Appello delle donne Cobas alle donne delle famiglie delle “tute blu”, diretto alle donne delle famiglie degli operai Fincantieri per convincerle a scendere in piazza contro la disoccupazione femminile, ma non solo...
Una delegazione di donne lavoratrici, precarie, disoccupate, oggi ha distribuito agli operai dei cantieri navali, durante il loro primo turno di lavoro in fabbrica un volantino indirizzato alle donne delle loro famiglie per organizzare uno “sciopero” contro i licenziamenti e la precarietà del lavoro-femminile. L’obiettivo è quello di creare una rete di donne, lavoratrici, mogli
di operai, che si estenda da sud a nord a livello nazionale e andare a manifestare a Roma davanti al Ministero del Lavoro.
“Sostenendo anche – ha dichiarato Donatella A. dello Slai Cobas per il sindacato di classe - una lettera che le mogli degli operai della Fiat di Pomigliano hanno scritto alle mogli delle tute blu di Termini Imerese per incitarle a scendere
in piazza e a far valere i loro diritti di donne e di lavoratrici, mentre lo facciamo conoscere alle altre, ci rivolgiamo a tutte le donne che vivono in condizione di perenne precarietà, disoccupazione ecc.
In Sicilia c’è il più alto tasso di disoccupazione femminile e la riforma del lavoro ha peggiorato ulteriormente la nostra condizione”.
da Quotidiano La Sicilia 6/7/12
Alle donne delle famiglie degli operai della Fincantieri di Palermo
Vogliamo farvi conoscere tramite i vostri familiari, operai dei cantieri Navali di Palermo, la lettera (riportata di seguito) che come donne lavoratrici, precarie e disoccupate in lotta dello Slai Cobas per il s.c. abbiamo scritto in risposta ad un appello lanciato dalle mogli, operaie, disoccupate, anch'esse che lottano in altre città del nostro paese, contro licenziamenti, cassa integrazione, precarietà e disoccupazione.
Mandando anche a voi tutta la nostra solidarietà per la situazione non facile e pesante che certamente vivete accanto agli operai vostri familiari a causa dei pesanti attacchi che subiamo ogni giorno alle condizioni di lavoro e di vita, vi invitiamo a considerare la necessità che ancor di più oggi anche per noi donne non è più l'ora di " restare a casa in attesa delegando, ma è urgente e necessario lottare in prima persona, portando in piazza la ribellione e le ragioni di lottare per i propri compagni, per la propria famiglia e la propria vita"
Mettiamoci in collegamento… SALUTI DI LOTTA
le lavoratrici, precarie, disoccupate Slai Cobas per il sindacato di classe
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CON LE DONNE DAL CUORE “BLU”
Al Comitato delle mogli degli operai di Pomigliano, alle lavoratrici, alle disoccupate dei Cantieri Navali, della Fincantieri e dell'Avis di Castellammare, dei Cantieri Navali di Trapani, della ex Parmalat di Atella (PZ) e... a tutte le donne…
Vogliamo farvi arrivare tutto il nostro sostegno e la nostra unità con la battaglia che state portando avanti, come mogli di operai, o come voi stesse operaie, precarie, disoccupate.
Questa campagna è un segnale e un campanello di sveglia verso le donne proletarie e anche verso gli operai, per affermare l'unità e la solidarietà di classe, perché le mogli non stiano in casa, non restino in attesa delegando, ma lottino in prima persona, portino in piazza la loro ribellione e le loro ragioni di lottare per i propri compagni, per la propria famiglia e la propria vita.
Noi stiamo facendo circolare le vostre lettere, i vostri appelli in tutte le realtà di donne/lavoratrici sia nei nostri territori che a livello nazionale.
Non bisogna solo lamentarsi, o illudersi che altri facciano per noi, o perdere mesi, anni della nostra vita andando dietro alle squallide e false proposte dei politici e sindacati filo padronali.
Noi siamo lavoratrici di varie realtà di lavoro, disoccupate, precarie che ogni giorno lottiamo, duramente, con scioperi, presidi, blocchi, occupazioni di sedi istituzionali, scontri con la polizia, e anche da noi, in queste lotte sono sempre le donne ad essere le più ribelli e determinate come è giusto che sia, perché come ha detto una di voi noi siamo “Operaie e mogli di operai e ci toccano entrambe le cose”, per noi sono doppi gli attacchi e sono doppie le catene di cui dobbiamo liberarci.
Noi siamo colpite quando lavoriamo, quando i padroni ci cacciano dal lavoro, quando non troviamo lavoro, quando i padroni chiudono le fabbriche o licenziano i nostri mariti, compagni, figli, ma anche quando il governo scarica su di noi i costi dei tagli ai servizi sociali, del carovita, della famiglia che l’hanno fatta diventare il più grande “ammortizzatore sociale”.
La Fiat con il piano Marchionne è l’esempio più lampante e drammatico di questa condizione.
La Riforma del Lavoro peggiora enormemente la nostra condizione – a Taranto vi sono operaie delle pulizie che lavorano per 1 ora e 50 minuti e prendono 200 euro al mese! – e con l’attacco all’art. 18 dà il piatto servito alle grandi aziende per fare centinaia di licenziamenti.
Noi non ci stiamo! Se questo sistema sociale, questi padroni e governo Monti moderno fascista, considerano le donne “l’ultimo chiodo della carrozza”. E’ l’ora che facciamo vedere che i “chiodi” non si lascino arrugginire, ma si affilino e si mettano tutti insieme per formare un immenso tappeto… dove far “saltare a piedi nudi”, governo, padroni, politici e sindacati collaborazionisti.
Noi vogliamo organizzare uno SCIOPERO DELLE DONNE contro il lavoro sfruttato e oppressivo, contro il lavoro doppiamente negato alle donne e contro il doppio lavoro, contro chi vuole distruggere le nostre famiglie e il futuro dei nostri figli, per la DIGNITA'.
Questo “sciopero delle donne” deve essere un segnale di unità/ arricchimento della lotta di classe, di stimolo anche verso i nostri compagni operai, perché come dite voi “i nostri uomini da soli non possono farcela... ora tocca a noi entrarci”.
In questo percorso proponiamo una MANIFESTAZIONE DI MOGLI, LAVORATRICI, DISOCCUPATE, PRECARIE che assedi a Roma il Ministero del Lavoro, la Fornero che “chiagne e fotte”.
Un saluto “blu”/rosso!
Le lavoratrici e disoccupate Slai Cobas per il sindacato di classe – PALERMO e TARANTO
cobasta@libero.it - cobas_slai_palermo@libero.it
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