PARTINICO (PA) DONNA DI 30 ANNI MASSACRATA BARBARAMENTE DAL PROPRIO AMANTE SPOSATO, PERCHE’ INCINTA
PER OGNI DONNA UCCISA, STUPRATA, PICCHIATA E OFFESA
NON POSSIAMO NON SENTIRCI TUTTE PARTE LESA!!!
NON POSSIAMO NON SENTIRCI TUTTE PARTE LESA!!!
“Aspettiamo un bambino, ti amo”, e lui, Antonio Borgia, un imprenditore di Partinico (Pa) di 51 anni, sposato, dopo avere ripetutamente colpito con un bastone la sua giovane amante, Ana Di Piazza, l’ha uccisa a coltellate, tagliandole la gola. E poi, come se nulla fosse, si è fatto la doccia ed è andato dal barbiere.
Ancora una volta, a distanza di due giorni dall’ultimo femminicidio, avvenuto in provincia di Novara, il tragico copione si ripete, allungando la lista delle donne uccise da chi diceva di amarle, che ricordiamo, dal 2000 ad oggi sono oltre 3.100.
Come abbiamo gridato anche il 23 novembre, durante la manifestazione nazionale contro la violenza di genere, che ha visto scendere in piazza migliaia di donne, tra cui moltissime giovani studentesse, in questa società maschilista, oscurantista e misogina, che proprio sulle donne mostra tutta la sua barbarie, la mattanza e la violenza di genere purtroppo non potrà mai avere fine.
I fatti quotidiani dimostrano ampiamente che non ci sono leggi, compreso il “codice rosso” approvato lo scorso mese di luglio, che tengano. QUI, FINORA DI ROSSO C’E’ SOLO IL SANGUE DI MIGLIAIA DI DONNE CHE CONTINUA A SCORRERE, GRAZIE AD UN SISTEMA E A GOVERNI MODERNO FASCISTI CHE GENERANO ED ALIMENTANO MASCHILISMO, OSCURANTISMO, MISOGINIA.
Perciò ribadiamo che le riforme - invocate da sempre come punto di arrivo dal femminismo piccolo borghese, di cui, attualmente le dirigenti di NUM sono espressione - benché spesso frutto della lotta delle donne, non bastano.
La storia ci insegna che la lotta riformista, fine a se stessa, è deleteria e
reazionaria, poiché devia la lotta delle donne illudendole su un possibile cambiamento delle loro condizioni di vita all’interno di questo stesso sistema che è alla base dei femminicidi, della violenza e dell’oppressione delle donne.
La storia ci insegna che la lotta riformista, fine a se stessa, è deleteria e
reazionaria, poiché devia la lotta delle donne illudendole su un possibile cambiamento delle loro condizioni di vita all’interno di questo stesso sistema che è alla base dei femminicidi, della violenza e dell’oppressione delle donne.
Se non si estirpa alla radice il male principale, che è la società capitalista barbara in cui viviamo, nulla potrà mai cambiare e men che meno potrà mai esservi alcuna vera liberazione delle donne.
MA QUALI RIFORME, MA CHE EDUCAZIONE, LE DONNE HANNO BI-SOGNO DELLA RIVOLUZIONE!
Di qui, soprattutto alla luce dell’avanzare del moderno fascismo e del moderno medioevo, la necessità di rimettere al centro la lotta e la violenza rivoluzionaria delle donne, principalmente di quelle proletarie, doppiamente sfruttate e oppresse, che hanno la missione storica di essere la “forza poderosa della rivoluzione e nella rivoluzione”, perché non hanno proprio nulla da perdere, se non le proprie doppie catene…
Di questo e di tanto altro ancora si parlerà oggi - in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne - a Palermo, nell’incontro organizzato dalle compagne del MFPR, in cui sarà presentato l’opuscolo sull’importante seminario delle donne tenutosi lo scorso luglio.
PER ANA E PER TUTTE LE DONNE UCCISE, PICCHIATE, STUPRATE, OFFESE, SFRUTTATE, LA LOTTA DELLE DONNE NON PUO’ CHE ESSERE A 360°, PERCHE’ TUTTA LA VITA POSSA REALMENTE CAMBIARE!!!”
Lavoratrici SLAI Cobas ed MFPR Policlinico-Palermo 24.11.2019
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