13/09/24
12/09/24
Asili Taranto - Stato di agitazione - sciopero fine mese - basta miseria, precarietà, attacco alla salute
le lavoratrici devono lavorare tra gli scarafaggi |
Lavoratrici di Palermo in lotta
11/09/24
URGENTE: Difendiamo Mansour e la sua famiglia - Presidi alle Prefetture - Info MFPR
Nonostante la scarcerazione disposta dal Tribunale del Riesame dell'Aquila
nell’udienza di lunedì 9 settembre, Mansour Doghmosh è stato trasferito
in un CPR (Centro di Permanenza per i Rimpatri). Oltre l’assurdità
dell’accanimento, è necessario porsi una domanda: un rimpatrio dove?
Mansour ha moglie e tre figli piccoli, e non può essere rimpatriato in
Palestina, dove da 11 mesi si sta consumando un genocidio nel quale oltre
40mila palestinesi sono stati uccisi e dove rischierebbe la detenzione
politica in un carcere israeliano dove – per la stessa Corte d’Appello
dell’Aquila – torture e trattamenti inumani e degradanti sono la prassi.
Il trasferimento di Mansour nel CPR rappresenta una grave violazione dei
diritti umani, una decisione che lo espone al rischio di subire ulteriori
persecuzioni e violenze. Non possiamo rimanere in silenzio!
Chiediamo a tutte e tutti di unirsi nel chiedere l’immediata liberazione
di Mansour e il riconoscimento della protezione umanitaria per lui e per
la sua famiglia. Non possiamo permettere che un palestinese venga
ulteriormente vessato da ulteriori ingiustizie, dopo la detenzione.
Chiediamo a tutte le organizzazioni politiche e sindacali, comitati e
coordinamenti solidali con il popolo palestinese di mobilitarsi in presìdi
davanti alle Prefetture delle diverse città italiane.
Libertà per Mansour Doghmosh! Link: https://www.instagram.com/p/C_vYYK5tzte/
09/09/24
Addio a Mara Malavenda dirigente operaia dello Slai cobas Pomigliano
Le lavoratrici e i lavoratori dello Slai cobas per il sindacato di classe mandano un forte saluto a Mara Malavenda e alle sue compagne e compagni di lotta.
Tanti di noi l'hanno potuta conoscere direttamente nelle sue battaglie contro i padroni, i governi, sia in fabbrica ex Fiat di Pomigliano, sia a Napoli e a livello nazionale. Anche a Taranto contro l'Ilva, per l'amianto, ecc.; sempre a fianco delle nostre lotte, sostenendoci e dando un apporto enorme alle lotte; sempre con semplicità, determinazione, gioia, sempre come una di noi pur se stavamo lontani.
Ci siamo sentite vicini anche come lavoratrici per le sue
battaglie per le donne, che erano al centro delle sue parole,
della sua azione; un esempio di combattività per tutte noi.
Anche quando è stata in parlamento la sua attività - con lo
Slai cobas e i suoi compagni di Napoli - è sempre stata al
servizio della nostra causa di classe sia immediata che futura,
con coraggio e sfida, senza mai alcun compromesso. Non abbiamo
più avuto una come lei.
E' una perdita importante sia per voi ma per tutti noi operai, lavoratrici. Anche se siamo lontani, camminiamo nella giornata triste di oggi fianco a fianco.
Lavoratrici e lavoratori
Slai cobas per il sindacato di classe
9.9.24
IL SUO COMPAGNO DI LOTTA, VITTORIO GRANILLO, HA DETTO:
"Chi come Mara ha lottato per cambiare le regole non muore, lei ha rotto il monopolio dei sindacati confederali, e ha lottato affinché nella Fiat a Pomigliano le donne avessero gli stessi diritti degli uomini”. “Ha fatto tante battaglie, e negli ultimi anni grazie alla sua caparbietà abbiamo anche ottenuto sentenze che hanno portato il diritto europeo in fabbrica. Una sindacalista che ha speso la sua vita per le lotte operaie, e che quindi vivrà per sempre nello spirito di chi resta."
08/09/24
Le operaie della Beretta scioperano per l'uguaglianza nei diritti, nelle paghe - Dalle fabbriche Evoca, Montello (BG) alla Baretta (Trezzo-MI) sono le operaie Slai cobas sc che tengono "calda" l'estate
AUTORITARISMO CONDIZIONI DI LAVORO CONTRATTO E APPALTO INNESCANO LO SCIOPERO ALLA BERETTA. E LA CGIL STA DALL’ALTRA PARTE.
Riuscito sciopero delle operaie Slai Cobas per il sindacato di classe dell’appalto al Salumificio Beretta di Trezzo. Non solo per le conseguenze produttive, ma per la sorpresa di un partecipato sciopero, quando i padroni dell’appalto e della fabbrica pensavano di aver la situazione pienamente sotto controllo.
Un controllo che classicamente marcia su piani diversi. L’abuso di potere, per una forma di repressione strisciante, capi che urlano per avere ragione e usano le maldicenze per creare diffidenza tra le operaie; i diritti trasformati in mercato con permessi, turni favorevoli, mansioni e linee a scelta, ‘mi fai il sabato ti do il permesso…’, dove lo scambio di favori mira ad ottenere la fedeltà produttiva di una parte di lavoratrici in cambio di concessioni mirate, penalizzando le operaie scomode per staccarle dal sindacato.
Dividere e scoraggiare le operaie per contenere gli episodi di ribellione, che non si sono mai fermati.
Per imporre la produzione di Beretta, penalizzante per tutte le operaie, amiche o ribelli, per i ritmi, la flessibilità, le conseguenze sulla salute, dove persino i problemi tecnici finiscono per investire le operaie, ad esempio con i nuovi prodotti. Per imporre "prima la produzione, le linee non si devono fermare"; e le operaie con la ‘paga dimezza’ dal meschino Multiservizi dell’inconsistente appalto, si devono arrangiare a trovare soluzioni, facendo le veci dei tecnici strapagati di Beretta.
Aumenta inevitabilmente lo stress, la fabbrica è diventata invivibile. Lo sciopero ne è stato un segno.
Attualmente oltre alle operaie Slai Cobas sc, ha scioperato una parte iscritta alla Cgil che si è degnamente sostituita alla Uil nella collaborazione produttivistica e nella sottomissione sindacale ai padroni. Uil chiamata in fabbrica per firmare il cambio appalto e un accordo che ha ridotto il salario alle operaie è poi sparita: ‘prendi i soldi e scappa’. Allo sciopero e in generale alle rivendicazioni, dividendo le operaie non partecipa la Cgil, che invece in occasione della recente contestazione dei sabati straordinari tramite le sue delegate ha raggiunto un intesa di 20 eu in ticket, buoni spesa, per incentivare i sabati e fermare la protesta.
Condizioni di lavoro che si aggiungono al rifiuto di Beretta Spa e Mpm Spa, alle legittime richieste di incontro delle lavoratrici e dello Slai Cobas per il rinnovo del contratto integrativo aziendale concluso il 6.08.2021 tra Slai Cobas la coop The Workers, con la garanzia con la clausola al punto 7 - controfirmata da Beretta Spa e Fresco Food - del posto di lavoro al Salumificio F.lli Beretta di Trezzo, alle operaie in appalto. Contratto in scadenza il 30.09.24.
Con le sue parole un’operaia ha reso l’idea molto bene ‘la pazienza è finita’ oggi sciopero.
Le richieste di incontro ignorate, l’autoritarismo, le condizioni di lavoro sempre al limite che scaricano tensioni, problemi produttivi, fatica sulle operaie, che rendono i reparti invivibili, hanno quindi innescato lo sciopero del 6 settembre per tutta la giornata nei reparti dell'appalto.
Come provvedimento di urgenza a tutela della salute e dei diritti delle operaie chiediamo l’applicazione immediata e comunque fino al raggiungimento di un nuovo accordo aziendale, delle velocità e delle condizioni di lavoro esibite durante le visite clienti.
In secondo luogo che venga aperta ora la trattativa con Slai Cobas sc per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale, base normativa per le condizioni di lavoro in fabbrica, e per risolvere la discriminante, medioevale, vergognosa questione dell’appalto, con diritti e paghe differenziate, per fare lo stesso lavoro nello stesso reparto sulle stesse macchine.
Che significa meno 400 euro mese per le operaie Mpm rispetto alle colleghe Beretta!!
Stessa fabbrica? Lavoro uguale?
Uguaglianza nei diritti, nelle paghe, assunzione Beretta per tutte/i.
SLAI COBAS per il sindacato di classe
07/09/24
05/09/24
Il politico è privato - Sangiuliano, Meloni e altri
La questione Sangiuliano - ma prima l'estate in Puglia della Meloni, e in generale le concezioni, l'andazzo di questo governo che su Sangiuliano, non a caso, sta facendo quadrato, respingendo, la Meloni, le sue dimissioni che dovrebbero essere scontatissime in una normale governo borghese anche dei più scalcagnati e reazionari - sta mostrando non tanto squallide vicende personali (ben presenti anche negli altri governi sia pur molto meno rivendicate e difese), ma un uso privatistico delle istituzioni e di incarichi istituzionali, addirittura con peso internazionale (gli eventi per il G7 della cultura). Altro che Ministri, capi di governo, al servizio delle Istituzioni; questo governo capovolge e rivendica che le Istituzioni, la politica del governo, dei Ministeri siano al loro servizio, al loro "piacere/vite private".
Questo è l'aspetto più inaccettabile, anche in un sistema borghese! Nella questione Sangiuliano, anche se fosse vero che non ha usato i soldi dello Stato (ma si sta documentando che è falso) per portarsi ovunque in vari eventi pubblici, istituzionali la Boccia (che non aveva alcun ruolo formale nè istituzionale, nè politico), l'aspetto più grave è che ha dato una nomina a consigliera per il "G7 Cultura" a questa donna solo perchè era la sua amante, e gliel'ha tolta quando il rapporto è dovuto cessare; Boccia è stata spacciata per "professionista" ma perchè è di Pompei dove si terrà il G7? Siamo ai neri periodi storici del nepotismo. E questo non è altra cosa dall'ideologia moderno fascista di "Dio, patria, famiglia" in versione ultrapersonale.
La Meloni ha respinto le dimissioni del ministro. Ma come poteva non farlo visto che le sue vacanze estive in Puglia sono state un esempio di privatizzazione delle Istituzioni e di politica familistica.
Il luogo delle vacanze di Giorgia Meloni era diventato la dependance di Palazzo Chigi. Nella masseria di Ceglie Messapica si sono svolti Vertici politici, tra Meloni e Salvini, si sono tenuti “vertici” in famiglia, con la famiglia, sempre presente la sorella Arianna Meloni – a che titolo non si sa -, il cognato Lollobrigida, pure l'ex marito, e via discorrendo...
In questo mischiare ("conciliare", come rivendica con orgoglio Giorgia Meloni) famiglia e ruoli istituzionali, le decisioni politiche, lo stesso governo, sono stati subordinati ai tempi, ai modi, allo status personal/familiare della Meloni, per cui sono stati discussi provvedimenti, interventi, che riguardano la vita della popolazione, tra una abbuffata, un giro, un divertimento, ecc.
A questo si unisce la privatizzazione di pezzi del territorio italiano, della Puglia, in cui Meloni, con figlia, sorella, cognato “Ministro”, ex marito, amici fidati, fa le vacanze a sbafo - e qui sì con soldi dello Stato o grazie a ristoratori compiacenti interessati.
Con questo governo siamo ad una privatizzazione delle Istituzioni che fa impallidire la stessa fase berlusconiana. Una privatizzazione sfacciata, rivendicata.
Un governo, illegittimo, che deve cadere.
04/09/24
E' ripresa la Controinformazione rossoperaia
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E' ripreso da martedì 3 settembre ORE 12 Controinformazione Rossoperaia
quotidiano audio e settimanale stampato.
Ogni giorno (dal martedì al venerdì) dalle ore 12 lo puoi ascoltare sul blog di proletari comunisti (https://proletaricomunisti.blogspot.com/) o sul podcast spotify.
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