25/09/24

Solidarietà alla Casa delle donne di Ravenna - Per il comune di Ravenna, per la Prefettura, la richiesta di pace, del cessate il fuoco in Ucraina come in Palestina è terrorismo!

Lo Slai Cobas per il sindacato di classe di Ravenna esprime la propria solidarietà alla Casa delle donne di Ravenna colpita da un provvedimento repressivo da Stato di polizia che ha fatto rimuovere la bandiera della pace e uno striscione che chiedeva il cessate il fuoco.

Accogliamo la proposta che viene dalla Casa delle Donne di aprire una riflessione politica in città su quanto è successo e noi proponiamo che questa riflessione venga fatta al più presto e nella forma di un’assemblea-presidio aperta come risposta politica di tutti coloro che non solo non accettano un presente di morte e distruzione nella guerra in Ucraina alimentata dagli Stati e dai governi imperialisti - con quello italiano in prima fila - e del nuovo olocausto in Palestina, e facciamo appello a dare una risposta politica al decreto-sicurezza 1660 che addirittura mette in ombra il fascista Codice Rocco.

Il centro sinistra cittadino e l’istituzione che rappresenta il governo in città convergono in quest’azione repressiva.

In questa città è bene che si sappia che due lavoratori che hanno scioperato e manifestato contro il genocidio in atto contro il popolo palestinese e a sostegno della sua Resistenza sono stati oggetto di attacchi repressivi da parte dei datori di lavoro che fanno parte delle coop sociali, con un mancato rinnovo di contratto dove è stato esplicitato al lavoratore proprio il motivo dello sciopero di febbraio per la Palestina e l’allontanamento dal liceo artistico per avere esposto una bandiera della Palestina!

Un clima di attacco repressivo che a livello nazionale viene portato avanti dalle Questure con i fogli di via così come col manganello in testa agli studenti a Pisa o a sotto la sede Rai di Torino come è successo a Napoli e in altre città.

Di questi giorni il governo con il ministro Piantedosi intende vietare la manifestazione nazionale del 5 ottobre a Roma per la Palestina.

Dobbiamo agire subito e non voltarci dall’altra parte perché stiamo andando in direzione di una società ripulita dall’opposizione politica e sociale, di un regime irreggimentato e autoritario, di un moderno fascismo per essere chiari perché l’impronta dei provvedimenti di questo governo è l’attuazione di una politica reazionaria e da Stato di polizia. Perché questo governo è moderno fascista e sta occupando giorno per giorno pezzi di potere politico per edificare un regime.

Facciamo appello per scendere in piazza già sabato prossimo.

Slai Cobas per il sindacato di classe di Ravenna

cobasra@gmail.com

cell. 3398911853

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