Striscione e manifesti della campagna internazionale di sostegno alla GP in India davanti alla corte d'appello dell'Aquila |
L'Aquila, 6
aprile 2016 - A 7 anni dal sisma, a 7 anni da quelle risate e dopo 7
anni di "affari" sui "nostri" morti e su quelli degli "altri", poche
sono le voci che si sono alzate contro le stragi impunite degli
innocenti, contro le morti da stato, contro gli assassini per il
profitto, contro le stragi imperialiste di questo sistema capitalistico.
Un giorno come tanti il 6 aprile, ma non per tutti, non qui a L'Aquila
A L'Aquila
si fa fatica in un giorno come questo, a tessere la tela che ci unisce
ai proletari di tutto il mondo, figurarsi ai prigionieri politici in
India e in tutto il mondo...
Il 6 aprile
è diventato per questa città un macabro rituale istituzionale, per
coprire le responsabilità delle istituzioni e dei padroni di tutto il
mondo e mettere a tacere le voci della solidarietà proletaria e
internazionalista.
Lo striscione affisso per Giulio Regeni
davanti al Comune dell'Aquila il 12 febbraio, è stato staccato
probabilmente la sera stessa, ma oggi sul Centro c'era la testimonianza
di una donna, Renza Bucci, che si unisce al dolore della famiglia di
Giulio Regeni: "Non riesco neanche più a piangere, le lacrime
arrivano agli occhi e tornano indietro, come dice la mamma di Giulio
Regeni. Nessuno può capirla più di me".
Renza ha perso una figlia, la bimba che portava in grembo, il genero e il nipotino in un appartamento di via Fortebraccio. "le tragedie sono un affare per tutti, tranne per chi ha perso una persona" conclude Renza.
Ma quanti
aquilani che hanno perso una persona per far fare "affari" a chi rideva
alle 3, 32 del 6 aprile 2009 sono consapevoli che quelle iene ridens
come la BPT spa, indagate, tra l'altro, per associazione mafiosa,
sfruttano, uccidono, deportano per mano del governo di turno indiano Jal, Jungle e Zameen [acqua, foresta e terra] per i loro affari?
Quanti aquilani che
hanno perso una persona nel sisma del 6 aprile 2009 si sono accorti che
oggi, nelle pagine del Centro, tuonava come "simbolo di rinascita" un articolo che vantava "la tecnologia dell'Aquila nei nuovi caccia del Kuwait?
Come si fa a
sostenere che la strage dell'Aquila sia un affare interno e prioritario
rispetto alla questione di Giulio Regeni, come afferma il consigliere
comunale Vincenzo Vittorini nell'anniversario della commissione grandi
rischi?
Si sono forse preoccupati di anteporre la strage dell'Aquila alla questione dei 2 marò questi signori?
Sono
12 anni che in India si combatte la guerra popolare (guidata dal
Partito Comunista dell'India - maoista) contro la devastazione e il
saccheggio delle risorse da parte delle multinazionali, tra cui molte
italiane (come BPT, Fiat -New Holland e Magneti
Marelli, Carraro, Maschio Gaspardo, Piaggio, Prysmian, Maire Tecnimont,
Techint, Luxottica, Danieli, Ansaldo Energia, Saipem, Brembo,
StMicroelectronis, Salini Impregilo, CMC di Ravenna, Bonfiglioli, Mapei,
Italcementi, Maccaferri, Ferrero, Bauli, Perfetti Van Melle, Tessitura
Monti, Benetton, Gruppo Coin, Artemide, Natuzzi, Zegna, Armani,
Cavalli, Damiani)
Particolarmente attente al mercato indiano sono naturalmente le aziende del
settore difesa, tra cui il Gruppo Finmeccanica, Beretta,
Elettronica, Fincantieri e quelle del settore finanziario, come il Gruppo Assicurazioni
Generali e una
dozzina di banche italiane (info mercati esteri)
Tutti
questi padroni made in Italy sono responsabili direttamente o
indirettamente, per mano del governo fascista Modi, di bombardamenti
aerei contro la popolazione e la resistenza popolare, di arresti,
torture, stupri, mutilazioni, censura di ogni forma di dissenso.
Oltre
10.000 prigionieri politici languiscono nelle carceri della "più grande
democrazia del mondo", con la complicità dell'imperialismo italiano.
Contro le stragi per il profitto impunite
Contro la devastazione e il saccheggio delle risorse umane ed ambientali
A L'Aquila come in India e in tutto il mondo
Siamo per la guerra popolare
PER LA LIBERTA' DI TUTTE E TUTTI I PRIGIONIERI POLITICI!
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