ENGELS: "L'origine della famiglia, della proprieta' privata e dello stato".
Premessa
Scopo di questo studio è rafforzare la teoria, le basi storico materialistiche della condizione delle donne, come indispensabile arma di lotta della battaglia rivoluzionaria, teorica, ideologica, pratica, delle donne.Ma appunto perchè lo studio per noi è un arma di lotta esso ha lo scopo anche di criticare altre teorie o idealiste o parziali, che o vedono la lotta contro la condizione di doppio sfruttamento e oppressione delle donne principalmente e a partire dal campo delle idee, e quindi, in ultima analisi lasciano alle intellettuali borghesi il ruolo principale; o vedono l'albero e non la foresta di cui l'albero è parte e prodotto, l'effetto (il maschilismo) e non le cause (il sistema sociale che lo produce); o che vedono il genere e non la classe (come altre concezioni e politiche vedono la classe e nascondono e soffocano la condizione delle donne). Teorie che in ultima analisi portano ad una stessa conseguenza politica e pratica: il riformismo, che nel campo del movimento delle donne è ancora più criminale.Senza lo studio di questo importante testo di Engels (come di altri testi di Engels, Marx, primo tra tutti “Il Manifesto del partito comunista”), la questione femminile viene posta in genere in modo totalmente rovesciato: prima ci deve essere il pensiero e poi questo pensiero deve produrre una pratica. Il problema è che la stessa ideologia, le concezioni non provengono dal cielo o da fatti individuali o sono innate, ma sono legate ad un processo storico, a una condizione di classe.
Engels tratta in primis dell'”origine della famiglia”. Nel libro la questione centrale è la dimostrazione storico materialistico di come l'evoluzione della famiglia e della condizione della donna, siano andate di pari passo con la nascita e lo sviluppo della proprietà privata; e, di conseguenza, di come l’oppressione della donna e il suo ruolo subordinato nella famiglia rispetto all'uomo siano andate altrettanto di pari passo con l'”origine della proprietà privata” e della divisione del lavoro, in cui l'uomo è il proprietario e la donna è ad esso asservita.
Questo da un lato dimostra come l'oppressione della donna, la famiglia, come luogo centrale di questa oppressione, non nascano “dal cielo”, non sono una “maledizione” inevitabile, non hanno la loro origine nella contraddizione, biologica, di genere; dall'altro indica le condizioni materialistico dialettiche del loro superamento e fine.
Il periodo in cui c'è una divisione dei sessi, che implica l'oppressione della donna e il suo ruolo subordinato, tutto sommato è un periodo molto piccolo, tanto rispetto al periodo precedente quanto rispetto al periodo futuro. In questo senso non è una situazione immutabile ma transitoria.
L'analisi storico materialistica di Engels ne “L'origine della famiglia, della proprietà privata e dello Stato” dimostra che c'è stato tutto un lungo periodo in cui questa divisione dei sessi fondata sulla subordinazione della donna non c'era perchè non c'era una divisione del lavoro, la proprietà privata. C'è stato tutto un periodo, dallo stato selvaggio alle barbarie, in cui era affermato il diritto materno e veniva riconosciuto il ruolo centrale della donna, come determinante nel sistema sociale.
Quando appare la proprietà privata subentra il patriarcato. Per cui c'è un cambiamento, dal diritto materno si passa a quello paterno, perchè nasce la necessità di tramandare la proprietà individuale. E la prima divisione del lavoro è la divisione tra uomo e donna.
Engels quindi dimostra che non è la divisione sessuale origine della condizione di subordinazione della donna; ma che essa è conseguente alla divisione del lavoro.
Questo ha profonde conseguenze. Una tra tutte: L'oppressione della donna non è immutabile.
Nella prossima formazione rivoluzionaria delle donna – tra un mese – entreremo all'interno del testo di Engels.
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