite, perchè hanno doppi problemi;
- Salario minimo garantito per tutte le donne
- Nei passaggi di appalti o ditte, automaticità del passaggio delle lavoratrici con conservazione dei diritti acquisiti – nei rapporti part time, orario non al di sotto di 30 ore settimanali
- NO al caporalato in agricoltura
- Trasporto gratuito verso e dalle campagne
- passaggio da salario a cottimo al salario orario - applicazione del CCNL, parità salariale con gli uomini
- No all'uso di prodotti tossici durante il lavoro nei campi, strutture mediche vicino ai luoghi di lavoro
- Diritto di residenza, cittadinanza, casa, reddito per tutte le migranti, uguali diritti lavorativi, salariali e normativi per le immigrate che lavorano
- NO alla detenzione nei Cie, hotspot luoghi di violenza, stupri da parte delle forze dell'ordine
- Nessuna persecuzione delle prostitute, diritti di tutte ai servizi sociali e al salario minimo garantito
- Allontanamento dai luoghi di lavoro per tutti coloro – capi, padroni, ecc. - responsabili di molestie, ricatti, violenze sessuali, atteggiamenti razzisti, tutela delle lavoratrici denuncianti
- Interventi immediati contro i denunciati per violenze, stalking, maltrattamenti
- Divieto di permanenza in casa, se familiari o conviventi
- Procedura d’urgenza nei processi per stupro e femminicidi e accettazione delle parti civili di organizzazioni di donne, con patrocinio gratuito per le donne.
- Divieto di indagine sulla condizione matrimoniale, di maternità, di orientamento sessuale, nelle assunzioni o licenziamenti
- NO a discriminazioni sul lavoro legate allo stato familiare, di maternità, di razza
- Abbassamento dell’età pensionabile delle donne, come riconoscimento del doppio lavoro
- Estensione dei permessi retribuiti per malattia dei figli oltre i 3 anni di vita dei bambini, per entrambi i genitori.
- Socializzazione e gratuità dei servizi domestici essenziali, asili, servizi di assistenza per anziani, ecc, aumento dei nidi e scuole per l'infanzia e vicino ai luoghi di lavoro
- Difesa e ampliamento del diritto di aborto
- Obbligatorietà di interventi di interruzione gravidanza in tutte le strutture pubbliche, abolizione dell’obiezione di coscienza
- Consultori laici gestiti e controllati dalle donne
- Accesso gratuito per le donne ai servizi sanitari
- Abolizione nella pubblicità, nei giornali, nelle Tv, nei testi scolastici, ecc. di ogni contenuto offensivo, discriminatorio, fascista, sessista, razzista, contro le donne.
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