Mentre per Yara si è ipotizzato subito l'omicidio (anche senza cadavere) e si è sbattuto in galera il presunto autore (un operaio nordafricano) - salvo scoprire poi che la scomparsa di Yara sia legata ai rapporti di lavoro del padre con una ditta legata all'imprenditoria leghista in odor di camorra - per Paola Carosio purtroppo il femminicidio è certo, ma il femminicida, per gli inquirenti e i mass media, è solo presunto: non ha confessato (ma neanche Mohamed Fikri lo aveva fatto) e poi è un affermato professionista, figlio del costruttore edile genovese Franco Graziadei. Segue articolo
Da Repubblica, 12 dicembre 2010
Uccisa farmacista a Nervi, fermato il compagno
Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella notte nella sua casa invia Buriano. Per l'omicidio è in stato di fermo il compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni. La vittima è stata trovata priva di vita in bagno. A dare l'allarme è stao il fidanzato che ha chiesto l'intervento dei medici del 118. "Era l'amore della mia vita". La gelosia il movente
Uccisa farmacista a Nervi Fermato il compagno
Forse la gelosia dietro il delitto della farmacista di Quinto. Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella sua casa in via Buriano nel quartiere di Nervi. Per l'omicidio è stato fermato il suo compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni.
E' stato lui a dare l'allarme ai medici del 118. La donna era priva di vita nel corridoio vicino al bagno di casa. Lui ha detto che la fidanzata era morta dopo un malore nella vasca ma l'anatomopatologo Marco Salvi ha riscontrato i segni dello strangolamento sul collo della vittima.
Sottoposto ad un lungo interrogatorio, Germano Graziadei ha continuato a sostenere la tesi del malore ("Era l'amore della mia vita"), anche se i carabinieri sono convinti che gli elementi raccolti contro di lui sono "schiaccianti, e sufficienti per ritenerlo colpevole".
"Ha avuto un malore, io non c'entro", ha più volte ribadito nel corso dell'interrogatorio Germano
Graziadei. Paola e Germano stavano insieme da due anni ma si conoscevano dai tempi delle superiori.
Ai parenti e agli amici appariva una coppia affiata. Si dividevano tra l'abitazione di via Buriana, dove convivevano soprattutto nei fine settimana, e quella dei genitori.
Ieri avevano pranzato e cenato insieme a Nervi: a mezzogiorno, in un ristorantino della delegazione; alla sera avevano acquistato affettati in una rosticceria.
Poi il dramma. Erano da poco passate le undici di sera quando i medici del 118 hanno suonato alla
porta della farmacista. L'uomo era confuso, indicava il corpo della sua fidanzata stesa a terra sul pavimento del bagno con un rivolo di sangue che le scendeva dalla nuca. I soccorritori hanno tentato di rianimarla ma è stato inutile.
Paola Carosio sarebbe morta per anossia da strangolamento, ma un taglio sulla nuca ha evidenziato come sia stata anche sbattuta con violenza contro uno spigolo, forse nella determinazione di finirla. Un'agonia che sarebbe durata un quarto d'ora.
Il presunto omicida lavora come project manager e direttore dei lavori per Sviluppo Genova nella
costruzione della nuova lavanderia industriale della Valpolcevera. Il professionista è figlio di Franco Graziadei, costruttore edile genovese. Paola Carosio gestiva la farmacia comunale di Quinto.
Da Repubblica, 12 dicembre 2010
Uccisa farmacista a Nervi, fermato il compagno
Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella notte nella sua casa invia Buriano. Per l'omicidio è in stato di fermo il compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni. La vittima è stata trovata priva di vita in bagno. A dare l'allarme è stao il fidanzato che ha chiesto l'intervento dei medici del 118. "Era l'amore della mia vita". La gelosia il movente
Uccisa farmacista a Nervi Fermato il compagno
Forse la gelosia dietro il delitto della farmacista di Quinto. Paola Carosio, 44 anni, è stata strangolata nella sua casa in via Buriano nel quartiere di Nervi. Per l'omicidio è stato fermato il suo compagno, Germano Graziadei, ingegnere di 43 anni.
E' stato lui a dare l'allarme ai medici del 118. La donna era priva di vita nel corridoio vicino al bagno di casa. Lui ha detto che la fidanzata era morta dopo un malore nella vasca ma l'anatomopatologo Marco Salvi ha riscontrato i segni dello strangolamento sul collo della vittima.
Sottoposto ad un lungo interrogatorio, Germano Graziadei ha continuato a sostenere la tesi del malore ("Era l'amore della mia vita"), anche se i carabinieri sono convinti che gli elementi raccolti contro di lui sono "schiaccianti, e sufficienti per ritenerlo colpevole".
"Ha avuto un malore, io non c'entro", ha più volte ribadito nel corso dell'interrogatorio Germano
Graziadei. Paola e Germano stavano insieme da due anni ma si conoscevano dai tempi delle superiori.
Ai parenti e agli amici appariva una coppia affiata. Si dividevano tra l'abitazione di via Buriana, dove convivevano soprattutto nei fine settimana, e quella dei genitori.
Ieri avevano pranzato e cenato insieme a Nervi: a mezzogiorno, in un ristorantino della delegazione; alla sera avevano acquistato affettati in una rosticceria.
Poi il dramma. Erano da poco passate le undici di sera quando i medici del 118 hanno suonato alla
porta della farmacista. L'uomo era confuso, indicava il corpo della sua fidanzata stesa a terra sul pavimento del bagno con un rivolo di sangue che le scendeva dalla nuca. I soccorritori hanno tentato di rianimarla ma è stato inutile.
Paola Carosio sarebbe morta per anossia da strangolamento, ma un taglio sulla nuca ha evidenziato come sia stata anche sbattuta con violenza contro uno spigolo, forse nella determinazione di finirla. Un'agonia che sarebbe durata un quarto d'ora.
Il presunto omicida lavora come project manager e direttore dei lavori per Sviluppo Genova nella
costruzione della nuova lavanderia industriale della Valpolcevera. Il professionista è figlio di Franco Graziadei, costruttore edile genovese. Paola Carosio gestiva la farmacia comunale di Quinto.
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