Il Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario fa paura agli stupratori. Questo è bene!
Questi che riportiamo sono i titoli apparsi in grande evidenza su tutti i giornali il giorno dopo il 22 giugno in cui è proseguito il processo contro i 3 stupratori maggiorenni (uno tarantino Massimo Carnevale di 46 anni e due siciliani Filippo Landro di 27 anni e Salvatore Costanzo di 26 anni) di Carmela e durante il quale vi è stato il presidio del Mfpr al Tribunale di Taranto:
“Clima troppo acceso si sposti il processo – gli imputati contestano i cartelloni appesi all’esterno del tribunale in occasione della celebrazione del processo”;
“Suicida dopo lo stupro, l’imputato: “ho paura di essere linciato”;
“Ho paura, spostate il processo – la clamorosa richiesta ai giudici di uno degli imputati. Deciderà la Cassazione”;
“Violenza su Carmela, giudici ricusati – battaglia in aula”;
“uno degli uomini accusati di aver abusato di Carmela si sente minacciato”; ecc.
E le dichiarazioni contenute negli articoli sono ancora più esplicite da parte dello stupratore tarantino, Carnevale:
“Ho paura per la mia incolumità fisica. Ricevo minacce attraverso un blog e il giorno dell’udienza raggiungo il Tribunale camuffato perché temo di essere linciato. Questo processo non può svolgersi a Taranto”. E l’avvocato, Maurizio Besio, di questo stupratore ha presentato istanza per celebrare il processo in altra città!
Si lamenta che “sussistono gravi situazioni locali tali da turbare il regolare e sereno svolgimento del processo e la mia libera determinazione nella partecipazione allo stesso”; della “campagna mediatica organizzata dal padre di Carmela, attraverso alcuni blog; che “davanti al Tribunale si raduna un’agguerrita folla di manifestanti che non solo espone cartelli ingiuriosi nei miei confronti e degli altri imputati firmati dal Movimento femminista proletario rivoluzionario, ma soprattutto mi impedisce di raggiungere il tribunale liberamente costringendomi addirittura a celare le mie vere sembianze per timore di essere riconosciuto e quindi aggredito”.
Ebbene sì, noi vogliamo che gli stupratori abbiano paura della lotta delle donne!
Carnevale e gli altri due non hanno avuto nessuna remora nel novembre 2006 a violentare in due occasioni Carmela, che allora aveva 13 anni!, attirandola con una scusa all’interno di un camper e approfittando di una sua situazione psicologica difficile.
Ora pretendono “un clima sereno”, la salvaguardia della loro “libertà”…
Ma se lo scordino! E la Magistratura non si facesse complice, dopo che di fatto in tutti questi anni ha anch’essa offeso Carmela non arrivando ancora ad una condanna di uno stupratore!
Dopo l’udienza del 22 giugno durante la quale sono stati sentiti 4 testimoni, di cui, però, un medico che aveva visitato Carmela dopo lo stupro e due ispettori di polizia, hanno fatto dichiarazioni vergognose: dal “non ricordo” dei poliziotti, al “escludo segni di rapporti sessuali violenti” del ginecologo che all’epoca aveva fatto a Carmela una visita superficialissima, senza eseguire gli esami microscopici; il prossimo processo sarà il 21 settembre. Sarebbe giusto e necessario che non solo le compagne, le lavoratrici, disoccupate del Mfpr ci fossero, come sempre, e più di prima, ma altre compagne, altre donne si unissero. Vogliamo la condanna degli stupratori e attraverso questa lo smascheramento di istituzioni e magistratura; ma vogliamo anche, ebbene sì, che la mobilitazione delle donne non sia solo una testimonianza ma una realtà “pericolosa”!
Le compagne del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario – mfpr@libero.it
Nessun commento:
Posta un commento