Napoli. E’ morta a 20 anni per un’emorragia dopo essersi sottoposta a un
aborto volontario all’ospedale Cardarelli di Napoli. I genitori di
Gabriella Cipolletta hanno presentato un esposto-denuncia al
Commissariato Arenella. Nel reparto di ginecologia dove è stato
praticato l’aborto si sono verificati momenti di tensione quando i
familiari hanno saputo della morte. Il ministero della Salute invierà
ispettori per accertare cosa è avvenuto.
Aveva deciso di abortire, forse – ma il particolare è da confermare – temendo una possibile malformazione del feto, ma durante l’intervento al “Cardarelli” un’emorragia inarrestabile l’ha uccisa. Gabriella Cipolletta, di Mugnano, centro dell’area a Nord di Napoli, è entrata in camera operatoria alle 12. “Abbiamo verificato che le procedure sono state eseguite correttamente – dice all’ANSA il direttore di presidio, Franco Paradiso – la paziente ha accusato un’emorragia e le è stata praticata una trasfusione con quattro sacche di plasma oltre ad una laparotomia esplorativa per accertare eventuali problemi determinati dall’intervento, ma non è emerso nulla”.
Intanto le relazioni preliminari della task force ministeriale inviata negli ospedali dove in dicembre sono morte 4 donne in gravidanza ha evidenziato in 3 su 4 aspetti di “criticità”. Si tratta degli ospedali di Brescia, Bassano del Grappa e San Bonifacio (Verona)
Aveva deciso di abortire, forse – ma il particolare è da confermare – temendo una possibile malformazione del feto, ma durante l’intervento al “Cardarelli” un’emorragia inarrestabile l’ha uccisa. Gabriella Cipolletta, di Mugnano, centro dell’area a Nord di Napoli, è entrata in camera operatoria alle 12. “Abbiamo verificato che le procedure sono state eseguite correttamente – dice all’ANSA il direttore di presidio, Franco Paradiso – la paziente ha accusato un’emorragia e le è stata praticata una trasfusione con quattro sacche di plasma oltre ad una laparotomia esplorativa per accertare eventuali problemi determinati dall’intervento, ma non è emerso nulla”.
Intanto le relazioni preliminari della task force ministeriale inviata negli ospedali dove in dicembre sono morte 4 donne in gravidanza ha evidenziato in 3 su 4 aspetti di “criticità”. Si tratta degli ospedali di Brescia, Bassano del Grappa e San Bonifacio (Verona)
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