Due agenti di polizia sono stati condannati per aver
violentato una ragazza di origine cubana detenuta agli arresti
domiciliari. Gli agenti sono stati condannati dal tribunale di Roma con
una pena – decisa dal giudice Flavia Costantini – rispettivamente di
quattro anni e sei mesi e di tre anni, con l’accusa di violenza
sessuale. All’esame del magistrato ci sono due distinti episodi. Per il
13 ottobre prossimo infatti, sono state rinviati a giudizio altre
quattro persone - tra cui il marito della ragazza - accusate di
sfruttamento della prostituzione. In entrambi i casi la ragazza cubana
sarebbe stata costretta a subire atti sessuali durante i controlli ai
quali veniva sottoposta proprio perché detenuta a domicilio. La giovane
era accusata di gestire un giro di prostituzione in un locale.
La giovane cubana era agli arresti domiciliari perché accusata insieme
con il marito di aver organizzato in un locale notturno un giro di
prostituzione.
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