Arrivati intorno alle 16.00 all'Anagnina da subito si è organizzato un piccolo corteo con slogan continui che hanno raccolto la solidarietà di chi si trovava in metropolitana e un artista di strada gli ha dedicato un pezzo rap. Intorno alle 17.00 sono giunti nei pressi del Parlamento e dopo aver riformato il corteo si stanno dirigeno verso la piazza. Tra i primi commenti fatti dalle lavoratrici della scuola vi è stato questo: "se Renzi voleva la divisione dei lavoratori ha ottenuto l'effetto opposto".
In più di un migliaio hanno riempito la piazza. Precari, docenti, studenti, tutti determinati a non accettare questa infame riforma. Come detto dalla cronista di Radio Popolare, Milano, in piazza si è da subito acceso un dibattito su come continuare la mobilitazione. Da chi proponeva una sorte di accampada e di riprendere la mobilitazione a settembre; a chi diceva che era snervante rimanere inermi fermi nella piazza ad aspettare l'esito scontato della votazione; a chi sosteneva un corteo selvaggio. Dal palco sono state fatte le proposte e quasi all'unanimità è partito il corteo.
Di seguito riportiamo un report telefonico coi compagni ieri in piazza e un primo comunicato del Coordinamento 3Ottobre di Milano e Torino, in prima fila per tutta la manifestazione insieme allo Slai Cobas sc
Il corteo è stato bloccato dalla polizia prima che arrivasse al Quirinale, a quel punto tutti si sono seduti per terra e si è fatta un'assemblea. Ma anche per terra i lavoratori "davano fastidio" e quindi la polizia ha imposto che andassero via. Due dei lavoratori, del coordinamento di Torino e di Milano, sono rimasti invece seduti per terra; a questo punto la polizia li ha trascinati e portati vicino alle camionette per identifircarli. Uno dei poliziotti rivolgendosi al lavoratore di Torino, col solito fare e tono da rambo fascista, ha detto: "compagno... se non mi dai i documenti ti spacco la faccia...".
Intorno vi è stata una protesta degli altri lavoratori che sono rimasti fino a quando i due non sono stati fatti andare via.
Non sappiamo se verranno denunciati, come dicevano i poliziotti, per "resistenza a pubblico ufficiale"
Il corteo è stato bloccato dalla polizia prima che arrivasse al Quirinale, a quel punto tutti si sono seduti per terra e si è fatta un'assemblea. Ma anche per terra i lavoratori "davano fastidio" e quindi la polizia ha imposto che andassero via. Due dei lavoratori, del coordinamento di Torino e di Milano, sono rimasti invece seduti per terra; a questo punto la polizia li ha trascinati e portati vicino alle camionette per identifircarli. Uno dei poliziotti rivolgendosi al lavoratore di Torino, col solito fare e tono da rambo fascista, ha detto: "compagno... se non mi dai i documenti ti spacco la faccia...".
Intorno vi è stata una protesta degli altri lavoratori che sono rimasti fino a quando i due non sono stati fatti andare via.
Non sappiamo se verranno denunciati, come dicevano i poliziotti, per "resistenza a pubblico ufficiale"
Oggi 7 luglio migliaia di lavoratori della scuola da tutte le città di Italia hanno raggiunto Roma per ribadire la propria contrarietà al Ddl Scuola e per dimostrare che la lotta non va in vacanza. Dopo il presidio a Montecitorio i lavoratori si sono diretti in corteo autorizzato verso il Quirinale, ma arrivati in via Cesare Battisti sono stati bloccati da un imponente schieramento di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. I docenti per evitare inutili scontri con la polizia hanno deciso di fermarsi e improvvisare, sedendosi per terra, un'assemblea. Dopo poco i poliziotti con fare aggressivo hanno minacciato di identificare alcuni docenti e di fronte al rifiuto di un professore di alzarsi hanno tentato di portarlo via di peso. Prontamente i colleghi hanno protestato riuscendo a sottrarre il professore agli agenti. Si è scatenato quindi un clima di forte tensione che ha portato allo sgombero della piazza e al temporaneo fermo di due manifestanti dei coordinamenti autoorganizzati di Milano e Torino. A questo punto i lavoratori della scuola sono rimasti in piazza fino al rilascio dei colleghi. Denunciamo il clima repressivo che ben rappresenta l'impianto autoritario che si vuole imporre nella scuola e quindi alla società. Purtroppo ci duole constatare che i sindacati maggiormente rappresentativi hanno abbandonato in piazza i lavoratori venendo meno al loro compito di tutela proprio quando la situazione è diventata più tesa.
Coordinamento lavoratori della scuola "3ottobre" Milano
Coordinamento contro la Buona Scuola Torino
Coordinamento lavoratori della scuola "3ottobre" Milano
Coordinamento contro la Buona Scuola Torino
Report completo su http://proletaricomunisti.blogspot.it/
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