NESSUNO SPAZIO A PADRONI E FASCISTI!
Dal
1970 la sede del Comitato di Quartiere Alberone è un luogo aperto alla
città che si autorganizza, che lotta per i propri bisogni, che
costruisce spazi di solidarietà e cultura altra dal pensiero unico
dominante.
In
questi 47 anni diversi gruppi di donne e uomini hanno fatto vivere
questo spazio secondo le diverse esigenze che innervavano i soggetti
proletari nel divenire storico. Pur quindi nelle differenti esperienze
che hanno animato e animano i collettivi che si sono ritrovati e si
ritrovano nella sede dell’Alberone un filo rosso è costante: la ricerca
di percorsi per la trasformazione dello stato di cose presenti, cioè per
l’affermazione della vita contro la morte del capitale.
In
questi percorsi alcuni principi si sono sempre mantenuti vivi ed anzi
arricchiti di nuovi linguaggi e più ricche riflessioni e pratiche:
l’antifascismo, l’antirazzismo e l’antisessismo.
Il
7 gennaio di ogni anno, dal 1979, siamo costretti a presidiare questo
luogo per impedire ai fascisti, nel giorno dell’anniversario dei morti
di Acca Larentia, di compiere impunemente le loro provocazioni nel
quartiere.
Anche
quest’anno vogliamo ribadire con fermezza che nei nostri quartieri non
c’è spazio per l’apologia del fascismo, il razzismo, il sessismo,
l’omofobia, il settarismo religioso e l’odio verso chiunque venga
percepito come “diverso”.
Per
altro stiamo vivendo una fase di acuta crisi del sistema capitalistico,
che padroni e speculatori – con l’uso delle marionette partitiche e
istituzionali – utilizzano per condurre un duro attacco alle condizioni
di vita e di lavoro delle classi subalterne attraverso le politiche di
taglio ai servizi sociali, la riduzione dei salari, il saccheggio e la
devastazione dei territori. In questi momenti il ruolo storico dei
fascisti di indirizzare la rabbia popolare anziché contro i veri
responsabili delle nostre miserie – padroni e reggiborsa – contro i più
deboli, emerge in tutta evidenza, ieri con le leggi sulla razza oggi
contro gli immigrati. Coloro che soffiano sul fuoco del razzismo e della
paura del diverso, che invocano la legalità contro le occupazioni
abusive, che parlano di “degrado”, sono gli stessi personaggi che,
dietro le quinte, speculano e rubano milioni di denaro pubblico (quindi
di lavoratrici e lavoratori che contribuiscono per oltre l’80% alle
entrate fiscali dello Stato) attraverso la gestione dei campi rom,
dell’accoglienza dei rifugiati, dell’emergenza abitativa e del ciclo dei
rifiuti.
Se
dunque la connivenza tra fascisti, malavita organizzata e gruppi
affaristici e clientelari trasversali al mondo della politica è il
sistema attraverso il quale mantenerci subalterni e sfruttati; noi
staremo il 7 gennaio in piazza come in tutti gli altri 364 giorni
dell’anno per costruire nei territori, nelle scuole e nei posti di
lavoro vertenze reali portatrici di istanze di cambiamento radicale
dello stato di cose presenti.
SABATO 7 GENNAIO DALLE ORE 16,30
DAVANTI LA SEDE DEL COMITATO DI QUARTIERE ALBERONE VIA APPIA NUOVA, 357
PRESIDIO ANTIFASCISTA
COMPAGNE E COMPAGNI ANTIFASCISTE/I DI ROMA
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